Corleone dedica una piazza| a Mario e Giuseppe Francese - Live Sicilia

Corleone dedica una piazza| a Mario e Giuseppe Francese

Scoperta la targa della piazza intitolata al giornalista del "Giornale di Sicilia", ucciso dalla mafia 35 anni fa, e al figlio Giuseppe. Il sindaco: "Un atto dovuto alla memoria di due martiri della verità. Corleone non si stancherà mai di chiedere scusa alle vittime di Cosa nostra e ai loro familiari".

L'ANNIVERSARIO
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Si è svolta oggi, a Corleone, in concomitanza con il 35esimo anniversario della morte del giornalista Mario Francese, la manifestazione “Memoria in Piazza” promossa dall’amministrazione comunale. Momento clou dell’iniziativa l’intitolazione di una piazza (la ex S. Maria) alla memoria del cronista de “Il Giornale di Sicilia”, ucciso dalla mafia il 26 gennaio 1979 per le sue inchieste scomode, e del figlio Giuseppe la cui vita fu segnata per sempre dalla scomparsa prematura e violenta del padre cui lo accomunava la sete di verità e giustizia. Alla cerimonia di intitolazione della piazza, ubicata alle spalle della caserma dei Carabinieri di Corleone, hanno partecipato il primo cittadino Leoluchina Savona, Giulio Francese (figlio di Mario e fratello di Giuseppe), il presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia Riccardo Arena, il presidente del C.I.D.M.A. di Corleone Marcello Barbaro e l’onorevole Gianfranco Zanna. La scopertura della targa è stata preceduta da un convegno, svolto presso l’Istituto di Istruzione Superiore Statale “Don Giovanni Colletto”, al quale hanno partecipato gli studenti delle scuole elementari e medie e le classi del liceo scientifico e dell’Istituto Agrario di Corleone. Un esercito di giovani accorsi per ascoltare la storia di Mario e Giuseppe, due martiri della verità vittime della ferocia di Cosa nostra. A fare gli onori di casa Rosa Crapisi – dirigente scolastico dell’Istituto “Don Giovanni Colletto”, mentre ad aprire il dibattito, moderato da Angelo Marino, è stato il sindaco che ha ricordato il legame affettivo di Mario Francese, che era solito trascorrere le vacanze estive a Campofiorito, con il territorio e con la popolazione. Tra gli interventi anche quello del Prof. Nino Pillitteri, amico personale di Giuseppe Francese.

Un salto indietro nel tempo, passando al setaccio trentacinque anni di silenzi e misteri sull’omicidio di un martire della verità che ha lasciato una traccia indelebile nel giornalismo siciliano. Appena preso il tesserino da giornalista professionista, Mario Francese si occupò della strage di Ciaculli, del processo ai Corleonesi del 1969 a Bari, dell’omicidio del colonnello Russo e fu l’unico cronista ad intervistare la moglie di Totò Riina, Antonietta Bagarella. Senza contare l’inchiesta sull’affare miliardario della diga Garcia, con la quale andò ad intaccare gli interessi dei mafiosi. Al figlio Giuseppe, noto per l’impegno antimafia, si deve invece l’indirizzamento del processo, attraverso una minuziosa raccolta di carte, articoli e collegamenti, verso la condanna dei Corleonesi quali responsabili della morte del padre.

“La scelta di intitolare una piazza a Mario e a Giuseppe Francese – ha detto il sindaco – è un atto dovuto alla memoria di due uomini caduti mentre marciavano su un sentiero di legalità e giustizia. In particolare, abbiamo ritenuto che la figura e la storia di Giuseppe rispecchiassero nei giovani, destinatari del dibattito di oggi, quell’esempio di onestà che la nostra amministrazione persegue quotidianamente. Respingiamo e disconosciamo “concittadini” come Totò Riina le cui dichiarazioni sono all’ordine del giorno sui giornali. Corleone non ci sta e sarà sempre in prima linea nella promozione di iniziative a favore della legalità e dell’edificazione di una società pulita. Così come non ci stancheremo mai di chiedere scusa alle vittime della mafia e ai loro familiari”.


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