Tante le incognite sul voto | I deputati domani in procura - Live Sicilia

Tante le incognite sul voto | I deputati domani in procura

Bruno Marziano

I sei parlamentari dell'Ars che dovranno tornare al voto nella provincia di Siracusa denunciano "vizi" nella sentenza del Cga che ha accolto il ricorso del deputato 'mancato' Giuseppe Gennuso. Domani Marziano, Vinciullo, Coltraro e Gianni saranno in procura per denunciare reati penali in quella che loro stessi definiscono una vicenda "a dir poco sospetta".

elezioni a siracusa
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PALERMO – Quello che è certo è che la vicenda delle elezioni annullate nelle nove sezioni del Siracusano non è affatto chiusa dopo la sentenza del Cga, che ieri ha disposto il ritorno alle urne in alcuni seggi di Pachino e Rosolini. Anzi: “In questa storia c’è qualcosa di strano”, commentano i deputati coinvolti. Stefano Zito del Movimento 5 Stelle, Bruno Marziano del Partito democratico, Vincenzo Vinciullo di Ncd, Pippo Gianni del Gruppo misto, Giambattista Coltraro del Megafono e Giuseppe Sorbello –  ex Udc e adesso sospeso – sono i sei parlamentari per i quali adesso si riapre, di fatto, la campagna elettorale.

Ma tra di loro tutti sono tutti concordi nel dire che la sentenza che ha dato ragione a Giuseppe Gennuso, candidato alle scorse regionali con l’Mpa e non eletto per pochi voti, è “viziata”. Anche se Zito ha deciso di non difendersi in alcun modo (“il nostro seggio – spiega – scatterà di sicuro visto che siamo il primo partito in Sicilia”), per lui come per gli altri deputati, sulla sentenza del Cga ci sono molti dubbi: “Si parla di ‘schede ballerine’ – commenta – eppure io in quelle sezioni ho preso pochissimi voti. Ma sarebbe curioso – continua – sapere se ci sono procedimenti penali in corso. Perché è quanto meno singolare che si dica che c’è stato un broglio elettorale se poi si aggiunge che le schede non si sono potute ricontare perché ‘sparite’ nell’allagamento del tribunale di Siracusa. Se qualcuno ha sbagliato deve essere arrestato, non basta il procedimento civile”.

Qualcosa, secondo lui, non va. E preoccupa anche Bruno Marziano, eletto nel collegio di Siracusa nelle liste del Pd. Domani – annuncia – lui e altri tre parlamentari coinvolti (Vinciullo, Gianni e Coltraro) andranno in procura a denunciare “reati penali”. “Siamo anche noi delle vittime – spiega Marziano – , perché veniamo coinvolti in una vicenda che non ci riguarda. Nei seggi dove si sarebbe usato il sistema della cosiddetta ‘scheda rotante’ io, ad esempio, ho preso zero voti. In altri (nei tre di Rosolini) poco meno di 60”. Guarda caso, invece, Gennusso, in quegli stessi seggi, ha preso più di 180 voti per seggio. Se qualcuno ha barato, non si può certo dire che siamo stati noi: avremmo barato a suo favore?” L’accusa di Marziano continua: “Dicono che non si può fare il riconteggio, ma nei comuni ci sono copie degli atti elettorali, come mai non fanno delle verifiche? La verità è che ci sono delle precise responsabilità penali, e dovrebbero essere inquisiti i presidenti di seggio. Non è giusto che noi, che siamo vittime, diventiamo carnefici”.

In tutto questo, tornare ad elezioni comporterà non pochi problemi per i deputati coinvolti. Perché se Zito, Marziano e Coltraro sono rimasti negli stessi partiti, gli altri parlamentari non possono dire lo stesso. Vincenzo Vinciullo, ad esempio, anche se non ancora formalmente (il gruppo non è ancora nato all’Ars) è passato al Nuovo centrodestra. E tornando ad elezioni si troverebbe candidato in un partito in cui non sta più e soprattutto “dove ha quasi tutti contro”, spiegano alcuni suoi colleghi. Poi c’è Giuseppe Sorbello, eletto nell’Udc ma sospeso per 18 mesi dalla carica. Anche lui sarebbe ricandidato, ma non è chiaro come potrebbero essere conciliate le due posizioni. E poi c’è Pippo Gianni, che è al gruppo misto e quindi, di fatto, non ha un partito d’appartenenza. Per lui sarebbe, quindi, molto difficile essere rieletto.

E Marziano denuncia: “Nel frattempo il centrodestra si sta mettendo d’accordo in modo da farci fuori e piazzare i suoi. Ci sono candidati che non sono stati eletti che si stanno accordando con i primi il lista, e se si tornerà davvero ad elezioni ci sarà un pericolo di corruzione formidabile”. Per questo, aggiunge, “non è da escludere che faccia ricorso in Cassazione e alla Corte di giustizia europea. Per tutelarmi”.

Un’altra incognita, poi, è quale sarà la platea elettorale. In più di un anno, infatti, qualcuno sarà diventato maggiorenne, qualcuno avrà cambiato residenza, tanto per fare degli esempi. Cambierebbe, insomma, l’elettorato. E per questo i deputati pensano di chiedere che si voti con gli elenchi elettorali del 2012. Allo stato attuale, insomma, più che risposte ci sono solo tante domande.


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