Cara, il Governo corre ai ripari | per accelerare le procedure - Live Sicilia

Cara, il Governo corre ai ripari | per accelerare le procedure

Il prefetto, Maria Guia Federico, il sindaco di Mineo, Anna Aloisi, e i sottosegretari Giuseppe Berretta e Giuseppe Castiglione hanno illustrato i provvedimenti volti ad affrontare l’emergenza Cara: tre commissioni per esaminare le richieste d’asilo, cinquanta militari a presidio del centro e tre milioni in favore di politiche volte all’integrazione.

La struttura di Mineo
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CATANIA – “Accelerare i tempi di riconoscimento dello status di rifugiato e la conseguente uscita dei migranti dal centro di accoglienza”. E’ questa la ratio che ha guidato il Governo nazionale nella creazione di tre nuove commissioni finalizzate a velocizzare le procedure, troppo lente, che determinano la lunga permanenza dei migranti all’interno del Cara di Mineo. Stamane il prefetto, Maria Guia Federico, il sindaco di Mineo, Anna Aloisi, e i sottosegretari Giuseppe Berretta e Giuseppe Castiglione hanno illustrato i provvedimenti volti ad affrontare l’emergenza Cara a seguito delle proteste degli “ospiti”, che nei giorni scorsi hanno manifestato il loro malessere. Tre i campi di intervento: snellire i tempi di permanenza dei richiedenti asilo, il potenziamento della sicurezza all’interno e all’esterno della struttura e il finanziamento di proposte avanzate dal Consorzio dei Comuni in chiave di politiche finalizzate all’integrazione.

Le tre commissioni avranno il compito di esaminare le domande dei richiedenti asilo del centro di accoglienza più popoloso d’Europa. “Una delle commissioni- ha detto il prefetto- opererà a Siracusa, le altre due faranno base nel territorio etneo”. L’attività delle commissioni, operative cinque giorni a settimana, dovrebbe garantire almeno trenta audizioni al giorno. “Seicento al mese”, secondo il sottosegretario Castiglione. Le commissioni, allocate nell’ex scuola dei segretari comunali, si comporranno di quattro funzionari: uno della prefettura, uno della questura, uno del comune e uno dell’alto commissariato dei rifugiati. Che all’origine del malessere, espresso in più occasioni, dei migranti ospitati nella struttura di Mineo ci siano i lunghi tempi di attesa è praticamente una certezza per il questore. A tal proposito si spiegherebbe un altro provvedimento, voluto dai sindaci del Consorzio e messo in pratica dal Governo: il potenziamento della sicurezza con un contingente di circa cinquanta militari. Il nucleo, che è già operativo sul territorio, è “stato integrato nel sistema di vigilanza interno del perimetro del Cara”.

I militari, inoltre, stanno vigilando il perimetro rurale del comune di Mineo, più volte interessato da furti. Una scelta, che farà discutere, ma che trova il plauso del sindaco della cittadina, Anna Aloisi. Il primo cittadino di Mineo, che è anche presidente dell’assemblea dei sindaci del Consorzio dei Comuni “Calatino terra d’Accoglienza” si è definita “più serena” in riferimento ai provvedimenti del governo. Tra questi spiccano i tre milioni di euro stanziati in favore dei comuni del Consorzio da spendere per iniziative “finalizzate a politiche per l’integrazione”. Il sottosegretario Berretta assicura un impegno nella verifica dell’utilizzo dei fondi e avverte: “Le risorse pubbliche vanno gestite con parsimonia e trasparenza”. Da segnalare, infine, l’intenzione, palesata dai sottosegretari Berretta e Castiglione, di ridurre gradualmente nel tempo il numero degli “ospiti” all’interno del Cara.

 

 

 

 


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