Scandalo servizi sociali| Prescritto l'ex sindaco Stancanelli - Live Sicilia

Scandalo servizi sociali| Prescritto l’ex sindaco Stancanelli

La decisione è stata pronunciata dalla terza sezione penale del Tribunale di Catania che ha disposto il non luogo a procedere per avvenuta prescrizione anche per alcuni reati contestati ad altri imputati. TUTTI I PARTICOLARI

CATANIA – Finisce da prescritto per l’ex Sindaco di Catania Raffaele Stancanelli il processo sul cosidetto scandalo dei servizi sociali. La decisione è stata pronunciata nell’ultima udienza dal collegio presieduto da Maria Pia Urso (a latere Catena e Mirabella) della terza sezione penale che ha disposto il non luogo a procedere per avvenuta prescrizione anche per alcuni reati contestati ad altri imputati, tra cui Antonino Novello, che esce come Stancanelli definitivamente dal processo, Ubaldo Camerini ex direttore del distretto socio sanitario, Giuseppe Zappalà e la Cooperativa Città del Sole.

I fatti, risalenti al 2006, portarono al centro dell’indagine dei NAS dei Carabinieri la gestione dei fondi per i bisognosi a livello regionale. Cooperative sociali ma anche numerosi politici e faccendieri tra cui lo zoccolo duro dell’MpA catanese finirono nella rete della giustizia con accuse che a vario titolo vanno dall’associazione a delinquere, abuso d’ufficio, concussione, peculato, truffa e falso. Il processo, tuttavia, non è mai decollato. Dopo numerosi rinvii, anche di alcuni mesi, a sezionarlo ulteriormente sono stati i termini di prescrizione oltre alla possibilità di derubricazione di alcuni reati come ha chiesto in aula dall’avvocato Vittorio Lo Presti, difensore di Camerini.

L’ordinanza di oggi ha infatti disposto la trasmissione degli atti al Pm a causa dell’indeterminatezza del capo d’imputazione. Di fatto, trascorsi sette anni, sia per Stancanelli, i cui fatti contestati risalgono al periodo da assessore regionale di Totó Cuffaro, che per Novello, l’uscita di scena è ormai definitiva.

Vittorio Lo Presti, avvocato di Ubaldo Camerini a margine dell’udienza ha spiegato i nuovi scenari assunti dal processo. “Nasce – ha affermato – da una serie di procedimenti che sono stati uniti, una parte di questi è stata definita dal gup Laura Benanti il 22 gennaio 2014. Il Gup ha ritenuto che non si trattava di peculato ma di truffa ai danni dello Stato e quindi ha dichiarato la prescrizione. Io ho invitato il Tribunale a verificare questa sentenza. Il Tribunale oggi – continua Lo Presti – ha deciso di stralciare per degli imputati dei capi d’imputazione ritenendoli indeterminati quindi rinviando gli atti al pubblico ministero per formulare un nuovo capo d’imputazione ma è chiaro che si prescriverà pure questo dato che il processo dovrebbe ricomincare dalla fase preliminare con un nuovo Tribunale perchè quello odierno sarebbe incompatibile”.

Accolte le parti civili. Respinte dalla Corte le eccezioni sollevate dalle difese dei 35 imputati per la costituzione a parte civile del Comune di Catania, Distretto Socio Sanitario 16 e Cooperativa Artemente. Secondo i giudici, infatti, il comune etneo ha positivamente vagliato la normativa che non imponeva in virtù delle nuove modifiche l’autorizzazione della Giunta per le costituzioni in giudizio degli enti locali.

Il processo adesso ripartirà a febbraio nella stessa giornata, quella del 18, in cui è stata già proclamata l’astensione a livello nazionale dei penalisti. Una decisione appositamente voluta dal giudice Urso per sospendere i termini della prescrizione per un processo etichettato come “alla canna del gas”.

 


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