A Scelta 250 mila euro annui | Ferrandelli: pozzo senza fondo - Live Sicilia

A Scelta 250 mila euro annui | Ferrandelli: pozzo senza fondo

ESCLUSIVA. La società che gestisce l'aeroporto di Palermo. Ecco quanto guadagnano il direttore generale e l'amministratore delegato Dario Colombo. Al presidente del cda Giambrone solo 1.900 euro al mese. Domani la riunione dell'Antimafia sugli appalti lumaca.

il caso gesap
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PALERMO – Una società sull’orlo del fallimento. Con una disperata necessità di denaro. E un direttore generale che negli ultimi anni è costato da un minimo di 251.216 euro a un massimo di 337.143. Il caso degli “stipendi d’oro” alla Gesap, sollevato qualche giorno fa dal deputato regionale del Partito democratico Fabrizio Ferrandelli, adesso si riempie di numeri: secondo i dati di cui LiveSicilia è in possesso, il reddito lordo da dipendente Gesap dell’attuale direttore generale Carmelo Scelta è stato di 259.284 euro nel 2007, 251.216 nel 2008, 265.641 nel 2009, 337.143 nel 2010, 270.072 nel 2011, 332.290 nel 2012 e 242.470 per i primi 11 mesi del 2013. E così, alla vigilia della riunione dell’Antimafia regionale, che domani farà il punto sulle indagini sulle presunte infiltrazioni negli appalti, Ferrandelli torna alla carica: “Il rilancio dell’aeroporto – afferma l’esponente democrat – passa attraverso la ricapitalizzazione, ma anche attraverso la rimozione delle persone che l’hanno portata fino a questo punto pur ricevendo stipendi da capogiro”.
Non ci sono solo gli stipendi di Scelta, nel mirino. Sotto attacco anche il salario dell’amministratore delegato Dario Colombo, che però da Gesap percepisce solo un gettone da collaboratore: 20.686 euro lordi nel 2010, 41.648 nel 2011, 29.113 nel 2012 e 29.109 nel 2013. Il grosso del suo stipendio, infatti, proviene da un’altra azienda pubblica, Sicilia e-Servizi: 180.818 euro lordi per 8 mesi nel 2008, 378.326 nel 2009, 324.366 nel 2010, 303.156 nel 2011, 307.884 e addirittura 521.083 l’anno scorso. Tanto basta per far dire a Ferrandelli che “per ricapitalizzare l’azienda basterebbe azzerare le cariche”.
Ma gli sprechi, veri o presunti, secondo Ferrandelli si annidano anche altrove. Un esempio? Gesap Handling, la società che si occupa di servizi a terra a Punta Raisi. “Cinque anni fa – attacca il deputato regionale – il 48% di Gh è stato comprato per un milione e 600 mila euro. In questi mesi si sta pensando alla vendità del 100% di Gh allo stesso prezzo. Un investimento lungimirante”. E Gh, a sua volta, ha versato negli anni un gettone a Scelta. Spiccioli, in confronto allo stipendio Gesap: 5 mila euro lordi nel 2006, 15 mila all’anno dal 2007 al 2009, 7.500 nel 2010.
Il problema, però, riguarda soprattutto i risultati. “L’aeroporto di Palermo – specifica ancora Ferrandelli – dovrebbe attrarre passeggeri da tutto il mondo, e invece ne arrivano 4 milioni all’anno. A Fontanarossa, invece, ne arrivano 6 milioni all’anno. Bisogna rimuovere tutte le ombre passate, perché se non si interviene non è che il rischio di fallimento sia peregrino. Giorno dopo giorno, il pentolone si sta scoperchiando”. Ieri, LiveSicilia aveva rivelato in esclusiva l’elenco delle consulenze affidate fra il 2009 e il 2010.
Fra le “ombre passate”, però, Ferrandelli non include Fabio Giambrone. “È alla Gesap da sei mesi – dice – e sta cercando di imporre un cambio di passo all’aeroporto. Fra l’altro, guadagna solo 1.900 euro al mese”. Nel mirino, però, ci sono anche gli investimenti. “All’aeroporto – prosegue Ferrandelli – sono arrivati milioni di euro di soldi pubblici. Investimenti mai partiti o partiti in ritardo”.
Soldi pubblici. Come quelli che dovrebbero essere utilizzati per la ricapitalizzazione. Dieci milioni di euro che la Provincia di Palermo deve mettere sul piatto per scongiurare il fallimento. “Io – attacca Ferrandelli – sono pronto a fare sponda alla Regione. Ma non si possono mettere soldi in un pozzo senza fondo”.
L’alternativa, ventilata nei giorni scorsi, è il fallimento pilotato. Un’opzione che però Ferrandelli non è disposto ad accettare. “Quello che ho cercato di dire qualche giorno fa – osserva – è che l’ipotesi è sul piatto, non che sia la mia proposta. Anzi: il rilancio dell’aeroporto è la madre di tutte le battaglie, anche perché se i visitatori non arrivano da porto e aeroporto non vedo da dove possano arrivare”. Il problema, però, è la competitività. “In tutti gli aeroporti del mondo – chiude Ferrandelli – ci sono soldi privati. Perché? Perché c’è da guadagnare. Noi, invece, abbiamo una società tutta pubblica, che strapaga i vertici e va a un passo dal fallimento. Non possiamo accettarlo”.


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