Saguto: "Colpire i beni dei mafiosi| è spesso più utile del carcere" - Live Sicilia

Saguto: “Colpire i beni dei mafiosi| è spesso più utile del carcere”

"Certi benefici - ha detto la presidente della sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo - non andrebbero applicati ai carcerati: molto spesso una pena, anche se di mafia, non viene scontata per intero, per cui non ha quell'efficacia deterrente seria che dovrebbe avere".

Il convegno nella sede di Confindustria
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PALERMO – “E’ necessario creare una sinergia funzionale tra l’autorità civile, quella giudiziaria e le organizzazioni antimafia. Insomma, bisogna ripensare ai rapporti con i soggetti del mercato economico per superare le tante criticità nella gestione dei beni confiscati”. A dichiararlo, nel corso del convegno sulla gestione dei beni confiscati organizzato nei locali di Confindustria Sicilia, è stato Antonio Balsamo, presidente della Corte di Assise e sezione Misure di prevenzione del tribunale di Caltanissetta.

“L’aggressione ai beni confiscati e il risanamento delle aziende non possono essere realizzati senza un vero ripensamento delle dinamiche ordinarie del mercato economico” ha aggiunto Giovanbattista Tona, consigliere della Corte di appello di Caltanissetta. Tra gli strumenti utili individuati da Balsamo c’è la “cabina di regia”. “Si tratta di un’iniziativa proposta nel 2012 da Anm e Confindustria – ha spiegato – che raccoglieva diverse associazioni antimafia, che assicurerebbe una funzione di raccordo tra autorità civile e giudiziaria, in un clima di leale collaborazione e stimolo per interventi mirati tra mondo delle imprese e società civile.

Un’iniziativa che merita di essere riscoperta perché potrebbe dare delle risposte ai temi che stiamo affrontando. Sul modello di quanto fatto a Milano con il cosiddetto tavolo per la giustizia – ha aggiunto Balsamo – si potrebbe realizzare un grande lavoro anche a Palermo”.

“Colpire il patrimonio dei mafiosi – ha invece detto Silvana Saguto, presidente della sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo – serve spesso ancora più del carcere. Certi benefici non andrebbero applicati ai carcerati: molto spesso una pena, anche se di mafia, non viene scontata per intero, per cui non ha quell’efficacia deterrente seria che dovrebbe avere; l’unica cosa che diventa davvero penalizzante per i mafiosi è proprio la confisca dei beni”.

Ma le criticità non finiscono qui. Tra quelle sottolineate da Saguto, il caso di una banca che avrebbe chiuso la linea di credito ad una azienda finita sotto sequestro. “E l’ha riaperta al preposto – ha aggiunto – cioè al prestanome. È difficile ripristinare la legalità senza fermare l’impresa – ha precisato – ci sono anche contributi non versati pregressi che difficilmente si possono versare, perché a volte sono gonfiate anche le retribuzioni o il personale dell’azienda; l’Inps non ci ha dato neanche un appuntamento per risolvere questo problema. Ma spesso non è andata bene nemmeno coi sindacati, che troppo spesso pensano all’occupazione, trascurando il fatto che l’obiettivo primario è che quell’azienda non sia più mafiosa e quindi, il ripristino della legalità. Purtroppo ci accusano spesso di rovinare l’economia – ha concluso – ma è necessario che si sappia che lo Stato non ha alcun interesse ad arricchirsi”.


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