Sottosegretari, Bianchi in pole | Conferme per gli alfaniani - Live Sicilia

Sottosegretari, Bianchi in pole | Conferme per gli alfaniani

L'assessore all'Economia nelle prossime ore potrebbe accettare l'incarico nel governo Renzi. A quel punto, via al rimpasto in Sicilia. Tra i democratici possibile chance per Lumia. Nel centrodestra, a quelli di Castiglione e Vicari potrebbe aggiungersi un terzo nome.

PALERMO – Il prossimo sottosegretario siciliano quasi certamente non sarà un siciliano. L’assessore regionale all’Economia Luca Bianchi è pronto ad accettare un incarico nel fresco governo di Matteo Renzi. Il nome dell’economista sarà una delle proposte avanzate anche dal Pd siciliano. Un fatto “inusuale”, considerato che Bianchi è romano. Ma – considerata l’attuale esperienza nell’esecutivo di Crocetta – sarebbe comunque considerato espressione dell’Isola. Una porta aperta verso il nuovo governo. Un “ponte” tra la Sicilia e Roma, in un momento storico nel quale questo rapporto è fondamentale, decisivo.

Ma Bianchi, per ora, minimizza. “Inutile parlarne adesso – dice – visto che non c’è nulla di ufficiale. Anzi, non ho avuto alcun segnale in questo senso. Certamente, sono d’accordo con le parole del presidente Crocetta, secondo cui una nomina di quel tipo rappresenterebbe un rafforzamento del governo regionale. Una chiamata a Roma sarebbe un riconoscimento del lavoro svolto in Sicilia”. Ma al momento – ribadisce l’assessore – sono solo voci.

La nomina di Bianchi, però, avrebbe effetti immediati e concreti sui destini della Regione. Perché a quel punto, Crocetta potrebbe finalmente sedersi per lavorare a quel rimpasto di cui si parla da mesi. E che sarebbe innescato, appunto, dall’addio di uno degli assessori “centrali”. Cruciali, oggi più che mai.

Per questo motivo, bisognerà attendere ancora qualche giorno. Bianchi vuole chiudere la partita della Finanziaria-bis, di cui si è ridiscusso oggi in giunta, ma che non è stata ancora ultimata. Se ne riparlerà domani. Quando potrebbe arrivare in Commissione bilancio. Dove, però, i deputati promettono di “fare le pulci” al testo. A quel punto, però, l’assessore potrebbe essere già un componente del governo Renzi. E con lui, qualche siciliano “vero”.

Per restare in area Pd, infatti, c’è da sciogliere il nodo degli uscenti. Anzi, dell’unico sottosegretario uscente tra i democratici. Si tratta di Giuseppe Berretta, vicino alla senatrice catanese Anna Finocchiaro. Un’area del Pd finita ai margini del partito dopo l’avvento del sindaco di Firenze alla guida del partito. E così, la conferma di Berretta è tutto fuorché certa. “Ma abbiamo ricordato al nuovo segretario regionale Raciti – spiega il capogruppo democratico all’Ars Baldo Gucciardi – che esiste anche la Sicilia. E l’Isola dovrà essere rappresentata anche tra le fila del governo nazionale”. Così, torna d’attualità anche il nome del senatore Beppe Lumia, tra i papabili anche per una candidatura alle elezioni europee, con l’appoggio del presidente della Regione Rosario Crocetta. Non dovrebbe far parte della rosa, invece, il “renziano di Sicilia” Davide Faraone. Continuerà a guidare il Welfare nel Pd.

Qualche certezza in più, invece, sui possibili sottosegretari del Nuovo centrodestra. Saranno confermati, infatti, i due uscenti Giuseppe Castiglione e Simona Vicari. Ma un terzo nome potrebbe aggiungersi ai due. Si tratta dell’altro coordinatore degli alfaniani in Sicilia. Dore Misuraca, a dire il vero, potrebbe intanto accettare un incarico “di partito”: quello di responsabile degli Enti locali per il nuovo centrodestra. Ma non è escluso che il politico palermitano possa entrare a far parte della compagine di governo. Il governo delle “larghe alleanze”. Che stuzzica anche la Sicilia. E che presto, in un modo o nell’altro, cambierà le sorti del governo Crocetta.


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