Casa e pensionati |L'identikit del nonno etneo - Live Sicilia

Casa e pensionati |L’identikit del nonno etneo

Il 40% del reddito degli anziani catanesi è assorbito dalle spese della casa, tra affitto, lavori e tasse.

CATANIA – Il 40% del reddito degli anziani catanesi è assorbito dalle spese della casa, tra affitto, lavori e tasse. E se le condizioni abitative degli anziani catanesi da un lato non possono essere considerate in termini generali drammatiche, dall’altro, rivelano seri problemi. Un esempio? I pensionati ultra-sessantacinquenni soli che vivono in case di proprietà di dimensioni eccessive rispetto alle loro esigenze e la cui gestione può rilevarsi onerosa per chi probabilmente ha altre priorità come lo stato di salute, o l’assistenza domiciliare.

Lo rivela la ricerca su “Le condizioni abitative dei pensionati in provincia di Catania” promossa da Auser, Spi e Sunia, con la direzione e il coordinamento dell’Ires, presentata stamattina nel salone “Russo” di via Crociferi da Tuccio Cutugno (IRES Catania) Giusi Milazzo (segretaria generale SUNIA), Maurizio Avola (Ricercatore, Università di Catania); sono intervenuti anche Fiorentino Trojano (assessore Comune di Catania), Nicoletta Gatto (segretaria provinciale SPI CGIL), Francesco Battiato (Auser), Salvatore Brigadieci (segretario CGIL Caltagirone), Angelo Villari (segretario CGIL Catania).

La ricerca è stata realizzata tra la primavera e l’autunno del 2013 attraverso una rilevazione che ha coinvolto un campione di pensionati ultra sessantacinquenni. Il reddito complessivo medio dichiarato dei pensionati intervistati (tutti di “lungo corso” ) si attesta a 1.017€ mensili.; quasi il 16% dei pensionati arriva a percepire al massimo 500€ al mese, circa la metà resta tra 501 e 1.000€ e meno del 15% supera i 1.500€ .

Spiegano Tuccio Cutugno e il ricercatore Andrea Miccichè: “Quando percentuali di reddito mediamente prossime al 40%, come rilevato dalla nostra ricerca, vengono destinate solo alla locazione e agli oneri a questa collegati (tasse sui rifiuti, utenze etc), la gestione dei bilanci familiari si può tradurre in una rigida gabbia della sussistenza, o peggio, della povertà. Inoltre, non bisogna dimenticare i costi legati alla qualità delle abitazioni, alla loro adeguatezza in relazione anche ai particolari bisogni delle persone più anziane. Incidono in questo caso anche gli attuali tagli alle politiche sociali, che hanno svuotato alcuni istituti con funzioni riequilibrative che potrebbero essere molto importanti”.

La ricerca rivela come particolarmente problematica l’elevata incidenza di abitazioni ormai vecchie e non sicure, soprattutto dal punto di vista strutturale (rispetto criteri antisismici). Tuttavia, l’aspetto che probabilmente deve fare riflettere di più è la situazione che coinvolge le famiglie di pensionati catanesi che vivono in affitto (per fortuna meno del 10%). Si tratta di famiglie per le quali i costi minimi dell’abitare che sono stati presi in considerazione assorbono una quota rilevante del proprio budget, con conseguenze tutt’altro che irrilevanti sul piano della sostenibilità di uno stile di vita dignitoso.

Non è poi così difficile fare quattro conti in tasca agli anziani catanesi. Sottolinea Nicoletta Gatto: “La ricerca ci conferma, infatti, che gli anziani che vivono in abitazioni in affitto sopportano un carico di spese mensili, comprensivi del canone di affitto, della tassa sui rifiuti, del canone condominiale ecc.., di circa 430 euro mensili. Questo equivale a circa tre volte di più ai costi sostenuti da chi vive in abitazioni di proprietà che spende per il proprio immobile circa 140 euro mensili. Il dato finale ci mostra come i pensionati che vivono in affitto spendono per il mantenimento della casa oltre il 40% del reddito complessivo famigliare”. Per Giusi Milazzo, “Molti anziani (più di 2/3 a livello nazionale) vivono soli o con altri anziani e sono quelli più colpiti da un disagio economico rilevante. Per costoro si sta imponendo la scelta (già diffusa particolarmente in alcune Regioni) di vendere la nuda proprietà . Ma a parte le difficili condizioni economiche le difficoltà possono derivare dalle mediocri o pessime condizioni dell’abitazione, con carenze di vario genere, situazioni aggravate dall’eventuale presenza di disabilità negli occupanti anziani. La condizione della famiglia anziana nell’Europa meridionale può essere sintetizzata in uno slogan “ ricchi di casa, poveri di soldi”, la ricchezza totale è infatti bloccata quasi interamente nel bene reale “ casa”.

E le soluzioni? Qualcuna arriva dall’Auser, l’associazione di volontariato impegnata soprattutto nel favorire l’invecchiamento attivo degli anziani e l’incontro intergenerazionale. Francesco Battiato ha illustrato il progetto”Nonni adottano studenti”: “Si tratterebbe di sperimentare anche a Catania, analogamente a quanto avviene da cinque anni a Bologna, la disponibilità degli anziani ad accogliere nella propria casa studenti,in cambio di compagnia, un po’ di assistenza e di qualche servizio, come la spesa, l’acquisto di medicine e le commissioni quotidiane. Lo studente, in cambio avrebbe a disposizione una stanza singola arredata, senza dovere pagare l’affitto. I benefici,come è evidente, sono duplici: lo studente fuori sede si libererebbe dal ricatto di affitti esosi e in nero e l’anziano si libererebbe della solitudine in cui molto spesso è costretto”.


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