Evasione da 750 mila euro |Sigilli alla villa dei titolari di Joseph - Live Sicilia

Evasione da 750 mila euro |Sigilli alla villa dei titolari di Joseph

L'accertamento tributario delle Fiamme Gialle avrebbe portato a scoprire mancati versamenti per oltre 700 mila euro.

guardia di finanza
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CATANIA – 600 mila euro è il valore dei beni sequestrati dalla Guardia di Finanza al titolare del negozio d’abbigliamento Joseph ubicato nella centralissima via Etnea. I militari hanno eseguito il provvedimento preventivo disposto dalla Procura in quanto l’imprenditore titolare dell’attività è accusato del reato di evasione fiscale. In particolare è emerso che non avrebbe versato le ritenute sulle retribuzioni dei dipendenti relativi all’anno 2009, 2010 e 2011. L’evasione ammonterebbe a 755 mila euro.

Sigilli sono stati posti alla villa intestata a uno dei famigliari, un’abitazione di enormi dimensioni a Mascalucia con annesso un terreno. L’imprenditore aveva “simulato” la vendita del complesso immobiliare ad un parente “per sottrarre – secondo le dichiarazioni degli investigatori contabili – all’Erario la garanzia dei debiti tributari non versati”. Per gli inquirenti il valore del complesso immobiliare è di 600 mila euro, quindi, a parziale copertura delle imposte non versate, tantè che c’è stato un ulteriore sequestro di beni e di disponibilità finanziarie.

L’indagine è stata avviata a seguito di una segnalazione alla Procura da parte dell’Ufficio delle Entrate in cui si ipotizzava che il titolare di Joseph, in qualità di amministratore della società, a seguito di un accertamento tributario, non avesse rispettato gli obblighi di versamento all’Erario di ritenute relative all’anno 2009.

I finanzieri hanno ricostruito i diversi passaggi finanziari intercorsi tra le parti: le somme utilizzate per attestare il formale pagamento degli immobili sono state restituite dal soggetto indagato al familiare acquirente attraverso bonifici e trasferimenti su più conti bancari. Operazioni finanziarie, pianificate ad hoc, per consentire all’indagato “la sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte – hanno affermato il comandante provinciale delle fiamme gialle, Manna e il comandante della polizia tributaria, Franzese in conferenza stampa – e dall’altra a riscontrare il rientro nella disponibilità finanziaria dell’acquirente delle somme utilizzate per attestare l’acquisto formale degli immobili”.


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