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La riforma elettorale | Bocciate le preferenze

Bocciato a voto segreto l'emendamento di Fdi che puntava all'introduzione delle preferenze.

montecitorio
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ROMA – L’Aula della Camera ha bocciato a voto segreto l’emendamento di Fdi che puntava all’introduzione delle preferenze nella legge elettorale. L’emendamento La Russa è stato bocciato con 299 no, 264 sì e un astenuto. E’ stato bocciato per soli 35 voti l’emendamento sulle preferenze che avrebbe fatto saltare l’accordo sull’Italicum. Al termine della votazione a scrutinio segreto, il tabellone dell’Aula della Camera segna infatti 299 no, contro 264 sì. Una maggioranza esigua, dunque, tiene in piedi il patto Pd-FI: appena sei voti in più di quanti sulla carta vanterebbe il solo gruppo del Partito democratico. In tutto Pd e FI potevano raggiungere 360 voti: tra assenze e ‘franchi tiratori’, se ne contano 61 in meno.

Sì dell’Aula della Camera all’emendamento della Commissione alla legge elettorale che contiene il cosiddetto “algoritmo”, ovvero la formula matematica che trasforma i voti in seggi, e le soglie di sbarramento. L’emendamento è passato a scrutinio segreto con 315 sì e 237 no. L’emendamento rappresenta il cuore dell’Italicum. Prevede la soglia di sbarramento al 37% per ottenere il premio di maggioranza; quella del 4,5% di ingresso per i partiti in coalizione; quella dell’8% per i partiti non coalizzati e quella del 12% per le coalizioni. Il premio di maggioranza viene fissato al 15%. L’emendamento introduce, inoltre, il ballottaggio per le due coalizioni che ottengono più voti ma non superano la soglia del 37%.


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