Presentati i risultati |del progetto Malena - Live Sicilia

Presentati i risultati |del progetto Malena

L' utilizzo delle biomasse nella zootecnia ma soprattutto a fini energetici comincia a diventare un esigenza anche per gli imprenditori agricoli siciliani che rispetto ai loro del nord Italia sono in ritardo di qualche anno.

Biomasse
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CATANIA – In sicilia si potrebbero produrre 100 mila metri cubi di bio metano In realtà’ esiste ad oggi una sola impresa che produce agro energie. Usare il biogas e’ un modo per aumentare la competitività nelle imprese poiché anche il letame e’ una risorsa. L’ utilizzo delle biomasse nella zootecnia ma soprattutto a fini energetici comincia a diventare un esigenza anche per gli imprenditori agricoli siciliani che rispetto ai loro del nord Italia sono in ritardo di qualche anno. In Sicilia solo una impresa produce bio gas, la Nuova Scala di Mussomeli, mille invece nel resto d’Italia. Dati che hanno spinto ad una riflessione esperti, studiosi e imprenditori che in occasione del convegno di presentazione dei dati conclusivi del Progetto Malena si sono scambiati esperienze e riflessioni sul tema. L ‘incontro che si è tenuto nell’aula magna “Amedeo Janaccone” di via Valdisavoia e’ stato organizzato dal DiGeSa dell’ Università di Catania. > Ma quali sono le criticità emerse oggi nel corso dell’incontro. “La Sicilia ha bisogno di fare sistema per continuare a produrre alimenti di qualità riconosciuti, differenziati, unici che sposano la tradizione e gli aspetti igienico-sanitari per un consumatore disponibile a pagare un premium price che possa remunerare i costi di produzione- ha spiegato il professore Biagio Pecorino del DiGeSa-. Nel contempo non possiamo tralasciare le opportunità che l’innovazione ci offre: rimettere al centro del sistema l’impresa agraria che oltre ai prodotti di base, i trasformati ed i servizi per la persona può produrre energia e fertilizzanti, abbattendo il costo di produzione. Tali strategie possono meglio essere perseguite in forma associata anche da imprese di medio-piccole dimensioni, riposizionandosi nella catena del valore di un sistema agroalimentare che negli ultimi trenta anni ha messo all’angolo l’azienda agraria ed i territori rurali, con indubbie ricadute negative sui redditi e l’occupazione. Le dimensioni e le caratteristiche delle imprese siciliane mi spingono a credere che la soluzione passi dall’aggregazione delle imprese. In Sicilia vi sono dei distretti agroalimentari riconosciuti dalla Regione e spero che si capisca che i distretti produttivi possano meglio affrontare il tema verticale dei prodotti di qualità nelle diverse filiere ma anche formulare progetti congiunti per valorizzare scarti e sottoprodotti”. > Secondo Pecorino, “spesso si assiste a interminabili “guerre” tra fornitori di mezzi tecnici, produttori agricoli, commercianti, trasformatori. Tutti gli uni contro gli altri armati ma incapaci nel complesso di generare valore con i sistemi produttivi adottati: troppi costi esterni alle filiere e insostenibili rendite di posizione. In altre parole, bisogna mettere in campo politiche per affrontare il tema della competitività del sistema agroalimentare. Credo che negli ultimi periodi di programmazione i singoli bandi per misura non hanno consentito di portare avanti politiche di aggregazione ma abbiano accentuato le divisioni e gli individualismi in tutto il sistema agroalimentare, dalla ricerca, agli investimenti fino alla comunicazione”.ad aprire i lavori Giacomo Pignataro rettore dell’Universita di Catania. > “Non si fa sviluppo senza risorse, occorre una regia unica, oggi mettiamo insieme almeno tre ambiti, ambiente agroalimentare ed energie- ha spiegato il magnifico. Queste tre cose possono stare insieme e proiettarci nel futuro. Noi come università ci saremo con la ricerca e la formazione, chiediamo alla regione di fare lo stesso. Oggi abbiamo bisogno di una forte coesione, università vuole essere punto di riferimento per il territorio. Le piccole e medie imprese hanno bisogno di essere sostenute con attività di innovazione anche per poter competere in ambito internazionale”. > Dopo gli interventi della prima parte della giornata nel pomeriggio si è tenuta una tavola rotonda su “Le agro energie in ambiente Mediterraneo”, coordinata dal direttore di Antenna Sicilia Michela Giuffrida, cui hanno partecipato il direttore generale del Dipartimento regionale dell’Agricoltura Rosaria Barresi, l’ assessore regionale all’Agricoltura Dario Cartabellotta. Ha concluso i lavori il sottosegretario alle Politiche Agricole e Forestali Giuseppe Castiglione.


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