"Io, rapinata nell'indifferenza | Ora non mi sento più al sicuro" - Live Sicilia

“Io, rapinata nell’indifferenza | Ora non mi sento più al sicuro”

Lei è una studentessa. Ha commentato il nostro reportage fra gli studenti vittime della micro-criminalità (clicca qui per leggerlo). E, su nostra richiesta, ha scelto di raccontare la sua storia di vittima di rapina. Per motivi di privacy preferisce restare anonima.

Sono una studentessa fuori sede, vengo da Trapani che in genere è un posto molto tranquillo. Ero rientrata a Palermo da poche ore e mi ero sentita con degli amici per fare un giro di sabato sera. C’eravamo dati appuntamento al Politeama, così stavo percorrendo via Maqueda per raggiungerli. Più o meno all’altezza del Comune ho subito l’aggressione: mentre camminavo, avevo notato un ombra alle mie spalle, ma essendo le nove di sera di sabato non ci ho fatto molto caso, credevo fosse qualcuno che come me stesse semplicemente camminando. Invece un malvivente mi ha sorpresa alle spalle, afferrandomi il polso per togliermi il cellulare di mano mentre ero in chiamata. Era un ragazzo più o meno mio coetaneo, ma molto più alto di me. Sicuramente era italiano perché mi ha detto qualcosa in dialetto.

Ho iniziato a urlargli di lasciarmi e mentre mi strattonava mi ha fatta cadere, continuando a trascinarmi per togliermi il telefono. Nel frattempo c’era gente che guardava. Sono intervenuti solo un signore straniero con la moglie che, vedendo la scena, sono accorsi, spingendo via l’aggressore che è scappato in motorino (aveva un “compare” che lo aspettava dietro l’angolo con il motore acceso). Più che paura ho provato rabbia. Rabbia nel pensare che non ho nemmeno la libertà di poter rispondere al telefono o di vestire in un certo modo per evitare di essere importunata o aggredita. Provo rabbia perché non ho la libertà di poter tornare o uscire da casa senza “la scorta”, non riesco a sentirmi sicura mai. Palermo è una città importante con una ricca storia alle spalle e mi domando come sia possibile che sia stata abbandonata al degrado più totale tra sporcizia e insicurezza. Nel vostro articolo c’era un ragazzo che diceva di sentirsi abbandonato e mi sento di condividere pienamente il suo pensiero. A nessuno sembra importare di cosa stiamo vivendo in città.


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