Dehors, l'ira dei commercianti:| "Impugneremo l'ordinanza" - Live Sicilia

Dehors, l’ira dei commercianti:| “Impugneremo l’ordinanza”

Conferenza stampa di fuoco delle associazioni di categoria che puntano il dito contro il Comune e chiedono di annullare la chiusura per 5 giorni di cento negozi. Reina: "Si parla di gazebo solo per nascondere le inefficienze dell'amministrazione". La replica di Di Marco: "Troppi silenzi nel passato".

PALERMO-IL CASO
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PALERMO – I commercianti sul piede di guerra. A pochi giorni dalla chiusura delle prime dieci attività commerciali e con un regolamento dehors ancora in alto mare, le associazioni di categoria alzano la voce e puntano il dito contro il Comune e l’assessore Marco Di Marco nel corso di una conferenza stampa convocata alla Camera di Commercio.

“Se da lunedì cominciano le chiusure sono pronto a dimettermi da presidente di Confartigianato”, dice Nunzio Reina al tavolo con Cidec, Confesercenti, Confartigianato e Confindustria. Un fuoco di fila che accomuna tutte le associazioni nel chiedere al sindaco Leoluca Orlando di intervenire per bloccare, con effetto retroattivo, le cento chiusure già programmate. L’ordinanza firmata qualche giorno fa prevede infatti la chiusura in caso di recidiva ma solo per il futuro, mentre per i multati negli ultimi due anni non c’è scampo se non la possibilità di concordare con il Suap uno slittamento di massimo venti giorni. “Noi chiediamo di aumentare i venti giorni – spiega Reina – almeno fino a quando non sarà approvato il regolamento e siamo pronti a impugnare in tribunale l’ordinanza. Chiediamo che la chiusura non venga applicata per i piccoli abusi”. “Questo è un argomento ridicolo, non possiamo pensare che si blocchi la città chiudendo aziende e facendo perdere posti di lavoro – dice Gigi Mangia della Fipe – magari ho posizionato una pianta per nascondere un cassonetto straripante di immondizia o per evitare che qualcuno cada in una buca, evitando un danno all’amministrazione comunale, e subisco la chiusura”.

Ma le associazioni puntano il dito anche sulla mancata approvazione del regolamento sui dehors, oggetto del lavoro di una commissione tecnica di Sala delle Lapidi riunitasi oggi. “Se c’è la volontà politica, in mezza giornata si risolve tutto – attacca Reina -siamo stati in grado di presentare una bozza di regolamento ad aprile scorso, il primo lo abbiamo proposto cinque anni fa. Il gruppo di lavoro si riunirà oggi e non c’è ancora nulla. Non capiamo perché un regolamento già pronto venga bloccato più volte, si parla di gazebo solo per nascondere le inefficienze dell’amministrazione. Mi dimetterò e questo me lo impone un’amministrazione inesistente che vuole screditare le associazioni”.

E se Mangia parla di interessi poco chiari sui continui rinvii del regolamento, Salvatore Bivona della Cidec mette sul banco degli imputati l’assessore Di Marco: “Vogliamo un regolamento per poter lavorare, l’assessore Di Marco ha insistito per presentare un ulteriore regolamento allungando così i tempi – dice – si turisti manca l’offerta di divertimento offerta dai dehors. L’assessorato non vuole trovare soluzioni, i vigili urbani si sono accaniti contro i commercianti. Di Marco si dimetta”. Ma il coro contro l’amministrazione attiva è unanime, con la sola distinzione di Mangia che invece punta il dito principalmente contro il consiglio comunale. E se Confindustria assicura sulla compattezza delle associazioni, Mario Attinasi di Confesercenti si dice pronto a dare a collaborare: “Vogliamo dare un contributo al presente e al futuro di Palermo, le imprese vivono una crisi fortissima e drammatica a cui si aggiunge il mancato impegno dell’amministrazione comunale”.

Presente anche il consigliere comunale di Forza Italia Angelo Figuccia, protagonista di un acceso botta e risposta con Mangia: “Provo amarezza nel dire che non c’è amore di questa amministrazione per la città, la gente perde il lavoro e non può nemmeno pagare l’affitto”. Difficile dire quante chance avrà il ricorso che comunque si riferisce a una ordinanza commissariale di inizio 2012 contro cui finora non è mai stato presentato nulla in tribunale: “Abbiamo sollecitato l’amministrazione sin dal suo insediamento – dice Mangia – credevamo si fossero convinti. Il sindaco sapeva bene di poter intervenire con un’ordinanza, non capiamo perché abbiano aspettato due anni”.

“E’ più facile chiedere le dimissioni di un assessore – replica Di Marco – che da 21 mesi sta affrontando emergenze e arretrati amministrativi ultra decennali con risvolti anche gravi sulla sicurezza pubblica con poche risorse umane ed economiche, anziché trovare soluzioni condivise assumendosi anche alcune volte responsabilità per i troppi silenzi del passato. Un assessore non ha nessuna facoltà di concedere condoni o annullare sanzioni di qualsiasi tipo e genere”. “Questa mattina si è tenuto il tavolo tecnico voluto dalla conferenza dei capigruppo da me presieduto che ha visto l’assenza del principale responsabile di questa situazione paradossale che si è venuta a creare e cioè l’assessore Di Marco – dice Paolo Caracausi (Idv), presidente della commissione Attività produttivo e a capo della commissione tecnica per il regolamento dehors – ritengo che oggi si sia fatto un ottimo lavoro e abbiamo incaricato la Pennisi di formulare le correzioni e trovare alcune soluzioni tecniche-amministrative sulle volontà politiche emerse. Lunedì ci dovrebbero pervenire le modifiche e spero che al prossimo consiglio comunale si possa iniziare la discussione generale e, perché no, arrivare anche ad approvare la delibera. Riteniamo che gli operatori economici abbiano il diritto di conoscere le regole e il dovere di rispettarle”.

LE REAZIONI
“In questi giorni si è molto dibattuto del problema dei gazebo – dehors della nostra città. Sono consapevole, al riguardo, che la chiusura o la sospensione di piccole o medie attività commerciali può avere ricadute economiche anche negative, che possano coinvolgere molti soggetti imprenditoriali e lavoratori. Per questo ho partecipato volentieri al tavolo tecnico, che ha come compito quello di definire, una regolamentazione chiara, che contemperi le esigenze di decoro e sicurezza, con quelle economiche dei diversi esercenti”. Lo dice il Vice Presidente Vicario del Consiglio comunale di Palermo, Nadia Spallitta. “Il principale problema – prosegue – ha riguardato la possibilità di occupare gli stalli, cioè le aree destinate a parcheggio a pagamento. Sono dell’idea che non può esserci una contestuale destinazione a parcheggio e commerciale di una stessa area. Tuttavia, ritengo, altresì, che laddove esistono o siano possibili attività economiche si possa concedere l’occupazione di suolo pubblico, nel rispetto delle norme del codice della strada e della sicurezza, sostanzialmente eliminando la destinazione a stalli da trasferire e compensare in altre parti della città. A mio avviso, sarebbe preferibile – conclude- valutare la possibilità di percorsi automobilistici alternativi e pedonalizzare interi tratti stradali o parti, per rendere godibile all’utente e più sicura la concessione di suolo pubblico. Presenterò in aula un ordine del giorno che inviti l’Amministrazione a valutare la possibilità di pedonalizzare tratti stradali – istituendo stalli a pagamento, in altre parti del territorio, per ottemperare agli obblighi del contratto di servizio con l’Amat – e agevolare lo sviluppo delle iniziative imprenditoriali. Con un altro ordine del giorno, invece, chiederò controlli sulla regolarità delle attività lavorative di tipo subordinato, per verificare che i diritti dei lavoratori siano rispettati”.


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