Messineo, polemica sulla mafia: | "Vittime di serie A e serie B" - Live Sicilia

Messineo, polemica sulla mafia: | “Vittime di serie A e serie B”

Il procuratore di Palermo, Francesco Messineo

Il procuratore di Palermo interviene alla commemorazione del giudice Saetta e di suo figlio Stefano. E sulle vittime di mafia, dice: "Purtroppo anche in questo campo non c'é uguaglianza".

La commemorazione
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PALERMO – “Oggi aggiungiamo un tassello al ricordo di chi é stato ucciso dalla mafia, purtroppo anche in questo campo non c’é uguaglianza, poiché la storia ci ha insegnato che ci sono vittime di serie A e serie B”. Lo ha detto Francesco Messineo, Procuratore Capo della Repubblica di Palermo, intervenuto all’intitolazione a Palermo dell’istituto comprensivo statale “Giotto Cipolla”, in via Palagonia, al giudice Antonino Saetta e al figlio Stefano, assassinati in un agguato mafioso il 25 settembre del 1988. “Il mio ricordo di festa risale al 1986 – ha aggiunto Messineo – quando ero alla procura generale di Caltanissetta e facevo parte della seconda sezione presieduta dal giudice Saetta. Lo ricordo come un buon giudice, modello di legalità serio, schivo, riservato e autorevole nelle sentenze. Ricordo la profonda emozione per il suo omicidio che rivendicò l’ affermazione sul territorio della mafia. La lotta a cosa nostra a quel tempo era affidata a pochi, non c’era la presenza della società civile che riscontriamo oggi”.

“Ai ragazzi presenti – ha concluso Messineo – l’esempio di figure come quelle del giudice Saetta devono aiutare a non abbassare la guardia contro le mafie, giornate come queste possono diventare l’inizio di un percorso di riscatto”. Saetta presiedette alcuni storici processi, come quello celebratosi presso la Corte d’Assise d’Appello di Caltanissetta contro gli imputati dell’assassinio del giudice Rocco Chinnici, quello per l’uccisione del capitano dei carabinieri Gaetano Basile e altri, negli anni Ottanta, contro le organizzazioni mafiose siciliane. La reazione di queste ultime determinò il suo omicidio in un agguato mafioso, insieme al figlio che era con lui, lungo la statale Agrigento-Caltanissetta. La stessa strada dove, due anni dopo, verrà ucciso un altro coraggioso giudice come Rosario Livatino. La targa commemorativa, scoperta sul prospetto della scuola, è stata donata dal Lions Club Canicattì Host. All’intitolazione sono intervenuti anche il figlio del giudice, l’avvocato Roberto Saetta, Vincenzo Oliveri, presidente della Corte d’Appello di Palermo, Leonardo Guarnotta, presidente del Tribunale di Palermo, il sindaco di Canicattì, Vincenzo Corbo, l’assessore comunale alla Scuola, Barbara Evola, Fabrizio Ferrandelli, vicepresidente della Commissione regionale Antimafia.

(Fonte ANSA)


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