Spari su scafisti, comandante disse: | "Nave affondata per il maltempo" - Live Sicilia

Spari su scafisti, comandante disse: | “Nave affondata per il maltempo”

Il mistero della nave Aliseo della marina Militare, che nel novermbre scorso soccorse alcuni immigrati nel mediterraneo e sparò alcuni colpi di arma da fuoco per bloccare la fuga dei trafficanti di esseri umani. Quella notte il comandante disse: "La nave madre è affondata per il maltempo" (Guarda il video).

immigrazione, il caso
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ROMA – Lo scorso 9 novembre da bordo della nave Aliseo della Marina Militare sono stati sparati dei colpi di arma da fuoco per bloccare la fuga di alcuni trafficanti di esseri umani: ma è stata una decisione presa come ultima ratio per bloccare la fuga della “nave madre” e dopo aver “acquisito l’assoluta certezza” di non colpire l’equipaggio. Al termine, 17 scafisti sono stati arrestati. Lo afferma la Marina militare, dopo che La Repubblica ha reso noto l’episodio, di cui esiste anche un video che il Partito dei militari ha consegnato alla procura militare di Napoli e proietterà domani mattina alla sala stampa della Camera. Parole che descrivono uno scenario diverso da quello raccontato quella notte dal Comandante della Marina subito dopo l’operazione, secondo cui il la nave era “affondata per le avverse condizioni meteorologiche”. Il barcone, dunque, potrebbe essere affondato non per le condizioni meteo ma per i fori dei proiettili.

“Il 9 novembre scorso, nell’ambito dell’Operazione Mare Nostrum – si legge invece in una nota della Marina – il dispositivo aeronavale ha localizzato e monitorato in forma occulta, per circa 48 ore, un’unità madre intenta al rimorchio di una imbarcazione con a bordo stipati, in condizioni disumane, 176 migranti. Dopo aver constatato l’abbandono del barcone rimorchiato in precarie condizioni di galleggiabilità, nave Stromboli si è diretta a soccorrere i migranti, mentre nave Aliseo, in acque internazionali, ha iniziato l’inseguimento della nave madre che tentava la fuga con pericolose manovre evasive rifiutando di farsi ispezionare nonostante ripetute ingiunzioni via radio, anche in lingua araba”.

“Acquisita l’assoluta certezza di non colpire l’equipaggio della nave fuggitiva – prosegue lo Stato maggiore della Marina – come ultima ratio, (nave Aliseo – ndr) ricorreva all’uso delle armi in maniera progressiva per costringere ad interrompere la fuga e portare a termine l’arresto degli scafisti. Soltanto dopo circa due ore d’inseguimento la nave madre interrompeva la fuga e consentiva l’ispezione da parte di un team di Fucilieri di Marina. L’operazione, condotta in stretto coordinamento con l’autorità giudiziaria – conclude la Marina – ha consentito di assicurare alla giustizia 16 trafficanti di esseri umani”.


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