Amap, 118 milioni di crediti| Ecco chi deve ancora pagare - Live Sicilia

Amap, 118 milioni di crediti| Ecco chi deve ancora pagare

Vigili del fuoco, carabinieri, Eas, Iacp, Regione, Prefettura, enti pubblici e privati, perfino il Comune stesso. E' lungo l'elenco di coloro che devono soldi all'azienda partecipata che cura il servizio idrico. Replica il presidente Prestigiacomo: "Ci siamo già attivati, in corso transazioni".

LEONARDI E FERRARA: "UN PARADOSSO"
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PALERMO – La fetta più grossa è dell’Eas e ammonta a oltre 50 milioni di euro. Poi ci sono gli 11,4 dello Iacp, i 2,7 degli immobili comunali affidati ai privati, i 2,4 di Palazzo delle Aquile, i 38 degli utenti privati ma anche vigili del fuoco, forze dell’ordine, Regione, Capitaneria di porto, ospedali, teatri e orfanotrofi. Insomma, non manca proprio nessuno nel lungo elenco dei debitori nei confronti dell’Amap, la società del comune di Palermo per il servizio idrico che attende ancora di incassare la bellezza di 118,2 milioni di euro.

Una cifra niente male per un’azienda che ogni anno paga un milione di euro alle banche mentre aspetta di ricevere una barca di soldi, anche se (è bene ricordarlo) il bilancio è stato chiuso in pareggio. E dire che proprio l’Amap è stata al centro di uno scontro durissimo tra l’ex presidente Vincenzo Costantino e l’amministrazione Orlando, con il primo che è stato praticamente cacciato per non aver voluto accettare il passaggio dei 165 addetti alle caditoie di Rap proprio per motivi economici, chiedendo anzi un aumento del capitale sociale e dovendo bussare alla porta del Comune per chiudere la vicenda Coopcostruttori. Quasi un paradosso per una società che, al 31 dicembre 2013, in bilancio segna crediti per 118 milioni.

“E’ impensabile che un’azienda come l’Amap, che vanta 118 milioni di crediti, poi paghi un milione l’anno di interessi alle banche – dice Sandro Leonardi, capogruppo di Leva Democratica a Sala delle Lapidi, che insieme a Fabrizio Ferrara del Pd ha compiuto un atto ispettivo nei giorni scorsi – ma la cosa incredibile è che la maggior parte di questi crediti vengono vantati nei confronti di soggetti pubblici, tra cui anche Palazzo delle Aquile”. “Il Comune saldi subito quanto deve, mentre l’Amap dia mandato ad una società di recupero crediti o si attivi immediatamente con risorse interne”, aggiunge Ferrara.

“Ci siamo già attivati – replica la presidente Maria Prestigiacomo, appena insediatasi – è in atto una transazione con l’Eas, ci siamo incontrati con il commissario Dario Bonanno. Dallo Iacp stiamo recuperando altri crediti e ci stiamo attivando per il recupero di tutti gli altri, non siamo fermi sin dal momento della nostra designazione. C’è già un dirigente preposto con un ufficio a supporto, ma è difficile perché gli enti hanno difficoltà economiche. L’Amap è comunque un’azienda con i conti in ordine, il bilancio è in pareggio”.

Ma chi deve ancora saldare la bolletta dell’acqua? Oltre 38 milioni li devono i singoli utenti, poi ci sono i 50,6 dell’Eas e gli 11,4 dello Iacp. Quattromila euro li deve l’Amat, 2,7 gli affittuari del Comune, oltre mezzo milione la vecchia Amia, poco più di 7mila euro l’Anas, 12mila le Ferrovie dello Stato, 34mila l’Unicredit, 39mila la Capitaneria di porto, oltre 600mila la casa circondariale e reclusorio femminile, 9mila euro l’Enel, 58mila il teatro Massimo. E ancora 16mila l’Esa e altrettanti l’Intendenza di Finanza, 1.600 i Monopoli di Stato, 91mila l’Usl 6, quasi 50mila le Poste, quasi 70mila l’Università, 200mila la Provincia, 18mila il ministero degli Interni, 43mila i pompieri, oltre 400mila la Regione, 98mila l’esercito, 2.400 la Prefettura, 100mila la Finanza, quasi 250mila i carabinieri, 200mila l’aeroporto, quasi mezzo milione la Fiera del Mediterraneo, 17mila l’ospedale Cervello, 10mila Villa Sofia, 35mila il Buccheri La Ferla, 360mila gli alberghi, 261mila l’Arnas, quasi 5mila gli idranti privati, 4mila lo Zooprofilattico.

C’è poi la voce del comune di Palermo che ammonta a oltre due milioni suddivisi per asili nido (38mila), cantiere municipale (83mila), utenze varie (700mila), impianti sportivi (200mila), uffici giudiziari (58mila), centri sociali (29mila), scuole (900mila) e fontanelle (303mila).


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