I renziani contro Genovese: | "Fuori dal Partito democratico" - Live Sicilia

I renziani contro Genovese: | “Fuori dal Partito democratico”

L'ordine del giorno è stato assunto come impegno dal segretario regionale Fausto Raciti: "Decida la commissione nazionale di garanzia - chiedono gli esponenti democratici di Messina - , altrimenti ci va di mezzo il partito intero"

Proposto Odg dai messinesi
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PALERMO – “Fuori Genovese dal Partito democratico”. Partito su iniziativa dei renziani di Messina Filippo Cangemi, Alessandro Russo, Francesco Palano Quero e Giacomo D’Arrigo, l’ordine del giorno che è stato assunto come atto di indirizzo dal segretario regionale, Fausto Raciti, è chiaro: il parlamentare del Pd Francantonio Genovese (recentemente sospeso, dopo gli ultimi sviluppi del “caso Formazione” a Messina), non può restare nel partito.

“In riferimento alle ultime, gravissime, vicende giudiziarie che coinvolgono iscritti e parlamentari del Pd di Messina – si legge nel testo – , si impegna il segretario regionale a deferire gli iscritti coinvolti, anche se sospesi, nella vicenda messinese alla commissione nazionale di Garanzia, che dovrà prendere i provvedimenti previsti espressamente dallo statuto e dal codice etico”.

‘Cacciare’ Genovese, però, non è sufficiente. “Bisogna far ripartire il Partito democratico della provincia di Messina – scrivono i renziani – garantendo la trasparenza del tesseramento, azzerando il passato. Serve chiarezza sulla gestione dei bilanci, in particolar modo sulle spese effettuate a valere sui fondi del finanziamento pubblico ai partiti”, e ancora: “Vanno ridotti ancora i circoli territoriali, in osservanza delle regole statutarie”.

Il documento presentato oggi in direzione regionale continua: “Considerate le ripercussioni politiche che hanno investito, delegittimandolo, il Partito
Democratico messinese e chi lo rappresenta, e tenuto conto del grave scenario di pratiche gestionali e di raccolta del consenso fondate su un sistema contrario ai principi e ai valori propri del Pd, con logiche clientelari, attraverso il ricorso a risorse pubbliche e con lo sfruttamento dei lavoratori della formazione professionale, è necessario anche convocare una seduta dell’assemblea regionale del Partito a Messina: la ‘questione messinese’ deve essere al centro”.


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