Conto alla rovescia | per il Crocetta-bis - Live Sicilia

Conto alla rovescia | per il Crocetta-bis

Sfilata di politici tra Palazzo d'Orleans e Palazzo dei Normanni. Crocetta ha incontrato i rappresentanti dei partiti alleati in vista del prossimo rimpasto. Il Pd ha sottoscritto un documento unitario che chiede di varare presto un nuovo esecutivo. Riavvicinamento anche con l'Udc. Il governatore: "Con i centristi d'accordo sulla sottoscrizione di un patto per le riforme". Articolo 4 ha ribadito al governatore: due assessori, o non ci stiamo. La giornata.

PALERMO – Ore e ore di incontri, vertici, ‘consultazioni’. Una continua sfilata di deputati e leader di partito, da Palazzo dei Normanni a Palazzo d’Orleans. Ma, alla fine di una lunga e complicata giornata, la posizione dei partiti che sostengono il presidente della Regione è sempre la stessa: Crocetta deve fare un nuovo governo.

Un nuovo “patto”, come amano chiamarlo Partito democratico e Udc, che dovrà avere gli stessi confini delimitati da quello iniziale che ha portato all’elezione del governatore, ma ‘allargato’ anche a Drs ed Articolo 4. Proprio il partito di Lino Leanza, oggi, è stato il primo a rilanciare sul tema del rimpasto. E, nel corso dell’incontro con Crocetta ha ribadito che non accetterà deroghe all’accordo iniziale: due assessori, o salta tutto. Dopo ore di colloqui, più concilianti sono stati, invece, i centristi. Che hanno accettato il “no” del governatore a deputati ed ex deputati in giunta e, contemporaneamente, a mantenere soltanto due dei tre assessorati che inizialmente spettavano all’Udc. Questo, però, a patto che il presidente sottoscriva il nuovo contratto che il partito ha stilato nel corso dell’assemblea di domenica scorsa.

Gli unici a non aver incontrato il presidente Crocetta sono stati, invece, gli esponenti del Pd. E, dopo una riunione all’Ars durata quasi quattro ore, hanno ribadito di fatto la posizione già presa nelle ultime settimane. Che, quindi, non cambia “di una virgola”: i democratici chiedono – anche loro – un nuovo patto di governo al presidente Crocetta. Ma le condizioni devono restare quelle iniziali. E finché il presidente della Regione non chiarirà il percorso da fare e con chi farlo il Pd non farà i propri nomi. E, per il segretario Fausto Raciti, il problema non sono i tempi: “Non può esserci alcuna relazione tra la composizione della lista del Pd alle elezioni europee, già approvata dalla direzione regionale, e la nascita del nuovo governo”, si legge nella nota congiunta del segretario e del capogruppo Baldo Gucciardi.

Intanto, dopo la marcia indietro di ieri, anche Crocetta nel frattempo ha aperto all’intesa: “Sono pronto al confronto a 360° per la conferma e il rilancio del patto originario – ha detto il presidente della Regione – , di quel patto che era stato siglato da Pd, Udc e Megafono che ha consentito l’elezione del presidente. Questo per me è il caposaldo dell’accordo che abbiamo sottoscritto col popolo siciliano e che non può essere messo in discussione per nessun motivo e per nessun’altra ragione di opportunità. Sono coerente e leale, non tradirò mai quel patto né penso che lo possa fare qualcun altro”.

Ecco la diretta della giornata di oggi

19.34 “Sono pronto al confronto a 360° per la conferma e il rilancio del patto originario, di quel patto che era stato siglato da Pd, Udc e Megafono che ha consentito l’elezione del presidente”. Lo dichiara il presidente della Regione Rosario Crocetta, che aggiunge: “Quel patto per me è il caposaldo dell’accordo che abbiamo sottoscritto col popolo siciliano e che non può essere messo in discussione per nessun motivo e per nessun’altra ragione di opportunità. Sono coerente e leale, non tradirò mai quel patto nè penso che lo possa fare alcun altro. Sono convinto, come il Segretario, che dobbiamo partire necessariamente da lì e che le questioni di assetto del governo e l’assicurazione di una maggioranza in aula non possono che partire da questa considerazione, anche a rischio di essere minoranza in Assemblea. All’indomani del mio insediamento in parlamento, ho sostenuto proprio questa tesi, il governo è composto dalle forze che hanno siglato il patto. Ci rivolgiamo a tutte le forze politiche parlamentari per verificare una possibile intesa per le grandi riforme, lo sviluppo, l’occupazione, la lotta alla mafia, la semplificazione amministrativa, la riqualificazione della spesa. Non ho posto veti a nessuno e non mi sono mai introdotto nelle dinamiche interne di nessun partito, neppure del mio. In questi mesi ho fatto solo il presidente della Regione. Qualsiasi ipotesi, dunque, di allargamento della maggioranza della composizione del governo non può che partire dalla condivisione delle idee e dei valori per cui ci siamo messi insieme e di tutto ciò che abbiamo promesso ai siciliani. Lealtà dunque fino in fondo. Nei prossimi giorni, sulla base della condivisione delle forze politiche, a partire dal mio partito, convocherò un incontro che possa determinare un’atmosfera di serenità, che consenta l’accelerazione di un grande progetto di innovazione che oggi è persino di salvezza per la Sicilia, in una fase storica nella quale viene messa persino in discussione l’esistenza della medesima. Non sono uomo di tradimenti, la mia storia parla chiaro, ho militato sempre a sinistra e forse sono stato tra i pochi sindaci che ha amministrato in Sicilia mantenendo per tutto il periodo del mandato un’amministrazione, quella di Gela, esclusivamente composta dalle forze che hanno contribuito alla mia elezione anche quando nel corso del primo mandato, la mia maggioranza era composta 12 consiglieri contro i 18 delle opposizioni. Eppure ho governato con fermezza sulle questioni della legalità e con il confronto aperto sul piano delle idee. Questi sono i miei principi e con questi principi mi sono presentato ai cittadini. Sono contento dunque, che le forze politiche rilancino il tema del patto originario”.

19.14 Arrivano le prime indiscrezioni anche dalla riunione di gruppo dell’Udc. Dopo le tensioni degli ultimi giorni, ecco qualche schiarita. I centristi hanno chiesto a Crocetta di far presto e di lavorare a un nuovo patto di governo. Non si sarebbe parlato di nomi, ma pare ormai certo l’addio alla giunta di Cartabellotta e Bonafede (almeno in quota Pd). Quasi certamente anche Patrizia Valenti lascerà il governo, anche considerato il fatto che la compagine dell’Udc “scenderà” da tre a due assessori. Ribadito il “no” a deputati ed ex deputati (quindi anche a Pistorio). A proposito della Valenti, però, una schiarita si registra anche su questo fronte: dopo le dichiarazioni di Crocetta (“si è rotto il rapporto fiduciario”), il governatore proprio in questi minuti sta incontrando l’assessore alla Funzione pubblica. Anche questo va interpretato come un gesto “distensivo” nei confronti del partito di D’Alia e Pistorio.

19.10 Ecco il documento approvato ad unanimità dal gruppo parlamentare del PD all’Ars, riunitosi oggi alla presenza del segretario regionale Fausto Raciti. “Il gruppo parlamentare del Partito Democratico all’Ars, riunito oggi alla presenza del segretario e del vicesegretario regionale, in coerenza con le deliberazioni assunte dalla direzione del PD siciliano, ritiene irrinunciabile la nascita di un governo espressione delle forze politiche e parlamentari, conseguente ad un patto programmatico adeguato alle sfide che abbiamo di fronte.

Un governo nuovo che dovrà nascere di concerto con le forze che hanno contribuito ad eleggere il presidente Crocetta e con quelle che, nel corso di questi primi mesi di esperienza, hanno sostenuto l’azione di governo. Si ribadisce inoltre l’indisponibilità del PD al sostegno ad esperienze di governo che non tengano conto delle predette forze. La nascita di un governo nuovo appare indispensabile viste le difficoltà, la drammaticità della questione sociale e le gravissime emergenze della Sicilia. Il gruppo ha inoltre ribadito che non può esserci alcuna relazione tra la composizione della lista del PD alle elezioni europee, già approvata dalla direzione regionale, e la nascita del nuovo governo”.

18.45 Il deputato renziano del Pd Vullo:  “Una posizione unitaria quella emersa stasera al termine della riunione di gruppo del Partito democratico alla presenza del segretario Raciti. Il Pd rivendica il diritto di esprimere i propri assessori in quello che dovrebbe essere, a ragione, il secondo governo Crocetta. Non possiamo delegare a nessuno la rappresentanza politica e riteniamo che il nostro partito abbia all’interno e tra i parlamentari personalità da spendere per un incarico di governo. Non dettiamo né tempi né modi per la formazione del nuovo esecutivo, ma ribadiamo il primato della politica e il diritto del partito di maggioranza a scegliere i propri componenti in un Giunta che vogliamo ed auspichiamo aperta agli alleati quali l’Udc, i Drs e Articolo 4”.

18.14 Riprende l’Aula. Il presidente Ardizzone sta illustrando i temi al centro della discussione riguardante le proposte di riforma costituzionale che avrebbero dovuto coinvolgere anche le Ragioni a Statuto speciale e sulla riforma del Senato.

18.12 A quanto si apprende, il documento non è stato messo ai voti. Il documento si esprimeva nel senso della necessità di un nuovo governo politico, contro l’ipotesi di una giunta non sostenuta dai partiti, e avrebbe fatto anche riferimento alla lista perle Europee approvata dalla direzione regionale. Su questi punti il lungo dibattito interno è stato acceso. Si è deciso alla fine di produrre un comunicato congiunto, condiviso da segretario e capogruppo che dovrebbe essere diramato a breve.

18.02 La posizione del Partito democratico non cambia “di una virgola”. Una riunione di più di tre ore ha prodotto sempre lo stesso risultato: i democratici dell’Ars, riuniti con il segretario Fausto Raciti, chiedono un nuovo patto di governo al presidente Rosario Crocetta. Ma le condizioni devono restare quelle iniziali. Allargate, semmai, a Drs e Articolo 4. Finché il presidente della Regione non chiarirà il percorso da fare e con chi farlo, però, il Pd non farà nomi per il rimpasto. Il problema del tempo (Crocetta chiede di far presto e slegare la vicenda a quella, ad esempio, delle liste per le europee) sembra non preoccupare il partito: “Il tema non è quando – dice Raciti – ma per noi non è mai stato legato alle elezioni: Crocetta metta i paletti e noi ci pronunceremo”.

17.38 Sta per concludersi la riunione del gruppo parlamentare del Pd. Il partito sta definendo i dettagli di un documento che sarà sottoscritto oltre che dal segretario Raciti anche ovviamente dal capogruppo Gucciardi. Un testo col quale, stando alle prime indiscrezioni, il Pd chiederà a Crocetta di accelerare verso la formazione del nuovo governo, altrimenti potrebbe veni meno il sostegno del partito.

17.20 Dalla riunione del gruppo parlamentare dell’Udc sembra filtrare un cauto ottimismo dopo il colloquio col presidente Crocetta.

17.15 L’Aula potrebbe essere sospesa e riprendere alle 18. Intanto, il deputato Maria Luisa Lantieri, passata dal gruppo Grande Sud a quello di Articolo 4  ha abbandonato la carica di deputato segretario nell’Ufficio di presidenza.

17.05 La riunione del Pd è molto tesa. Si sta discutendo sull’approvazione di un documento presentato dal segretario Raciti. Ma il confronto è serrato all’interno del gruppo.

16.58 Intanto è iniziata la seduta d’Aula. Ma è probabile una immediata sospensione, visto che molti deputati sono impegnati nelle riunioni dei gruppi parlamentari o nei colloqui col governatore.

16.38 La delegazione dell’Udc intanto ha raggiunto i colleghi del gruppo parlamentare per una riunione nei locali di Palazzo dei Normanni.

16.23 Si è concluso da circa un’ora l’incontro tra il presidente Crocetta e una delegazione dell’Udc rappresentata dal presidente nazionale, Gianpiero D’Alia, dal presidente regionale del partito, Margherita Ruvolo, dal capogruppo all’Ars, Lillo Firetto e dal presidente della commissione bilancio, Nino Dina. Il presidente Crocetta ha valutato positivamente l’incontro con la delegazione, cogliendo la volontà di chiudere in modo veloce le questioni relative alla ricomposizione della giunta e il rinnovo dell’accordo politico originario, basato sul risanamento della spesa pubblica, il rilancio dell’occupazione e dello sviluppo e la lotta alla mafia. “Gli stessi temi saranno affrontati con tutte le singole delegazioni politiche che che sostengono il governo, prima della convocazione del tavolo politico che dovrà portare alla sottoscrizione – aggiunge il presidente – di dieci punti programmatici con relative scadenze. Tali punti riguarderanno l’attività amministrativa vera e propria e l’attività di governo e nuove riforme. Il patto infatti, ha come base l’accordo sulle riforme all’Ars e l’iniziativa di governo, per accelerare ulteriormente il contratto che il presidente e la coalizione hanno assunto col popolo siciliano”.

16.12 Ancora in corso invece la riunione del gruppo del Pd all’Ars. Pare che i democratici attendano l’esito dell’ulteriore incontro tra Crocetta e il partito di Leanza e Sammartino.

16.00 Terminato l’incontro con l’Udc, Crocetta ha convocato nuovamente gli esponenti di Articolo 4 a Palazzo d’Orleans. Al momento non si conosce l’esito dell’incontro tra il governatore e i centristi di D’Alia e Firetto.

15.35 Dopo una breve pausa per il pranzo, riprende la riunione del gruppo del Partito democratico. Al momento nessuno vuole rilasciare dichiarazioni. Ma pare che il clima sia molto teso.

Giornata di incontri, chiarimenti, rese dei conti. Il filo della tensione è teso tra Palazzo d’Orleans e Palazzo dei Normanni, teatri di colloqui che potrebbero imprimere una svolta decisiva alla partita del rimpasto. E il via-vai è costante da uno all’altro palazzo del potere. C’è da sistemare le tessere del rimpasto. C’è da chiudere la partita delle partite.

Per primi sono stati i rappresentanti di Articolo 4 Luca Sammartino e Lino Leanza a incontrare il presidente Crocetta. E nell’incontro hanno ribadito le proprie richieste: due assessorati, altrimenti niente accordo. E si sarebbe fatto già il primo nome: quello del siracusano Paolo Ezechia Reale. Il secondo, eventuale assessore potrebbe essere una donna.

Quindi è stato il turno dell’Udc. Della delegazione presente a Palazzo d’Orleans sembra non faccia parte il segretario regionale Giovanni Pistorio. Presenti invece il presidente nazionale del partito Gianpiero D’Alia, il capogruppo Lillo Firetto, il presidente della commissione bilancio Nino Dina e il deputato Margherita La Rocca Ruvolo. Proprio quest’ultima potrebbe essere indicata in giunta dai centristi. Ma il clima non è affatto sereno tra Udc e Crocetta. Il governatore reitererà la proposta della riduzione (da due a tre assessori) della rappresentanza in giunta. Ma non è esclusa nemmeno una clamorosa rottura.

Intanto, il gruppo parlamentare del Partito democratico è riunito nei locali del parlamento siciliano. Il segretario regionale Raciti, giungendo a Palazzo dei Normanni ha di fatto ribadito la linea di questi giorni, anche alla luce della mezza marcia indietro del presidente Crocetta, giunta a tarda serata. “Gli ho chiesto di far presto – dice oggi Raciti – e di chiudere questa partita. Non possiamo andare avanti in queste condizioni ancora per molto”.


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