“Riconvertire Sigonella| per creare nuovo sviluppo” - Live Sicilia

“Riconvertire Sigonella| per creare nuovo sviluppo”

Prosegue senza sosta la raccolta delle firme, ne servono 30000 entro il 16 aprile. Questo è il primo obiettivo da centrare per Tsipras e compagni. Mazzeo: “L’Europa va ripensata non smantellata”.

EUROPEE, ANTONIO MAZZEO
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CATANIA- Riconversione civile dell’aeroporto di Sigonella e tutela dell’agricoltura siciliana: le ricette della “lista Tsipras” per la Sicilia. Prosegue senza sosta la raccolta delle firme, ne servono 30000 entro il 16 aprile. Questo è il primo obiettivo da centrare per Tsipras e compagni, che in provincia di Catania hanno raccolto circa 4000 firme. In attesa che giovedì il leader greco sbarchi a Palermo, militanti e candidati sono impegnati giro per l’isola. La speranza è di superare lo sbarramento e magari ottenere un risultato a due cifre come i compagni greci di Syriza. I garanti, promotori della lista guidata dall’editorialista di Repubblica Barbara Spinelli, hanno selezionato, per il collegio Sicilia-Sardegna, sette candidati, tra quelli proposti da Sel, Rifondazione e movimenti.

Antonio Mazzeo in piazza Stesicoro

A correre per un posto in Europa, oltre alla capolista, ci sono Mario Cicero, ex sindaco di Castelbuono, Antonella Leto del coordinamento Acqua Sicilia, Antonio Mazzeo, giornalista e attivista “No Muos” e la femminista Olga Nassis di Milazzo. In lista ci sono anche due donne sarde, Simona Lobina e Maria Elena Ledda, e Alfio Foti (originario di Giarre), storico “braccio destro” di Rita Borsellino. La parlamentare uscente, eletta tra le fila del Pd, questa volta non sarà della partita.

I democratici, del resto, sembrano orientati a presentare esponenti delle varie correnti, una scelta che Antonio Mazzeo commenta con disappunto. “Le liste del Pd non ci impensieriscono per nulla”. Il giornalista, che stamane ha tenuto una conferenza stampa in Piazza Stesicoro, per avallare la sua tesi, analizza il rapporto tra il presidente Crocetta e i democratici che, a suo dire, “non lo appoggiano, ma lo ricattano”. Il riferimento è al rimpasto e al tentativo piddino di “imporre” i nomi degli assessori a chi “un anno e mezzo fa si è candidato alla guida di questa regione proponendosi come uomo libero e autonomo”. Oggi le cose vanno diversamente: “Crocetta è costretto a sottoporsi a tutti i ricatti, a cambiare la giunta e mediare con tutte le correnti di un partito, che troveranno espressione nelle liste delle europee secondo questa logica”, spiega Mazzeo. Se la concorrenza piddina non sembra intimorire Mazzeo, lo stesso non può dirsi del movimento di Beppe Grillo. La differenza sostanziale è la proposta politica. “La grande differenza tra noi e i 5 Stelle è questa: noi non siamo contro la logica dell’Europa né contro l’euro che non è la causa della crisi, ma una concausa”. Il giornalista smonta la retorica anti euro che anima numerose formazioni europee e non solo. “Sarebbe ipocrita e semplificativo dire che se usciamo dall’euro superiamo la crisi, che è determinata dai mercati e dai gruppi finanziari mediante scelte devastanti come la privatizzazione dell’uso della banca centrale europea che presta a costo zero il denaro alle banche privatizzate che, a loro volta, comprano i titoli di Stato creando un sistema di debito fatto pagare poi alla gente tagliando le spese sociali e l’istruzione”. “Noi siamo contro questa Europa, – dice Mazzeo- ma non possiamo pensare che si possano costruire modelli diversi smantellando tutto e tornando agli Stati nazionali”.

Insomma l’Europa va ripensata. Le ricette di sinistra per uscire dalla crisi ci sono e possono partire dai territori. Mazzeo porta due esempi: la riconversione di Sigonella in aeroporto civile e la tutela dell’agricoltura siciliana. Il fattore che determina la crisi del settore agrumicolo nel calatino è da individuare non “a una disgrazia che ci porta Dio,- ironizza Mazzeo- ma alle scelte devastanti dell’Ue che hanno imposto l’invasione dei mercati europei di prodotti che vengono dal nord-Africa”. “Va bene la cooperazione, – continua il giornalista- ma l’invasione di questi prodotti è il prezzo che l’Europa paga ai regimi nordafricani ai quali abbiamo delegato la lotta all’emigrazione: più migranti uccidono nel deserto, più li premiamo acquistando sotto costo i loro prodotti agricoli”. “Se passa il trattato di libero commercio tra gli Usa e l’Europa avremo un’invasione devastante di questi prodotti agricoli statunitensi finanziati dallo Stato in cui i grandi produttori ricevono grandi quantità di denaro pubblico e vendono sotto costo i loro prodotti: abbattendo di fatto il mercato”. Mazzeo rincara la dose: “Prodotti pericolosi per la salute umana, ricchissimi di pesticidi, transgenici e in più devastanti dal punto di vista economico per i produttori europei”. Mazzeo e compagni hanno le idee chiare anche in termini di intervento per favorire lo sviluppo. Un esempio riguarda la provincia di Catania.

L’idea di fondo è legare una battaglia classica della sinistra, cioè la smilitarizzazione del territorio, allo sviluppo economico e turistico. Complice “un grosso problema in termini di volumi di traffico aereo, cresciuti esponenzialmente” e l’impossibilità di “ampliare l’aeroporto di Fontanarossa”, Sigonella diventa “una risorsa” preziosa. “La scelta di Washington è di farla diventare la capitale mondiale degli aerei senza pilota è una spada di Damocle, non soltanto per il rischio di guerra, ma soprattutto per l’impossibilità di dare risposte chiare su quale modello di mobilità vuoi dare a questa regione”. Da queste considerazioni nasce il progetto di riconvertire Sigonella in aeroporto civile attraverso “i finanziamenti europei”. Il riferimento è al fondo che in passato “ha garantito la riconversione delle infrastrutture militari in buona parte dell’Est Europa, garantendo posti di lavoro e risanamento ambientale” sull’esempio di Comiso, un modo “rimettere in discussione modelli di militarizzazione del territorio per creare sviluppo.


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