Nel padiglione G |si fa terapia in corridoio - Live Sicilia

Nel padiglione G |si fa terapia in corridoio

Decine di diversamente abili ogni giorno sono costretti in ambienti angusti mentre corridoi e stanzoni della grande struttura d'ultima generazione dell'ospedale Cannizzaro restano vuoti. Il direttore Cantaro: "Assicuro il massimo impegno". FOTO CHOC.

UNITA' SPINALE CANNIZZARO
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CATANIA- A due anni dall’inaugurazione il secondo piano dell’Unità spinale dell’ospedale Cannizzaro è inutilizzato nonostante medici e utenti del centro di medicina fisica e riabilitazione chiedano di poter usufruire dei locali. GUARDA LE FOTO.

L’edificio “G” del Cannizzaro , destinato alla fisiatria e riabilitazione è composto da stanze stracolme di macchinari inutilizzati, corridoi invasi da armadi, scatoloni e cyclette. Per non parlare degli spazi angusti che, come documentano le foto, sono stati riservati all’attività professionale dei medici. Decine di diversamente abili ogni giorno sono costretti in ambienti angusti mentre corridoi e stanzoni della grande struttura d’ultima generazione restano vuoti.I fisiatri chiedono a gran voce che “vengano ripristinate le condizioni per operare al meglio nell’interesse dei pazienti diversamente abili che non possono più sostenere le condizioni attuali di intervento”.Letti inutilizzati nell’Unità spinale inaugurata 2 anni addietro.

Al contrario, il sopralluogo all’interno della nuova unità spinale svela corridoi tirati a lucido, ampie e luminose stanze completamente vuote, ma soprattutto l’abbattimento delle barriere architettoniche in conformità con le più recenti disposizioni di legge.

LA REPLICA. Maria Onesta, primario dell’Unità Spinale, spiega di non essere competente. Paolo Cantaro, manager dell’ospedale Cannizzaro, assicura “il massimo impegno per risolvere tutti i problemi”. “Già da tempo -spiega Cantaro a Livesicilia- ho inoltrato la documentazione all’assessorato regionale per sbloccare la vicenda del reparto di fisiatria e riabilitazione, ma anche dell’Unità di terapia intensiva”. “Disponiamo di locali idonei per tutte queste attività -conclude Cantaro- la palla adesso passa alla Regione”.


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