Roberti: "Il rischio attentati resta | Messina Denaro? Lo prenderemo" - Live Sicilia

Roberti: “Il rischio attentati resta | Messina Denaro? Lo prenderemo”

Franco Roberti

"Grande rispetto per Di Matteo. Potrà cambiare ufficio ma non sarà un gettare la spugna, questo non lo farà mai".

parla il procuratore nazionale antimafia
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ROMA – C’è il rischio che Cosa Nostra dia il via a una nuova stagione di stragi? “Il rischio c’è sempre ma non credo che Cosa Nostra sia in condizione di organizzare un attentato di tipo stragistico”. Lo ha detto Franco Roberti, procuratore nazionale antimafia a Radio Capital. Poi, sulle minacce al pm Nino Di Matteo e la sua richiesta di trasferimento alla Dna Roberti ha commentato: “Io per Di Matteo ho grande rispetto e stima. Potrà cambiare ufficio ma non sarà un gettare la spugna, questo non lo farà mai”. Invece, sulla caccia a Matteo Messina Denaro il procuratore nazionale antimafia dice: “Prima o poi, come tutti, verrà catturato” e aggiunge che “di solito i latitanti vivono e rimangono nei territori di provenienza”.

Roberti ha poi parlato del rischio infiltrazioni mafiose nelle elezioni. “Il rischio di infiltrazioni delle cosche nelle liste c’è sempre – ha spiegato -. E si tratta di infiltrazioni senza confini, perché le mafie hanno colonizzato il centro-nord, è difficile individuare le aree non a rischio. Tra poco il Parlamento approverà in via definitiva la nuova legge sul voto di scambio e sarà pienamente utilizzabile mentre la vecchia norma, del ’92, non è mai stata utilizzata pienamente”.

“Con la nuova legge – ha aggiunto – si trova un punto di equilibrio tra efficienza e garanzie. L’abbassamento delle pene è dovuto a una scelta del legislatore che ha voluto distinguere la condotta del voto di scambio da quella della partecipazione all’associazione mafiosa. Si tratta di una scelta politica, a noi interessava che la norma fosse pienamente utilizzabile e così è”. Roberti inoltre ha commentato il fatto che Renzi non ha finora posto l’accento sulla lotta alla criminalità organizzata: “Il Presidente del Consiglio fa bene a dire che di lotta alla mafia si è parlato troppo e fatto poco. Ora servono i fatti”. “La forza delle mafie resta sempre nei rapporti con la politica, le istituzioni e l’economia. Questi legami vanno recisi”, ha concluso


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