"Centro storico, sì| alla proroga dei termini" - Live Sicilia

“Centro storico, sì| alla proroga dei termini”

Il consigliere comunale democratico lancia la sua proposta in vista della scadenza dei termini per l'impiego delle risorse dei bandi 2002 e 2006: "Evitiamo procedure di restituzione dei contributi da parte dei privati, anche in considerazione dell’asfitticità dell’economia palermitana".

filoramo (pd)
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PALERMO – Prorogare ulteriormente i termini per evitare di bloccare il risanamento del centro storico, liberare le somme inutilizzate reimpiegandole ma soprattutto scongiurare contenziosi costosi e lunghi che ingolferebbero la macchina comunale. Questo chiede il consigliere comunale del Pd Rosario Filoramo, in merito ai bandi del 2002 e del 2006 per i contributi relativi al centro storico.

Una questione non nuova ma i cui nodi stanno venendo al pettine man mano che scadono i termini per l’impiego delle somme, il che comporta la restituzione al Comune. Peccato, però, che molte delle opere non siano state completate (parecchie hanno uno stato di avanzamento inferiore al 60%) e quindi i proprietari dovrebbero rimettere mano al portafogli. In totale, tra i due bandi, sono state date 517 tra autorizzazioni e concessioni, a fronte di 84 abitabilità, e firmate 534 determinazioni dirigenziali per l’erogazione dei contributi.

50 sono stati i provvedimenti di completamento (23 per il 2002 e 27 per il 2006), ma di questi solo 21 sono stati portati a termine: tre sono scaduti nel 2013, quattro lo saranno nel 2014, 10 nel 2015 e 12 nel 2016. Per altri interventi, invece, è già stato avviato il procedimento di esclusione che comporta la restituzione delle somme erogate anche con l’escussione delle polizze fideiussorie: in totale 20 interventi, di cui otto sotto il 60%. Alcuni proprietari devono completare le finiture interne, altri i prospetti. Oltre un milione di euro l’importo erogato e 1,2 ancora da erogare. Per quanti riguarda i buoni ordinari comunali, invece, sono solo 185 gli interventi completati. Per il 2002 sono stati concessi 30 milioni, di cui solo 21 erogati, le cui economie sono finiti in quelli del 2006: quasi 21 milioni concessi, 9,3 erogati ed economie per 1,7 impiegate per lo scorrimento della graduatoria.

“I finanziamenti della Legge 25 e il mutuo comunale sono stati degli ottimi investimenti per sostenere il recupero del centro storico – spiega Filoramo – buona parte dei finanziamenti sono andati a buon fine, adesso si tratta di sostenere il recupero degli immobili ancora pericolanti o a rischio, con un mix di interventi finanziari e di sgravi fiscali dei tributi locali, accompagnato da una riforma delle norme tecniche di attuazione che consentano la realizzazione di servizi e interventi più agili ed economici, per esempio attraverso l’uso del calcestruzzo. E’ molto più utile investire le risorse pubbliche per le infrastrutture pubbliche e le sottoreti, così come non è procrastinabile un piano di manutenzione straordinaria degli antichi basolati, che alla prova dei fatti risultano essere migliori delle nuove basole collocate in questi ultimi 10 anni. Esiste poi la concreta possibilità di chiudere in modo corretto e dignitoso le posizioni di incompletezza di molti interventi finanziati e ancora fermi al di sotto del 60% delle opere. Ritengo che in ogni modo vadano evitate procedure di restituzione dei contributi da parte dei privati, anche in considerazione dell’asfitticità dell’economia palermitana, che farebbe malissimo al recupero del centro storico e ci esporrebbe a contenziosi infiniti. Ogni sforzo dovrà essere fatto per consentire a chi ha la forza di completare i lavori, magari attraverso una prosecuzione della validità della concessione e una deroga alla tempistica prevista nel regolamento che finanzia gli interventi, di poterlo fare”.

“Con coloro che invece non sono in condizione di completare gli interventi – continua l’esponente del Pd – è necessario concordare una soglia minima di lavori, potrebbe essere intorno al 40%, che comunque garantiscano la staticità e la sicurezza dell’immobile, sciogliendo bilateralmente il rapporto di finanziamento, senza l’obbligo della restituzione di quanto già ottenuto, liberando così sole le risorse ancora non trasferite che potrebbero consentire lo scorrimento delle diverse graduatorie”.

 


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