I corrieri con la droga nelle auto| I maxi sequestri di "Letium3" - Live Sicilia

I corrieri con la droga nelle auto| I maxi sequestri di “Letium3”

In un caso, 59 panetti di hashish furono trovati dalla squadra mobile all'interno dei pannelli di una Fiat Punto. E prima del viaggio, i mezzi usati dai corrieri venivano messi a punto dal meccanico.

I retroscena
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PALERMO – Erano destinati al mercato palermitano, ma anche a quello della provincia i fiumi di droga che da Napoli arrivavano in città. La banda sgominata nel corso dell’operazione “Letium 3” faceva giungere nel capoluogo sostanza stupefacente pronta allo spaccio, hashish ed eroina già confezionati e suddivisi in panetti e dosi. Pronta alla vendita, ad esempio, la droga trovata all’interno dei pannelli di una Fiat Punto bianca nell’agosto del 2009, quando si cominciarono a delineare i tratti dell’inchiesta che ha condotto ai dieci arresti. Qualche giorno prima del Ferragosto, era stato trovato alla guida del mezzo un uomo di 51 anni originario della provincia di Napoli.

Stava percorrendo l’autostrada A20 Messina-Palermo, in direzione del capoluogo, ma ad interrompere la sua corsa fu la polizia. All’interno dei pannelli che ricoprivano gli sportelli della macchina, gli agenti trovarono 599 panetti di hashish, per un peso complessivo di quasi sessanta chili. Migliaia di euro che i trafficanti videro svanire nel nulla, perché il corriere finì in manette e la droga fu sequestrata e distrutta. Quel giorno, a seguire la Fiat Punto c’era un’altra auto che alla vista della polizia proseguì, ma fu poi trovata parcheggiata in via Sacco e Vanzetti, nella zona dello Sperone dove si trovava un deposito riconducibile a Salvatore Inzerra, 46 anni e al genero, Antonino Sala, 29 anni, entrambi già finiti in arresto nel corso dell’operazione “Letium 2”.

A “reclutare” nuovi corrieri ci pensavano gli stessi componenti della banda, che più volte si recavano in Campania per individuare quelli che gli avrebbero ispirato più fiducia. Per questo la polizia, dal gennaio del 2010 registrò una serie di spostamenti di Francesco Tarantino e Pietro Rosone, che prima delle partenze si incontravano spesso al bar “Olimpia” di via Orsa Minore, a Palermo, proprio con Inzerra e Sala che avevano nel frattempo coinvolto Ciro Di Miceli, palermitano di 48 anni, anche lui finito in arresto.

Il piano prevedeva l’arrivo di settanta chili di sostanza stupefacente che sarebbero stati nascosti all’interno di un portabagagli dell’auto ed altri novanta chili con un secondo viaggio. Le modalità del trasporto erano quasi sempre le stesse. A cambiare erano il modello dell’auto ed il corriere, che in base alla scelta degli indagati non doveva destare sospetto, né avere precedenti. Le macchine messe a disposizione venivano prima del viaggio messe a punto: di questo si occupava anche Maurizio Lettieri, punto di riferimento napoletano pronto a recuperare grossi quantitativi di droga da occultare nei mezzi di trasporto. Ma se uno di questi aveva problemi meccanici o elettronici, non avrebbe mai potuto affrontare un viaggio di cinuecento o seicento chilometri. In un’occasione, Lettieri si mette in contatto con un certo “Fabio” – che la polizia sta ancora cercando di identificare – che gli riferisce di avere grossi problemi ad un mezzo, al motore, in particolare.

Lettieri: Portatevi una cassetta degli attrezzi
Fabio: Va bene
Lettieri: La turbina di un…la turbina perché fa il fumo bianco
Fabio: Sì, che camion è?
Lettieri: E io che ne so? Se fa rumore di banco parte lo stesso? Ma può camminare così?
Fabio: No, non può camminare se fa fumo da dietro non può camminare
Lettieri: No, se noi sostituiamo la turbina può camminare? Li può fare 500 chilometri?
Fabio: Sì, dove si trova questo mezzo?
Lettieri: Vi devo spiegare da vicino, è sopra una montagna
Fabio: Sopra a una montagna mi dovete fare arrivare? Ciao, ciao


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