I trafficanti e i debiti coi fornitori | Così 50 mila euro andarono in fumo - Live Sicilia

I trafficanti e i debiti coi fornitori | Così 50 mila euro andarono in fumo

"Tu fai questo a me, io che per te mi butto dalla montagna". Francesco Tarantino, di Ciaculli, parlava così al telefono con Maurizio Lettieri, che avrebbe fatto arrivare la droga da Napoli. Ma il carico non arrivò perché i soldi furono trattenuti dal fornitore.

Operazione Letium 3 - Le intercettazioni
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PALERMO – C’era un debito di quasi duecentomila euro e per due volte, il maxi carico di droga in arrivo a Palermo era stato sequestrato. Il 16 e 28 marzo del 2010, gli insospettabili corrieri che coprivano l’asse Napoli-Palermo erano stati intercettati dalla polizia ed erano direttamente finiti in manette una volta giunti in città. E le “perdite” economiche per l’organizzazione che sarebbe stata guidata da Francesco Scimone erano ormai diventate pesantissime: sarebbero arrivate a 240 mila euro con il sequestro del 3 luglio, quando Carmelo Urso ed Angelina Manno, due veneti incensurati alla guida di un camper che trasportava due chili di eroina e quattordici di hashish, furono arrestati.

E così, il fornitore “ufficiale” campano cominciò a correre ai ripari. Maurizio Lettieri, 46 anni, trattenne ben cinquantamila euro a titolo di “acconto” per il credito vantato, invece di fornire nuova sostanza stupefacente. Un atteggiamento che fu motivo di fortissimi scontri tra il gruppo “palermitano” formato da Scimone, Francesco Tarantino, Pietro Rosone, Giovanni Alessi e quello “napoletano”. A procurare quei soldi era stato – come è emerso dalle indagini – Scimone.

Gli inquirenti ritengono che il suo fondocassa fosse costituito dai proventi della stessa attività illecita o al massimo dalla collaborazione economica con gli altri componenti della rete di spaccio. In quell’occasione, il primo a ribadire “la mancanza di rispetto” per il mancato invio del carico di stupefacenti, fu Francesco Tarantino, 37enne palermitano di Ciaculli.

Tarantino: Io…io immaginavo di…quello che mi hai fatto, ah
Lettieri: Che ti ho fatto?
Tarantino: Credimi, se mettevo la mano nel fuoco mi potevo anche bruciare. Ma io di te non lo potevo mai immaginare. Bravo!
Lettieri: Non ti potevi immaginare che cosa?
Tarantino: Mi hai venduto con l’amico mi hai venduto?
Lettieri: Ti ho venduto?
Tarantino: Io mi merito questo, vero? Da te io mi merito questo?
Lettieri: Senti una cosa, no. Ora ti dico una cosa. Ma tu lo sai che io stasera me ne devo scappare da qua?
Tarantino: Allora perché devi scappare hai messo anche me in questa situazione?
Lettieri: Ho messo te in questa situazione? ma tu lo sai che al paese là, mi hanno chiamato, ah? E mi hanno detto al paese…mi hanno detto che mi sono preso i vostri…più di 90mila euro!
Tarantino: Ma questo lo sai perché ti è successo? Perché tu parli troppo con le bugie. E le bugie hanno le gambe corte
Lettieri: Quale bugia ho detto?
Tarantino: Mi combini queste cose tu a me! Che io, fino a ieri per te mi buttavo dalla montagna e te l’ho fatto vedere
Lettieri: Ah, ti buttavi dalla montagna. Ma… ma tu l’hai capito che ci sono due persone là senza soldi da tre mesi?

La telefonata prende una brutta piega. Per questo, qualche giorno dopo, è Giovanni Alessi, a chiamare Lettieri: i palermitani volevano risolvere la questione, al costo di cambiare canale di approvvigionamento, come in effetti avvenne, sempre tramite il loro contatto napoletano. La droga sarebbe successivamente arrivata da Padova, attraverso Giorgio Enrico Cima, 71enne nato a Bolzano. Soluzione alla quale la rete di trafficanti arrivò dopo l’ennesima telefonata a Lettieri, nel corso della quale intervenne Francesco Scimone, sul piede di guerra:

Alessi: Aspetta un attimo che ti vuole parlare un mio amico…aspé
Scimone: Non ci conosciamo…magari avremo…
Lettieri: No io…no…piacere…piacere mio comunque!
Scimone: Mi fa una gentilezza?
Lettieri: Sì…
Scimone: Siccome tra giovedì e venerdì…mi segue? Le do conferma, però mi deve fare una gentilezza…L’amico suo, quello che lei…mmm…diceva che doveva far trovare…mi faccia la gentilezza, se lo può fare trovare…siccome molto probabilmente salirò pure insieme a lui…
Lettieri: E come no…sì!
Scimone: Di modo che questa cosa si definisce per una volta e per sempre

Scimone ed Alessi, in quei giorni, si imbarcarono su una nave Snav in partenza dal porto di Palermo verso Napoli e si incontrarono proprio con Lettieri nel capoluogo campano. L’obiettivo, da quel momento in poi sarebbe stato quello di prendere le distanze da Francesco Tarantino e Pietro Rosone, altro palermitano che aveva fatto parte della rete di spaccio, e di cercare un nuovo canale di approvvigionamento tramite i contatti del napoletano, che Scimone e Alessi incontrarono all’hotel “Luxor” di Casoria. Ma l’affare, pur essendo concluso ebbe un epilogo negativo in seguito al sequestro della droga da parte della squadra mobile.


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