Fiumefreddo si dimette:| "Contro di me calunnie" - Live Sicilia

Fiumefreddo si dimette:| “Contro di me calunnie”

Lettera al governatore Crocetta: "Gli attacchi finirebbero per colpire il governo". Il presidente: "Ho sofferto con te, combatteremo insieme la mafia". L'avvocato catanese lascia il posto a Giusy Furnari Luvarà.

Nuova scossa alla regione
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PALERMO – Antonio Fiumefreddo si è dimesso. Dopo il crescendo di polemiche che ha accompagnato la sua nomina ad assessore ai Beni culturali, l’avvocato catanese lascia con una lettera al presidente della Regione, pubblicata anche sul sito Internet a lui vicino. Al posto entra in giunta Giusy Furnari Luvarà, così come anticipato stamattina da Livesicilia.

La lettera di dimissioni

Fiumefreddo stamattina ha reso nota la sua decisione con una lettera indirizzata a Rosario Crocetta: “La violenza degli attacchi subiti in questi giorni, con il ricorso spregiudicato alla calunnia in un crescendo irrefrenabile di aggressioni, non mi stupisce giacché so bene che combattere Cosa Nostra se mette a repentaglio la nostra vita, insieme e prima di tutto attenta alla nostra reputazione così da confondere ogni cosa; è un metodo vecchio ma sempre in uso – dice Fiumefreddo, la cui lettera è stata diffusa dallo steso governatore -. Quel tipo di belva, che è il mafioso, inizia con l’adulazione dei suoi nemici ma quando si accorge di non avere presa ed allora passa ad infangare ed isolare, infine, se tutto è vano, uccide. A questa consapevolezza si aggiunge la mia fede, che è il credo in Gesù, figlio di Dio nato dalla Vergine, crocifisso morto e resuscitato, cosicché l’indicibile dolore provocatomi in questi giorni è piccola croce rispetto a quella imposta al Cristo, ma completa, umilmente, quelle sofferenze sante mentre sono già beati quanti sono perseguitati a causa della fede, e quanti perseguono la giustizia”.

“Che tutto ciò, poi, avvenga nella settimana della passione, è un privilegio di cui non sono degno – prosegue Fiumefreddo -. È questo l’approccio che mantengo rispetto alla battaglia in corso, e che mi permette di guardare benignamente ad ogni mio nemico, tenendolo nel mio cuore in una considerazione di grande privilegio, quella dell’amore. La croce però è un regalo che Gesù concesse a Simone di Cirene ed il cirenaico se ne fece carico da solo; non la volle, non la chiese, ma ricevutala non la passò ad altri. Allo stesso modo e per questa ragione, caro presidente, non posso accogliere il tuo invito affettuoso ad accettare il prestigioso incarico di assessore”.

“L’attacco alla mia persona servirebbe in quel caso a colpire il governo, a cogliere ogni occasione per indebolire l’azione di profondo cambiamento da te avviato. Non posso, pertanto, assecondare la tua generosità – continua Fiumefreddo, rivolgendosi a Crocetta – volendo anche restare libero di portare avanti il mio impegno per la giustizia e la legge, senza doverlo contemperare con le esigenze di temperanza che si impongono a chi governa. Credo, anzi, di poterti essere assai più utile continuando a sostenerti come cittadino intransigente, come avvocato orgoglioso di garantire lo stato di diritto a Caino, come docente universitario impegnato a spiegare agli studenti quanto vale il loro impegno, come editore difendendo un’informazione libera ed indipendente che il mio ruolo di governo inevitabilmente potrebbe condizionare”.

“Ti chiedo, quindi, di andare avanti, di non cedere di un passo, di rendere anzi ancor più radicale l’azione del cambiamento, di mantenere il piglio ed i modi della rivoluzione. Per la mia terra e per i miei valori sono pronto a dare la vita, e per farlo sarà più bello non stare comodamente seduto in eccellenti poltrone di governo bensì mantenendomi tra la povera gente, dove risiede il giusto, piccolo tra la folla, dove vigono sentimenti veri, umile tra i piccoli, dove nessuno ti ossequia per accoltellarti. Con te, ringrazio tutti coloro che mi hanno sostenuto e che mi hanno chiesto di non mollare, amici parlamentari, uomini e donne delle istituzioni, semplici cittadini. Ma, io non mollo, bensì agisco da uomo libero”.

La risposta di Crocetta

Il governatore ha risposto alla lettera di dimissioni con una missiva: “Caro Antonio, conoscerti, al di là della querelle giornalistica di questi giorni, mi ha dato la possibilità di confrontarmi con le tue autenticità religiose e culturali. Mi ha dato prontezza del tuo impegno sociale contro ogni forma di criminalità organizzata e, soprattutto, di voler rilanciare una fase più intensa di quell’impegno senza avere le mani legate da lacci burocratici. Ho sofferto insieme a te in questi giorni, con la consapevolezza di vivere il dolore espiatore e catartico della Settimana santa”.

“La sofferenza – aggiunge Crocetta – ci purifica e ci rafforza. Non potrò, per via solamente della tua indisponibilità in questo momento, averti a fianco come assessore. Ti chiedo, però, di essere disponibile a condurre insieme, nel ruolo che concorderemo, la lotta contro il malaffare e le mafie”.

Il “caso Fiumefreddo”

Contro la nomina di Fiumefreddo, in passato vicino a Lombardo, si era espresso il Partito democratico. Il segretario regionale Fausto Raciti aveva espressamente indicato la sua rimozione come una delle condizioni per riaprire il confronto con il governatore, dopo la rottura consumata con la nascita del Crocetta bis. Anche altri esponenti dell’area Cuperlo erano stati critici sulla scelta di inserire in giunta l’avvocato catanese, che era stato “bocciato” anche dal Movimento 5 Stelle.

Fiumefreddo è entrato in giunta in quota Drs. Ma è stato lo stesso leader del movimento politico moderato, Salvatore Cardinale, a spiegare a Livesicilia che la scelta del suo nome era stata operata dallo stesso Crocetta, a cui il gruppo aveva lasciato carta bianca. La scelta aveva creato crepe all’interno degli stessi Drs, con i messinesi amareggiati per l’assenza in giunta di  un assessore della città dello Stretto. Ieri, poi, l’edizione palermitana di Repubblica aveva dato notizia di una fattura pagata dal Teatro Bellini, quando Fiumefreddo ne era sovrintendente (a proposito della sua gestione Crocetta usò parole molto critiche qualche mese fa) a una società collegabile al presunto boss Ercolano, di cui Fiumefreddo è il legale.

Il presidente della Regione, sollecitato dai cronisti, ieri aveva sostanzialmente scaricato Fiumefreddo. La decisione su un suo passo indietro, aveva detto, compete a lui e ai Drs, aveva detto Crocetta, senza affannarsi troppo a difendere la sua nomina ad assessore ai Beni culturali.

Oggi pomeriggio Crocetta presenterà all’Ars la sua nuova giunta. Che prima ancora di nascere, quindi, vede un cambio nella sua compagine.

 

 

 


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