La reazione dei "civatiani" - Live Sicilia

La reazione dei “civatiani”

Secondo gli esponenti democratici "La scelta del circolo di Motta di candidare alla carica di Sindaco Danilo Festa è inappuntabile sul piano delle procedure".

CATANIA – “Abbiamo appreso con stupore dagli organi di stampa che il Segretario provinciale del nostro partito ha incaricato il Dott. Paolo Mangione di seguire per suo conto la vicenda delle amministrative di Motta Sant’Anastasia con l’incarico di collegare il simbolo del PD con il candidato Sindaco che raccoglie nel centro sinistra il maggior consenso, intendendo con ciò la sommatoria di una serie di sigle spesso avulse dalla storia del centro sinistra senza di fatto considerare il dibattito e il lungo percorso politico portato avanti in questi anni dal locale circolo. Riteniamo tale decisione del tutto illegittima sia perché il Segretario provinciale nell’ultima riunione della Direzione provinciale, malgrado l’ampio dibattito che si è sviluppato sulla vicenda di Motta, non ha ottenuto in tal senso nessun mandato, sia perché questo contrasta con l’autonomia del circolo di Motta. Infatti, in assenza di un provvedimento di commissariamento, di cui in nessun modo ci sono i presupposti, nessun organo esterno può sostituirsi agli organismi democraticamente eletti. La scelta del circolo di Motta di candidare alla carica di Sindaco Danilo Festa è una scelta inappuntabile sul piano delle procedure, essendo state garantite pari opportunità a tutti i contendenti, sia sul piano politico, avendo ottenuto il favore della stragrande maggioranza degli iscritti. Il candidato Sindaco e i candidati della lista del PD in un comune li scelgono gli organismi del PD locale. Queste sono le regole e le regole sono fatte per essere rispettate soprattutto da chi deve farlo per ruolo e funzione, come è il caso del Segretario provinciale. Invece il primo a farsi beffe delle regole è proprio lui, il quale, malgrado le nostre aperture di credito, continua a manifestare una concezione proprietaria del partito in spregio a qualsivoglia regola democratica.

Se poi, come si sente dire in senso giustificativo, tale decisione è stata assunta in una ristretta riunione di notabilato politico tenutasi a Palermo la cosa ci allarma ulteriormente. In primo luogo perché appare chiaramente quello che questa vicenda è, una questione di padrinaggio politico. Da parte di chi non solo è lo sponsor più importante del candidato sindaco che si vorrebbe favorire, ma è stato uno dei principali sostenitori della candidatura dell’attuale Segretario provinciale. Un soggetto che pur vivendo con il partito democratico un rapporto di separatezza ne vorrebbe condizionare le scelte da vero mandarino della politica, esportando nel caso specifico il modello di “frutto misto” realizzato lo scorso anno nelle elezioni del comune capoluogo. La riunione palermitana fa balenare inoltre alle nostre menti altri inquietanti pensieri. Perché il caso Motta arriva anche a Palermo? La dove si è consumato il siluramento dell’Assessore regionale Marino che aveva cominciato a scoperchiare gli aspetti oscuri relativi alla questione della discarica di Tiritì? Altro che rivoluzione!! A chi potrebbe interessare il Sindaco di un comune che è pur sempre il sindaco di un comune di undicimila abitanti se non ci fossero interessi milionari in gioco? A Noi sembra che questa partita si giochi in un campo che poteri strani tentano a rendere impraticabile, con l’odore maleodorante dei rifiuti. Danilo Festa, il movimento liberamotta e le forze che si stanno raccogliendo intorno alla sua candidatura danno fastidio perché rappresentano un ostacolo a certi interessi che esistono intorno al mondo della discarica di Tiritì.

Noi ci auspichiamo che il nostro partito non si renda involontariamente complice di questi interessi. Riteniamo inoltre che oggi è messa in forse l’autonomia non solo del circolo di Motta ma la stessa natura del Partito Democratico. Gli altri circoli non possano stare a guardare, facciano sentire la loro voce, oggi è toccato a Motta, domani potrà toccare ad altri circoli. La deputazione, i dirigenti di spicco di questo partito assumano sulla questione posizioni chiare e nette. Eventuali atteggiamenti da Ponzio Pilato saranno intesi per quello che sono, atteggiamenti di asservimento e complicità”.

 

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