Partecipate, l'Ugl: in 4 anni | oltre mille prepensionamenti - Live Sicilia

Partecipate, l’Ugl: in 4 anni | oltre mille prepensionamenti

E sulla vertenza Gesip: "Chiediamo subito la nascita delle società consortili".

la nota di salvo barone
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PALERMO – “Sono passati quasi due anni dall’inserimento della nuova giunta comunale e sentiamo sempre e solo chiacchiere smentite poi nei fatti. Basta con questi proclami, basta con gli slogan sui dipendenti che chiedono l’incentivo all’esodo, basta con l’amministrazione sbalordita per il successo ottenuto… ma quali successi, ma quali soluzioni”. Lo scrive in una nota Salvo Barone (Ugl), a proposito della vertenza Gesip a Palermo. “Niente ancora è stato fatto per trovare una o la soluzione strutturale dei dipendenti delle partecipate. Non è così che si risolve la vertenza, questa è solo fantapolitica sterile e distruttiva. Ormai da cinque anni diciamo la stessa cosa – prosegue -, ovvero subito le società consortili per azioni, con un risparmio di circa 50 milioni di euro di IVA e basta”.

“Il piano prevede la messa in liquidazione di tutte le società partecipate comunali e della futura Area Metropolitana e creando quindi una società consortile per azioni sul modello di quanto fatto a livello regionale con Biosphera, Multiservizi e Beni culturali. La società consortile non paga l’IVA e dovrebbe essere suddivisa in rami d’azienda con gestione autonoma sia sotto il punto di vista contrattuale (ovvero ognuno si mantiene il proprio contratto collettivo nazionale di lavoro e conseguentemente anche le federazioni sindacali manterrebbero ognuno le proprie competenze sindacali) sia dal punto di vista gestionale legato alla convenzione per l’affidamento dei servizi nella quale basterebbe suddividere le competenze economiche per ogni singolo servizio”.

“Le recenti sentenze della Corte Costituzionale, hanno abrogato alcuni aspetti legati al Patto di Stabilità” nelle Regioni a Statuto Autonomo e l’obbligatorietà di vendita delle quote delle società partecipate. L’unica difficoltà potrebbe essere quella legata al fatto che una società non può effettuare contestualmente servizi pubblici locali e servizi strumentali e quindi si potrebbero fare due società consortili, una di servizi pubblici essenziali l’altra di servizi strumentali… Ad oggi il Comune di Palermo ha delle società, come Gesip, AMAT, RAP (Ex AMIA) ecc… ad esempio, che svolgono illegittimamente entrambe le tipologie di servizi”.

“Non una holding – aggiunge ancora Barone – ma una società consortile per azioni, con tanti rami d’azienda, che permetta così di mantenere le varie tipologie di contratti tutt’ora in essere. Società Consortili nelle quali coloro che hanno maturato i requisiti di legge per la pensione potrebbero godere di una “mobilità lunga” che farebbe diminuire sensibilmente il numero dei dipendenti. Quasi quattro anni fa si calcolavano circa 1288 dipendenti che avrebbero potuto godere di questa mobilità lunga.

Oggi, da una verifica effettuata dall’amministrazione, secondo Barone i numeri dei probabili prepensionamenti dovrebbero essere questi: un totale di 1.063 tra i dipendenti comunali e quelli delle aziende. (Sotto lo specchio completo reso noto da Barone)

 

“Conti alla mano, il risparmio sarebbe evidente. Da 300 milioni, attraverso i prepensionamenti si arriverebbe a 280, più un ulteriore risparmio del 21-22% di IVA – prosegue Barone -. Si ridurrebbe ulteriormente la spesa passando dagli attuali 36 membri dei consigli di sorveglianza e gestione ad appena 6 o 12 nella nuova società consortile, senza parlare dell’abbattimento di spese come affitti e utenze anche attraverso l’assegnazione di locali comunali idonei ad esempio quelli confiscati”.

“Naturalmente oltre alle finalità relative alla salvaguardia dei livelli occupazionali e delle retribuzioni, passando da un equilibrio di bilancio del comune (nel gennaio del 2014 il bilancio sarà obbligatoriamente cumulativo tra quello del comune e quello delle sue società) non si può escludere una efficienza ed efficacia dei servizi alla collettività che comporterà sicuramente processi di riordino, di riqualificazione del personale atti al miglioramento dei servizi resi”.

“In più, ci vorrebbe un unico organismo che si occupi degli acquisti e sia sottoposto al controllo di Palazzo delle Aquile, evitando gli sprechi del passato. Il comune potrebbe risparmiare il doppio di quanto ora cerca per evitare il dissesto”.

“Inoltre con la creazione della società consortile si eviterebbe la possibilità di esternalizzazione di tutta una serie di servizi che ad oggi vengono appaltati direttamente dalle stesse società partecipate, effettuando una interscambiabilità di servizi tra rami della stessa consortile”.


 


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