La morte del piccolo Pietro| "Guardava l'uomo ragno in tv" - Live Sicilia

La morte del piccolo Pietro| “Guardava l’uomo ragno in tv”

Via Pandora

Avrebbe voluto imitare le gesta del suo supereroe preferito. Si è legato la corda della tenda intorno al collo, poi ha tentato di saltare. Sarebbe questa la dinamica dell'incidente che è costato la vita al piccolo Pietro Alaimo di 3 anni, arrivato morto al pronto soccorso dell'ospedale Villa Sofia. La psichiatra: "I minori faticano a distinguere la realtà dall'immaginario".

PALERMO – Un gioco si sarebbe trasformato in una tragica fatalità a Partanna Mondello. In via Pandora, il piccolo Pietro Alaimo arrivato ieri sera senza vita in ospedale, si sarebbe stretto la cordicella della tenda intorno al collo per imitare Spiderman. A raccontare che il bambino di tre anni stava guardando il cartone animato dell’Uomo Ragno in tv sono stati i suoi genitori. Madre e padre, sconvolti, avevano trasportato il bimbo al pronto soccorso poco prima delle 19: aveva dei segni di strangolamento intorno al collo e i medici di Villa Sofia non hanno potuto fare nulla per strapparlo alla morte.

A casa, quando il nonno del piccolo l’ha trovato con la corda ancora intorno al collo, hanno tentato disperatamente di rianimarlo, ma Pietro non dava alcun segno di vita. Ipnotizzato dalle gesta del suo supereroe preferito, era finito in una trappola mortale. Avrebbe tentato di spostarsi da un punto all’altro della sua stanzetta saltando con la corda al collo. Ed è successo il peggio.

E’ rimasto soffocato. Lontano dalla stanza in cui si trovavano i genitori e il nonno che l’avrebbero perso di vista, non è riuscito a liberarsi in tempo. I rilievi effettuati dai carabinieri all’interno dell’abitazione di via Pandora 4 avrebbero confermato la tesi dell’incidente. “Dall’altra stanza sentivamo la sua voce, lo sentivamo ridere, poi all’improvviso il silenzio”, hanno raccontato in lacrime i genitori alla polizia. Pietro era morto. E la corsa in ospedale si è rivelata inutile.

“Non ci siamo ancora resi conto della potenza della multimedialità che è ormai assolutamente considerata la realtà nella quale tutte le emozioni vengono vissute e mediate soprattutto nella mente dei bambini e dei giovani che fanno fatica a distinguere la realtà dell’immaginario”, dice Santa Raspanti, psichiatra dell’Asp 6.

“E’ fondamentale la mediazione della figura adulta nella fruizione degli strumenti televisivi – aggiunge – e del computer per sottolineare continuamente la differenza tra le immagini e le fantasie emulative percepite soprattutto dai bambini. Evitando la continua esposizione alla violenza e alle fantasie grandiose che una personalità non ancora strutturata può tendere a considerare a portata di mano”.

Era già successo lo scorso anno che un bambino, in quel caso di sei anni, tentasse di imitare i movimenti di Spiderman. Affascinato dalla velocità del supereroe e di quei poteri senza limiti, un bimbo pugliese aveva attaccato una corda alla maniglia della porta, poi dal divano aveva tentato di lanciarsi al centro di una stanza. Una dinamica mortale, molto simile a quella che è costata la vita al piccolo Pietro. La Procura di Palermo deciderà nelle prossime ore se disporre l’autopsia sul corpo del bambino, che da ieri si trova nell’obitorio dell’ospedale Villa Sofia.


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