Rap, nuovo contratto in salita| Bocciatura del Segretario - Live Sicilia

Rap, nuovo contratto in salita| Bocciatura del Segretario

Segretario e Ragioniere puntano il dito contro il testo approvato dalla giunta, le opposizioni gridano allo scandalo e si preparano alla battaglia in Aula. Ma i sindacati avvertono: "Non toccate i servizi strumentali".

PALERMO – Una bocciatura in piena regola da parte del Segretario generale, che fa il paio con quella (anche se con parere favorevole) del Ragioniere generale. Si preannuncia tutto in salita il cammino del nuovo contratto di servizio della Rap, approvato dalla giunta il 24 aprile e ancora non giunto in consiglio comunale e che costerà 128 milioni più iva e senza la pulizia caditoie. Un iter che si preannuncia infuocato, stando alle belligeranti dichiarazioni delle opposizioni, ma che parte assai male visti i pareri di due dei più alti burocrati di Palazzo delle Aquile.

Già il Ragioniere generale non era stata affatto tenero con l’amministrazione, puntando il dito contro la mancata congruità dei costi di alcuni servizi ma soprattutto sulla coesistenza, vietata per legge, di servizi pubblici e strumentali. La normativa, ma anche la giurisprudenza con tanto di sentenze e pareri della Corte dei Conti, vietano infatti l’affidamento in house di servizi strumentali (come la manutenzione stradale) a soggetti che ne svolgano anche di pubblici (come l’igiene ambientale). Un divieto che però, dalle parti di piazza Pretoria, hanno evidentemente considerato con maggiore elasticità: basti pensare che su 128 milioni di euro il contratto prevede per la manutenzione stradale ben 14 milioni. Una cifra consistente che, se venisse meno, rischierebbe di far saltare tutto. Un milione verrà inoltre speso per il monitoraggio delle buche e la cifra totale, 128 milioni più iva, supera addirittura quella proposta qualche anno fa dall’amministrazione Cammarata, tra le polemiche dell’allora opposizione di centrosinistra.

Ma, come detto, il Ragioniere nonostante le sue numerose perplessità, tanto numerose da richiedere ben tre pagine fitte, ha rilasciato parere favorevole all’atto. Una circostanza che ha sorpreso non poco il Segretario generale Fabrizio Dall’Acqua che nella sua nota non ha mancato di sottolineare che, per la quantità e la qualità delle osservazioni, il parere del Ragioniere deve essere considerato sostanzialmente contrario, specificando anche che si limita al solo 2014. Ma Dall’Acqua non si ferma qui, chiedendo (invano) prima dell’approvazione della giunta debite controdeduzioni agli uffici che però non sono mai arrivate. La giunta infatti ha dato via libera al contratto, limitandosi a chiedere agli uffici di tenere conto delle osservazioni del Ragioniere e del Segretario e di recepirle in qualche modo in un secondo tempo.

Controdeduzioni su cui a piazza Pretoria sono al lavoro, anche se l’impresa non sarà affatto semplice. Il Segretario punta il dito infatti contro i servizi strumentali, che peraltro sono in contrasto con lo stesso statuto della Rap; contro un contratto che costa 114 milioni (più i 14 di manutenzione strade) a fronte di impegni di spesa per 109; contro una “certa approssimazione nella attestazione della congruità dei costi”, specie per le strade e il monitoraggio dell’inquinamento acustico; contro l’affermazione secondo cui il contratto non comporta oneri economici e persino contro la non aderenza del contratto al Regolamento per il controllo analogo. Insomma, una bocciatura che più sonora non si potrebbe. Ma come hanno fatto gli uffici a redigere un contratto così platealmente contestato dall’alta burocrazia comunale? Tra i corridoi di Palazzo delle Aquile bocche cucite, anche se i malumori non sarebbero pochi. Più di un settore, infatti, aveva segnalato alla giunta l’impossibilità di inserire anche i servizi strumentali e la necessità di maggior tempo per lavorare al testo, ma l’amministrazione attiva ha preferito tirare dritto per la sua strada, anche per rispondere alle richieste di lavoratori e sindacati.

“La bocciatura del contratto Rap da parte del Segretario generale fa il paio con quella del Ragioniere – dice Sandro Leonardi, capogruppo di Leva Democratica in consiglio comunale – e dimostra tutti i limiti di un provvedimento che andrà profondamente rivisto in Aula. Il nuovo contratto tradisce le aspettative dei palermitani e manca di una visione di lungo termine: a Palermo serve una multiulitity che si occupi di energia, acqua e rifiuti producendo risparmi e tagliando sprechi mediante sinergie”.

E a rincarare la dose ci pensare il capogruppo di Forza Italia Giulio Tantillo: “Il nuovo contratto di servizio della Rap non ha nulla di innovativo, anzi alla diminuzione dei servizi corrisponde un aumento in termini di spesa che inciderà sulle tasche dei cittadini. Basti pensare che l’ultimo contratto proposto dall’Amia (epoca Galioto, ndr) era di 127 milioni più iva e comprendeva il servizio caditoie con 174 addetti, oggi affidato ad Amap. Quel contratto fu bruscamente bocciato dal centrosinistra in maniera pretestuosa. Oggi i due contratti si equivalgono in termini di denaro, ma non nei servizi. Diremo no al milione di euro dato per rilevare le buche, al piano dello spazzamento così proposto, al piano del diserbo e al piano della manutenzione strade. Prima che la delibera arrivi in aula proporrò un incontro con i vertici della Rap, dell’amministrazione e i capigruppo della minoranza. Dobbiamo rilevare ancora una volta che si è partiti dalle spese di gestione per poi arrivare ai servizi, un metodo vecchio da Prima Repubblica. Bisogna che il Piano preveda un miglioramento dei servizi e soprattutto una programmazione per essere competitivi nel mercato, per diminuire il costo del servizio che ricordo essere a totale carico del cittadino”. “Il contratto della Rap ha diverse criticità non tanto per i servizi che devono essere dati alla cittá – dice il capogruppo di Idv Filippo Occhipinti – ma per la pasticciata combinazione dei servizi strumentali ed essenziali, ad oggi vietata dalla legge, ma che in maniera improvvida questa amministrazione sta proponendo al consiglio comunale. Sarà interessante capire da dove deriveranno le coperture finanziarie, che non siano al solito tasse al massimo della loro aliquota a carico dei cittadini”.

Un fuoco di fila di prim’ordine che la giunta Orlando adesso dovrà tentare di spegnere, per evitare di far impantanare in Aula il provvedimento. “Noi abbiamo stabilito in giunta l’affidamento dei servizi strumentali – dice l’assessore al ramo Giuseppe Barbera – e abbiamo dato mandato ai miei uffici di tenere conto delle osservazioni fatte dalla Ragioneria e dal Segretario. Penso che confermeremo questi servizi ma le considerazioni verranno fatte insieme agli uffici. Sarebbe una contraddizione non riuscire a controdedurre le osservazioni. Il nostro è stato un parto ben ragionato. Questo è un contratto che tiene conto della Tares: abbiamo preso l’impegno di non aumentarla. Con queste risorse aggiuntive sosterremo la Rap che deve sapere utilizzare bene i soldi avuti, il che significa anche di arrivare a livelli di efficienza”.

Dalla Rap, per il momento, si preferisce non entrare nelle polemiche – “Quando il contratto verrà approvato dal consiglio lo valuteremo”, si limita a dire il presidente Sergio Marino che attende anche la ricapitalizzazione dell’azienda con 1,5 milioni di euro in mezzi da aggiungere ai tre attuali – ma si spera nel mantenimento dei servizi strumentali per tenere in piedi l’azienda, magari prendendo a modello quanto si fa a Roma o a Taranto. In caso contrario, i sindacati annunciano battaglia.

“Tutti i servizi del gruppo Amia devono restare in capo a Rap, anche la manutenzione stradale per come è stata individuata nel contratto di servizio – dice Dionisio Giordano della Cisl – semmai la preoccupazione è che gli eventi da sinistrosità che si possono determinare per le buche possono certamente condizionare le casse di Rap con costi superiori a quelli oggi determinati. Semmai il tema è fare attenzione a non lavorare al ribasso. Basteranno i due milioni previsti? In caso di evento mortale determinato da una buca, i costi potrebbero lievitare. La quantificazione deve essere realmente commisurata a possibili eventi tragici. Monitorare le strade è fondamentale per riparare le buche ed eliminare i rischi per i cittadini e le casse di Rap. E’ giusto che il consiglio comunale vagli il contratto, ma ci aspettiamo che con la necessaria urgenza Sala delle Lapidi lo approvi nell’interesse dei cittadini. Se ci tolgono i servizi strumentali sarà un problema, si corre il rischio che crolli l’equilibrio di bilancio di Rap e qualcuno si assumerà, politicamente e non solo, la responsabilità di quello che ne deriverà”.

Twitter: @robertoimmesi


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