Cannizzaro, revoca Colocoop sospesa |Il 14 maggio udienza davanti al Tar - Live Sicilia

Cannizzaro, revoca Colocoop sospesa |Il 14 maggio udienza davanti al Tar

Il consorzio, attraverso l'avvocato Gaetano Tafuri, ha presentato ricorso avverso alla revoca dell'appalto deliberata da Cantaro a seguito dell'interdittiva antimafia della Prefettura di Milano. Il Tar ha deciso, in attesa del procedimento, di emettere un decreto di sospensione visto il rischio del "danno irreparabile" per il ricorrente.

Provvedimento provvisorio
di
3 min di lettura

CATANIA – Si chiama decreto provvisorio presidenziale di sospensione “in audita altera parte” il provvedimento con cui il Tar di Catania ha sospeso la revoca del contratto Co.Lo.Coop decisa dai vertici dell’Ospedale Cannizzaro lo scorso 30 aprile. II consorzio, infatti attraverso il suo legale, l’avvocato Gaetano Tafuri, ha presentato in tempi record il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale, ritenendo privo di fondamento l’atto assunto dall’azienda ospedaliera e in concomitanza ha chiesto il decreto d’urgenza visto il “danno irreparabile” a cui l’impresa andava a esporsi. Anche perchè non è stato solo il Cannizzaro a revocare il contratto, ma dopo la notizia dell’interdittiva antimafia spiccata dalla Prefettura di Milano anche l’Asp di Catania aveva notificato la revoca dell’appalto. Il Tar ha sospeso anche questo. E’ bene precisare che si tratta – di un provvedimento provvisorio disposto in attesa che i giudici amministrativi entrino nel merito della vicenda. L’udienza è stata fissata per il prossimo 14 maggio: in attesa di questo, dunque le disposizioni assunte da Cantaro, in qualità di Commissario Straordinario del Cannizzaro e dall’Azienda Sanitaria Provinciale di Catania, sono “congelate” in attesa di un’ordinanza del Tar.  A quel punto i giudici potrebbero accogliere il ricorso e quindi rendere inapplicabile la revoca del contratto, oppure rigettarlo e dare seguito al provvedimento assunto dalle aziende ospedaliere con la rescissione degli appalti di servizio.

A dare conferma del provvedimento (numero 325/2014) del Tar di Catania è il legale del Co.Lo.Coop, Gaetano Tafuri che comprendendo la gravità dell’interdittiva della Prefettura di Milano avrebbe auspicato da parte del Cannizzaro un minima interlocuzione con l’impresa prima di prendere una decisione così estrema. “L’azienda si sarebbe aspettata – afferma Tafuri – almeno una settimana di tempo per poter dare modo di avviare una serie di azioni legali con la prefettura di Milano. Azioni che abbiamo già avviato: infatti lunedì prossimo abbiamo chiesto un’audizione alla prefettura del capoluogo lombardo per capire quali siano le valutazioni che hanno portato all’interdittiva antimafia visto che il Co.Lo.Coop non è coinvolto in maniera diretta nell’inchiesta della Dda di Napoli per l’appalto di Caserta. Gara d’appalto, voglio ricordare – precisa l’avvocato – da cui il Consorzio è stato escluso”.

In merito a De Feudis, che è stato rinviato a giudizio per l’inchiesta, “voglio chiarire – precisa ancora Tafuri – che si tratta di un semplice dipendente di una cooperativa consorziata del Co.Lo.Coop che già nel novembre 2013 è stato prima sospeso e poi licenziato. Ed inoltre voglio ricordare che l’impresa per evitare ogni possibile zona d’ombra decise anche di cambiare legale rappresentante, con un avvicendamento alla presidenza del Cda che dal novembre 2013 è affidata a Mariella Soresina. Inoltre, è importante dire che stiamo parlando di una vicenda giudiziaria che è ancora all’inizio, con nemmeno una sentenza di primo grado. De Feudis, che ripeto è stato licenziato già dal novembre 2013, avrà tutto il modo di difendersi dalle accuse che gli sono contestate”.

L’avvocato catanese, in conclusione, ritiene che l’azienda ospedaliera Cannizzaro non abbia assunto un comportamento “istituzionale”. “Il Co.Lo.Coop è stato messo alla pubblica gogna dal Cannizzaro. E stiamo parlando – aggiunge – di un’azienda con decine di appalti in tutta Italia e una presenza sul mercato di oltre 30 anni”. Tafuri fa riferimento al comunicato stampa diffuso lo scorso 30 aprile dall’azienda ospedaliera. “Il consorzio invece – spiega – ha avuto sempre un atteggiamento di grande responsabilità nei confronti dell’azienda nonostante il Colocoop vanti un credito di 2 milioni e mezzo di euro, stabilito da una sentenza del Cga del marzo del 2013, e da Agosto 2013 il Cannizzaro non paghi le fatture. Il consorzio a fronte di questo ha sempre pagato regolarmente i dipendenti e non ha mai aperto un contenzioso”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI