ZAFFERANA ETNEA. Per il sindaco di Alfio Russo si tratta di dovere fare i conti con un paradosso col quale sarà scomodissimo convivere fino alla sera del 25 maggio. La sua (“Zafferana in Comune”) resta l’unica lista in campo ed in corsa per il rinnovo delle cariche di primo cittadino e consiglio: ciò vuol dire che dovrà ottenere un numero di voti (validi) che non sia inferiore al cinquanta per cento dei votanti e che – a sua volta – il numero di persone che si sia recato a votare non sia inferiore al cinquanta per cento degli elettori iscritti nelle liste del Comune. Quasi uno scioglilingua. Vero. Ma la realtà dei fatti è molto più semplice da spiegare. L’improvviso ritiro di uno dei possibili sfidanti (ovvero, Giuseppe Licciardello) e la ufficiale estromissione della lista che fa riferimento ad Alfio Barbagallo (“Zafferana nel cuore”) per via del ritardo col quale sarebbero state autenticate alcune firme, crea una situazione inverosimile: a dir poco pirandelliana. In pratica, c’è il sindaco uscente che corre contro se stesso. Stessa storia per i candidati che lista che lo sostengono. Tutto facile allora? Macchè. Si tratta di una partita ancora più complicata perché obbliga la colazione a sostegno del sindaco a raggiungere un quorum del 50% più uno degli elettori iscritti che se non ottenuto renderebbe nulle le elezioni e porterebbe alla nomina di un commissario.
Insomma, una vicenda caotica. Che fa a pugni con il vero e proprio esercito di candidati in lizza in giro per la provincia (e non solo) ma che a Zafferana vede addirittura celebrare una inversione di tendenza. Ad onor di cronaca, va detto che la lista di “Zafferana nel cuore” ha presentato ricorso al Tar, il quale a sua volta dovrebbe pronunciarsi entro la giornata di lunedì. Una matassa nella matassa il cui esito resta affidato più che alle aule di tribunale ed al responso delle urne a quorum, pallottolieri e tecnicismi. Altro che Pirandello.
