Skip to content
Sezioni
LiveSicilia
Cerca
Palermo
Catania
Trapani
Agrigento
Messina
Caltanissetta
Enna
Ragusa
Siracusa
Cerca
  • Home
  • Cronaca
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Cultura e Società
LiveSicilia.it / home-page / 160 migranti “evadono” prima di giungere al Palaspedini

160 migranti “evadono” prima
di giungere al Palaspedini

Prostitute e migranti insieme: l'appello per gli ultimi del mondo in una notte surreale lungo la Circonvallazione di Catania.

La storia
di Gaetano Russo e Anthony Distefano
1 Commenti Condividi

CATANIA. Gruppi di dieci o venti migranti che si aggirano impauriti per la circonvallazione di Catania. Da appena pochi minuti è scoccata la mezzanotte di ieri e per la strada assistiamo a scene surreali. Gruppi di uomini, donne e qualche bimbo che attraversano la strada e brancolano nel buio di una città a loro sconosciuta. Pare siano fuggiti durante il trasporto al Palaspedini, dove una volta giunti scortati dalle Forze dell’ordine, anziché entrare nella struttura di accoglienza si sono dati alla fuga sparpagliandosi. Vano è stato ogni tentativo di fermarli da parte degli agenti. Percorrendo la circonvallazione ci imbattiamo in diversi gruppi. Ci avvicinammo per capire e tentare di instaurare un dialogo. Appena rallentiamo con la macchina veniamo avvicinati come se fossimo i loro salvatori. “Da dove venite?”, chiediamo. “Eritrea”. “Ma dove siete diretti?”. “Don’t know”, “non sappiamo” rispondono in inglese.

Qualcuno è più restio all’approccio ma qualcun altro si lancia invece in un appello con uno stentato inglese misto francese: “Telefono please, telefono”. “Voglio chiamare mio fratello!” esclama il migrante appoggiato alla macchina. “Tuo fratello” è in Italia?”. “Si! Vorrei chiamare”. Pure un altro ragazzo si avvicina. “Anche io voglio telefonare. Mia sorella è in Italia. Mio zio in Italia”. Un altro ancora chiede: “Dove posso dormire? Quanto costa l’albergo? Dove é la stazione?”.

Nei loro occhi brilla una timida speranza. Ma sentimenti di smarrimento misti a paura sembrano assediare i loro animi. Alcuni sono scalzi. Tutti sono vestiti di cenci. “Come ti chiami?”, domandiamo, “Quanti anni hai?”. Mi risponde: “Mi chiamo Joseph. Per favore puoi “supportarmi”? Chiede. “In che senso?”. “Dammi dei soldi. Portami in hotel. Dammi delle scarpe”.

Leggi notizie correlate

• Infrante ancora le norme anti-Covid: pub chiuso per la quarta volta

• Evade dai domiciliari, la moglie lo lascia sul pianerottolo

• "Febbraio senza te", l'omaggio di Vincenzo Spampinato ad Agata

Contemporaneamente ci imbattiamo in un gruppo di prostitute ferme a una stazione del bus. Con loro ci sono altri migranti. Una ragazza ci assale: “No foto, no foto!” Urla. Rispondiamo che vogliamo fotografarla ma solo parlare con i migranti. “Porta via questi poveretti – ci dice -. Devo lavorare. Mi chiedono di dormire a casa mia. Ma io devo lavorare! Non sono qui per aiutare questi disgraziati. Tu che sei italiano o il vostro stato deve aiutarli, esclama la prostituta. Fate qualcosa per questi disperati”.

Tags: Catania · circonvallazione catania · migranti

Pubblicato il 8 Maggio 2014, 10:32
1 Commenti Condividi
Commenti
  1. cittadino 7 anni fa

    A questo punto credo che sia ora di rivedere le modalità di gestione.
    Se no finiamo per passare solo come traghettatori.
    E il dato di fatto incontrovertibile è che loro già sanno che rischiando la vita in mare, dopo, quando sono soccorsi dai nostri mezzi, il loro viaggio verso altre destinazioni è già iniziato nel momento stesso in cui mettono tutti e due i piedi sulle nostre navi.
    Questa non può più essere solo accoglienza e con tutto il rispetto stamani vedere in pieno giorno girovagare eritrei e persone di diversa etnia per le strade, poco ha a che fare con la predetta accoglienza.
    Stiamo facendo la solita figura, davanti all’europa e sopratutto davanti agli scafisti ed alle loro organizzazioni.

    Rispondi

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Live Sicilia

Foto e Video

Parco eolico offshore nel Trapanese, chiesta la proroga dei termini

Lo Stabile e Turi Ferro, una lunga storia d'amore in scatti

Etna, cenere dai monti al mare LE FOTO

Messina, marijuana nell'ambulanza proveniente dalla Calabria VIDEO

Apple Premium Reseller
0 Commenti Condividi

R-STORE. Stessa mela ma su un grande albero

di Sponsorizzato
Palermo
Catania
Trapani
Agrigento
Messina
Caltanissetta
Enna
Ragusa
Siracusa

Direttore Resp. Salvo Toscano - Aut. del tribunale di Palermo n.39 del 17/10/2008
Sede legale: Via Giuseppe La Farina nr. 3 - 90141 Palermo - Ufficio Registro delle imprese di Palermo nr. REA 277361 - P.I. 05808650823 - Capitale Sociale: 50.000 euro interamente versati
Tel. 0916119635 - Email: redazione@livesicilia.it - amministrazione@livesicilia.it - commerciale@livesicilia.it
Livesicilia.it Srl è iscritta nel Registro degli operatori di comunicazione al numero 19965.

Privacy Policy
Contatti
Pubblicità
RSS LiveSicilia