La norma "salva-Pip" | No al tetto per i maxi stipendi Ars - Live Sicilia

La norma “salva-Pip” | No al tetto per i maxi stipendi Ars

DI ACCURSIO SABELLA E CHIARA BILLITTERI Per i precari di Emergenza Palermo cambia tutto: la soglia di 20 mila euro non riguarderà il reddito familiare, ma quello individuale. Nella notte in commissione arriva una nota del presidente dell'Ars: "Inammissibile l'emendamento di Cracolici che fissa il limite di 200 mila euro lordi agli stipendi dell'Assemblea". E nel testo ecco qualche residuo di Tabella H.

PALERMO – L’Ars aveva votato a favore di quella norma. Pochi mesi fa. Ma si è già ricreduta. Così ieri, in commissione bilancio, ecco il sì all’emendamento “salva-Pip”. Quello che, sostanzialmente rivede un articolo della finanziaria che aveva fissato a ventimila euro annui di reddito Isee la soglia massima per accedere ai contributi erogati dalla Regione. Una norma voluta dal Movimento cinque stelle, ma approvata poi dall’intera Sala d’Ercole in occasione, appunto, dell’esame della legge di stabilità. Adesso, come detto, il parlamento cambia idea. Il reddito da considerare non sarà più quello familiare, ma quello individuale. Cambia tutto, insomma.

Una norma, quella esitata ieri dalla commissione bilancio, che non ha nulla a che vedere con la semplice erogazione degli stipendi. Lo spirito iniziale del testo infatti doveva essere quello. I 136 milioni ottenuti da un lato dall’accordo con la Puglia sul patto di stabilità e dall’altro dai 52 milioni rimasti a disposizione dopo l’impugnativa del commissario dello Stato alle leggi sui finanziamenti di spesa, dovevano servire  unicamente per garantire i salari dei dipendenti degli enti collegati alla Regione. “Sarà una manovra ‘sociale’”, aveva detto il presidente della Regione Crocetta. Alla fine, non sarà del tutto così.

Di certo c’è che – a proposito di stipendi – non verranno posti limiti a quelli dei dipendenti dell’Ars. L’emendamento di Antonello Cracolici, che fissava il limite massimo di 200 mila euro lordi per tutti i dipendenti pubbici, compresi quelli di Palazzo dei Normanni, è stato infatti dichiarato inammissibile proprio nella parte che prevedeva il “tetto” alle retribuzioni del personale dell’Assemblea. In commissione bilancio, ieri, è persino piovuta una nota del presidente dell’Ars Ardizzone che – ricordando l’articolo 4 dello Statuto che afferma l’autonomia del Parlamento sulla materia contrattuale – ha sottolineato l’inammissibilità della norma, ma solo per gli stipendi dell’Assemblea. “Il mio emendamento – ha commentato però Antonello Cracolici – non interferiva con la mteria contrattuale, ma fissava solo un tetto economico. Andrò avanti – ha aggiunto il deputato Pd – e presenterò una relazione tecnica attraverso la quale ripresenterò il mio emendamento in Aula”. Ma la presa di posizione del presidente dell’Ars, giunta nei giorni in cui è tornato alla ribalta della cronaca il tema riguadante il “misterioso” stipendio del segretario generale Sebastiano Di Bella, non è piaciuta all’opposizione: “Le alternative sono due – ha detto il capogruppo di Forza Italia Marco Falcone – o Ardizzone è complice oppure è prigioniero di qualche alto burocrate, della casta”.

Di stipendi, insomma, si è parlato durante la commissione che doveva dedicarsi tutta agli stipendi.  Ma non solo. Ecco spuntare infatti stanziamenti non riguardanti il personale degli enti collegati alla Regione. È il caso dei 500 mila euro per l’Associazione allevatori (Aras), e gli 800 mila euro per l’Istituto per ciechi Salamone-Florio. Uno stanziamento che fa discutere, visto che una associazione come l’Unione italiana ciechi non ha ricevuto un euro. Stanziati anche 10 milioni ai Comuni per gli asili nido, e 1,2 milioni per l’Ato idrico di Palermo.

“Forza Italia – ha commentato Falcone – ha abbandonato con sdegno i lavori della commissione, in segno di protesta nei confronti di una maggioranza ipocrita, che finge di operare per il bene comune e che utilizza invece logiche clientelari a fini elettorali. Presenteremo emendamenti al testo al fine di garantire lo stipendio a tutti i lavoratori – ha proseguito Falcone –, non solo ai dipendenti diretti della Regione, già messi in sicurezza, ma anche ai lavoratori dei consorzi universitari, dei consorzi di bonifica, di realtà come il Corfilac di Ragusa, vergognosamente esclusi dal provvedimento. Non si facciano figli e figliastri. Crocetta e compagni si dimenticano di certi lavoratori per destinare le risorse a società fallite, a comuni guidati da sindaci amici. Una manovra che deve essere profondamente cambiata, capace di fare lievitare di oltre 10 milioni di euro le erogazioni per il Famp, per di più senza coperture. Questa politica non ci piace. Forza Italia chiede ai governanti della Regione serietà e coerenza”.

“Nell’assenza totale di tutti gli assessori, tranne quello dell’Economia, – ha poi commentato il vicepresidente della commissione bilancio, Vincenzo Vinciullo – la commissione ha lavorato fino a tarda notte apportando una serie di modifiche ed integrazioni alla proposta del governo per rendere la manovra non solo più snella ma, soprattutto, oggettiva, evitando, così, l’assalto alla diligenza”. Tra le altre cifre “significative”, ecco oltre 19 milioni di euro per i Consorzi di Bonifica, sia per il personale stabilizzato sia per gli “stagionali” ; oltre 100 milioni di euro per i forestali fra somme già esistenti e nuove risorse. Ai forestali vengono destinati ulteriori 70 milioni di euro dai Pac, disponibili entro il 15 settembre. Ne occorrono ulteriori 110 milioni che dovranno essere reperiti nella manovra finanziaria che dovrà essere predisposta di qui al mese di luglio. La Regione poi accenderà un ulteriore mutuo da 80 milioni di euro per finanziare i Comuni siciliani; quasi 6 milioni di euro vanno ai lavoratori dell’Irsap, 983 mila euro per il Ciapi; 4 milioni di euro per gli Ersu; 499 mila euro per le scuole di servizio sociale; quasi 9 milioni di euro per l’Esa; più di 4,6 milioni per i cittadini affetti da gravi forme di talassemia; oltre 4 milioni di euro per i lavoratori dell’ARPA. Infine ecco qualche “residuo” di Tabella H: 341 mila euro all’Inda e 202 mila euro alla manifestazione “Taormina arte”. Non solo stipendi, quindi. Ma soprattutto di stipendi si è discusso ieri nella commissione che ha detto sì alla manovra. E anche di “maxi stipendi”. Quelli dell’Ars. Stipendi “senza tetto”.


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