Accusato di false attestazioni |Il finanziere Surace torna libero - Live Sicilia

Accusato di false attestazioni |Il finanziere Surace torna libero

Il militare era finito nel ciclone dell'inchiesta parallela a Scarface, che aveva portato alla luce un'organizzazione criminale vicina al Clan Mazzei. Il Tribunale della Libertà, inoltre, ha disposto il dissequestro della villa che stava per essere ristrutturata su modello di quella del film, che ha dato il nome al blitz.

il provvedimento del riesame
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CATANIA – Annullata in toto dal Riesame l’ordinanza di custodia cautelare in carcere di Antonino Surace, uno dei cinque finanzieri accusati dalla Procura etnea di false attestazioni. La notizia è stata anticipata dal quotidiano La Sicilia. Si tratta di un troncone parallelo all’operazione Scarface che aveva scoperchiato un’organizzazione, collegata al clan Mazzei, dedita alle estorsioni e alla bancarotta fraudolenta aggravata dal metodo mafioso.

Il militare, dunque, a differenza degli altri 4 colleghi indagati in concorso presto potrebbe tornare in servizio. Fondamentale, in questa occasione, sarà leggere le motivazioni dei giudici della Libertà per comprendere la differenza di linea applicata in questo caso rispetto agli altri 4 finanzieri finiti nel ciclone dell’inchiesta condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria guidata dal comandante Giancarlo Franzese e coordinata dal sostituto procuratore della Dda Jole Boscarino. I cinque, secondo le accuse della Procura, avrebbero prodotto false attestazioni durante delle operazioni antidroga.

Francesco Caccamo, l’altro finanziere coinvolto nell’inchiesta era stato sempre per decisione del Riesame sottoposto ai domiciliari, in quanto era decaduto il reato di concorso esterno. Caccamo era intercettato per l’inchiesta Scarface e questo permise agli investigatori di scoprire le presunte false attestazioni commesse dai 6 militari. Accuse, va evidenziato, che nulla hanno a che vedere con l’organizzazione che vede al vertice William Cerbo e Sebastiano Nuccio Mazzei. Quest’ultimo, figlio del capomafia Santo, è ancora latitante.

In merito alla posizione di William Cerbo, il riesame ha confermato la misura cautelare personale ritenendo solido l’apparato probatorio degli inquirenti. Restano sotto sequestro i  vari immobili, tranne uno. La villa oggetto dell’indagine, per cui Cerbo ha speso 300 mila euro per una riqualificazione ancora in progetto, è stata ritenuta dal Tribunale della Libertà non pertinente all’indagato in quanto non vi era stato un atto di vendita con il proprietario. Non ha retto neanche l’ipotesi accusatoria della falsa attestazione: e per questo il riesame ne ha disposto il dissequestro.


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