Il cacciatore e la preda | ai tempi del #Belfie e #Underboob - Live Sicilia

Il cacciatore e la preda | ai tempi del #Belfie e #Underboob

#Belfie, #Sideboob e #Underboob: ritratti di sederi e seno al vento. Scatti osé. Immagini piccanti. Centinaia di donne e ragazze della porta accanto che si trasformano in tante Ilona Staller de noialtri, diventando star incontrastate della pornografia casalinga.

I tempi cambiano, il progresso avanza, ma alcune cose restano uguali. Gli stereotipi, ad esempio. Come quello secondo il quale l’uomo è un cacciatore e la donna una preda indifesa, a volte immobile, altre mobile, ma comunque programmata per consumare delicati e morbidi fazzoletti di carta Kleenex. Ma le cose stanno davvero così?

Forse no. Forse qualcosa è cambiato. Oggi la donna, tra un kleenex e un singhiozzo, ha imparato a stare bene con se stessa e a sfidare l’uomo. Come? Facendo un uso esagerato di hashtag. In altre parole #Belfie, #Sideboob e #Underboob: ritratti di sederi e seno al vento. Scatti osé. Immagini piccanti. Centinaia di donne e ragazze della porta accanto che si trasformano in tante Ilona Staller de noialtri, diventando star incontrastate della pornografia casalinga.

E gli uomini? Se ne stanno lì, buoni buoni, davanti lo schermo, con il dito pronto per cliccare mi piace. Il cacciatore dunque si è adagiato sulla poltrona mentre la preda si sfrega contro la sedia e striscia sul pavimento a quattro zampe per rivendicare la propria libertà sessuale. Ovviamente, lui ci prova. È il suo compito. Ma per il cacciatore le cose non sono più semplici. Si fa presto a parlare di selfie hot, sexting e whatsapp di fuoco.

A un commento sulla foto osé, ad esempio, segue sempre la domanda di lei: “Cosa ti ha colpito di più?”. Un quesito che mette in confusione il cacciatore che, inerme, si ritrova coinvolto in una lunga conversazione su quanto sia difficile vivere in un mondo dove l’apparenza è l’unica cosa che conta. Il maschio confuso controlla ripetutamente il profilo per assicurarsi di aver scritto alla ragazza giusta. Le foto sono quelle, il sedere pure, così come il perizoma di strass tirato su fino ai fianchi. Nella sua mente qualcosa non torna: cosa c’entrano le riflessioni filosofiche? Ma le donne sono anime contorte. Vanno assecondate. Allora lui cambia tono, dice: “Mi ha colpito la dolcezza del tuo viso”. E lei pensa: “Che stupido, ma quale viso?”.

Dopo un’estenuante trattativa fatta di bugie tutte bianche, finalmente l’incontro. È chiaro che con un’appassionata di hot selfies, non sai mai cosa aspettarti. Le cose, generalmente, sono due. Tu, cacciatore, ci puoi provare con il rischio matematico di diventare un maniaco ed essere liquidato con la frase: “Sei uguale a tutti gli altri, non hai capito niente di me”, oppure continui a discutere di questioni filosofiche ed esistenziali profonde per poi essere considerato un cretino e liquidato con un serafico: “Non ci hai provato. Mi sento umiliata”. Tirando le somme, l’uomo ne esce sempre sconfitto.

Luca è uno studente e non sa come orientarsi nel magico mondo delle donne ai tempi del web 2.0 “Su Facebook ho conosciuto una ragazza che in privato mi ha inviato le foto del suo fondoschiena. Cosa dovevo pensare?”. Luca esce con la fanciulla, ci prova, ma si becca uno schiaffo e la minaccia di una querela. Alla domanda perché lei gli avesse inviato le foto hot, si è sentito rispondere: “Volevo condividere con te i miei aspetti più intimi”.

Ora, noi donne siamo un po’ confuse, ammettiamolo. Se ci trovassimo di fronte uno stripper con perizoma che ci accoglie sventolando il bacino, cosa penseremmo? Cercheremmo di instaurare una conversazione su Buddha o sul concetto metafisico della vita felice? “Io pretendo rispetto”, dice Lidia, 20 anni, appassionata di selfie. “Mi piace fotografare il mio corpo, ma questo non autorizza un uomo a posarmi una mano sul sedere per accertarsi che sia tonico come appare nella foto. Gli uomini devono imparare ad avere più rispetto”.

Uomini, parola arcaica, caduta in disuso. Esseri confusi, piuttosto. Investiti da tanta grazia e potenza a cui solo apparentemente possono avere accesso. Cavalieri senza cavallo che si lanciano al richiamo delle donne per poi essere espulsi a metà partita. Sì, perché ai tempi del #Belfie e #Underboob, la donna sembra voler dire: “Mi diverto con il mio corpo, ma ragiono con la mia testa. Il rispetto prima di tutto”. Certo. Il rispetto. Ovvio che se facciamo un utilizzo esagerato di #Belfie, lui inizialmente rispetterà il nostro sedere. Su questo mettetevi l’anima in pace. E soprattutto, davanti a un album fotografico che ritrae il vostro fondoschiena ripreso da diverse angolazioni e in diversi momenti della giornata, gli uomini sono tutti uguali. Fatevene una ragione.

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI