Ardizzone: "La crisi impone | il varo delle riforme" - Live Sicilia

Ardizzone: “La crisi impone | il varo delle riforme”

Giovanni Ardizzone

Il presidente dell'Ars all'apertura della "Giornata della memoria".

PALERMO – A pochi giorni dall’anniversario dell’uccisione del giudice Giovanni Falcone, a Palazzo dei Normanni è arrivato il presidente del Senato, Pietro Grasso, che insieme con il presidente dell’Assemblea regionale, Giovanni Ardizzone, ha incontrato alcune scuole: il Convitto nazionale ‘Giovanni Falcone’, i licei Meli, Vittorio Emanuele, Cassarà e Dolci (tutti di Palermo) e l’Istituto comprensivo ‘Mazzini-Gallo’ di Messina. E, nel corso di una “seduta” in cui sui banchi dei deputati sedevano gli studenti, è stato anche proiettato un documentario su Falcone e Borsellino realizzato dall’agenzia di stampa Ansa. “La crisi ci impone di varare riforme fondamentali per rilanciare l’economia della nostra Isola”, ha detto Ardizzone, che ha aperto la manifestazione.

“Tra qualche giorno, cari ragazzi, sarà il 23 maggio – ha affermato Giovanni Ardizzone – . Una data indelebile nella storia del nostro Paese. Un giorno di tristezza, ma anche il simbolo di una speranza che si rinnova. Oltre a ricordare Giovanni Falcone, la moglie Francesco Morvillo e gli agenti di scorta uccisi nella strage di Capaci è anche l’occasione per ricordare tutte le altre vittime innocenti di anni di barbarie. Un anniversario che deve far riflettere. Solo facendo memoria di una storia tragica, ma anche ricca di impegno e speranza, è possibile costruire un presente e un futuro diverso: il vostro”.

Il presidente dell’Ars ha continuato: “L’impegno per non dimenticare dovrebbe entrare a far parte della nostra e vostra vita quotidiana, soprattutto in terra di Sicilia, dove l’allarme mafia è sempre alto e il contributo di tutti, per contrastare il fenomeno, non è mai abbastanza. Questa scelta vuole essere un contributo, una piccola goccia nel mare della speranza. La speranza di poter seminare, tra voi ragazzi delle scuole, soprattutto, e di poter raccogliere i frutti della legalità, della libertà e della gioia di poter vivere in una regione affrancata dalla minaccia e dalla presenza subdola della criminalità organizzata. Poco fa, non a caso, ho citato il giudice Chinnici, che può essere considerato il papà di Falcone e Borsellino, ma anche dello stesso presidente Grasso. Probabilmente molti di voi non conoscono. Fu proprio lui il primo magistrato a credere molto nella prevenzione e soprattutto nelle giovani generazioni, in voi ragazzi. Iniziò ad andare nelle scuole, nelle università a parlare di mafia e dei rischi che comportava. “Il pericolo maggiore è la rassegnazione. Senza una nuova coscienza, noi da soli non ce la faremo”, andava sostenendo. Era convinto, infatti, che la mafia non si combattesse solamente nelle aule di giustizia, ma anche in quelle scolastiche. Un po’ come sosteneva Gesualdo Bufalino, secondo il quale, per sconfiggere la mafia, era necessario un esercito di maestri”.

Proprio per questo motivo – ha raccontato Ardizzone – , il Consiglio di presidenza dell’Assemblea regionale siciliana, su mia proposta, qualche giorno fa ha deliberato di finanziare, per la prima volta, le dieci borse di studio intitolate a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che nel corso degli ultimi venti anni sono servite per promuovere attività di ricerca sulla criminalità organizzata. Un modo concreto di favorire lo sviluppo di una cultura antimafiosa nella società, oltre a contribuire al potenziamento dell’azione di prevenzione e contrasto della criminalità organizzata. La scelta di celebrare questa giornata e di farlo in questa Sala e soprattutto insieme a voi, ragazzi, ha un fortissimo valore simbolico. Voi che siete giovani avete il diritto-dovere di chiedere a noi, attuale classe dirigente, di lavorare al meglio per cambiare il vostro domani. Siete voi che dovete aiutarci. Ecco perché noi contiamo su di voi per un futuro migliore. Per questo motivo, il peso del futuro della società è anche sulle vostre spalle. Per cambiare, però, ognuno di noi deve fare il proprio dovere. Oggi, quello vostro, è di completare con impegno la formazione. Non dovete, assolutamente, abbattervi per il periodo che stiamo vivendo, ma dovete avere sempre ottimismo per superare delusioni e amarezze”.

Ecco perché, oggi, abbiamo voluto aprire l’Aula di questo parlamento a voi – ha concluso il presidente dell’Assemblea – , futura classe dirigente, e simbolicamente ve la consegniamo. Come certamente saprete, questa Sala è intitolata a Ercole, il più popolare degli eroi greci, immensamente coraggioso e buono, ma talvolta ingenuo. Anche i nostri eroi, come Ercole, erano buoni e coraggiosi, ma non ingenui. Loro sapevano che, per consegnarci un futuro migliore, rischiavano la loro vita. L’hanno fatto. A loro un grazie di cuore ricordandoli con un minuto di applausi meritati e convinti per averci consegnato una Sicilia in cui la speranza non è morta”.

 


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