La Tasi slitta a settembre| Il Comune incasserà 16 milioni - Live Sicilia

La Tasi slitta a settembre| Il Comune incasserà 16 milioni

Il consiglio comunale non approverà in tempo il regolamento e le aliquote.

PALERMO - COME CALCOLARLA
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PALERMO – Anche a Palermo la Tasi slitterà a settembre. Il consiglio comunale, infatti, per poter far incassare all’amministrazione la prima rata a giugno avrebbe dovuto approvare il regolamento e le aliquote della nuova imposta entro venerdì 23 maggio, ma visti gli strali delle opposizioni e i tempi ormai strettissimi è sicuro lo slittamento al 16 settembre.

Una vera e propria giungla, quella delle imposte, su cui è bene fare un po’ di chiarezza. Gli italiani quest’anno saranno chiamati a pagare la Iuc, l’imposta unica comunale, suddivisa in tre tasse: l’Imu sulle seconde case, la Tari (che sostituisce la Tares, quindi il balzello sui rifiuti) e la Tasi che finanzierà i servizi indivisibili e graverà a Palermo solo sulle prime case (in pratica la vecchia Imu). C’è da dire comunque che le idee ancora non sono molto chiare, visto che il governo continua ad apportare modifiche e che il regolamento Tasi è stato approvato dalla giunta ma non da Sala delle Lapidi. E la differenza non è da poco.

Il ministero dell’Economia e delle Finanze, con una nota, ha infatti optato per una distinzione. Gli enti locali avrebbero dovuto stabilire le aliquote Tasi entro il 23 maggio, ma su ottomila comuni italiani solo 832 lo hanno fatto. Tutti gli altri sono in ritardo, anche per via delle elezioni amministrative, e quindi il Mef ha assicurato lo slittamento per i ritardatari da giugno a settembre. Una manna dal cielo per i contribuenti, che potranno differire il pagamento, ma meno per i comuni che dovranno fare a meno di un po’ di liquidità immediata (per piazza Pretoria circa 8 milioni). Palermo rientra tra i ritardatari: la giunta ha approvato il regolamento ma il consiglio no.

Insomma, per la Tasi se ne parlerà a settembre per l’acconto e al 16 dicembre per il saldo. La giunta però ha anche proposto al consiglio comunale di fissare al 31 luglio la scadenza per l’acconto Tari (che si calcola sui parametri Tares), mentre l’Imu sulla seconda casa è fissato per giugno. Un’estate mica male per i contribuenti, anche alla luce del fatto che i palermitani pagheranno una Tasi più cara della vecchia Imu sulla prima casa, almeno stando ai dati della Uil secondo cui nel capoluogo siciliano le famiglie sborseranno in media 154 euro contro i 152 del 2012.

Come si calcola la Tasi? Il meccanismo è simile a quello Imu: si considera la rendita catastale maggiorata del 5%, si moltiplica per 160 (coefficiente per le case), poi si divide per mille e si moltiplica ancora per 2,9; al totale si tolgono 50 euro più 20 euro per ogni figlio minorenne, figlio disabile, figlio in affido o anziani over 70. La giunta Orlando ha infatti proposto un coefficiente del 2,9 per mille facendo gravare la tassa solo sui proprietari di prima casa. Gli inquilini, stando allo schema predisposto dagli uffici, non sborseranno nulla, anche se tutto dovrà essere confermato dal consiglio che potrebbe decidere di rivoluzionare tutto. Secondo alcune proiezioni, un appartamento di 100 metri quadrati in periferia pagherà in media 150 euro, mentre saranno di più in centro, anche se mediamente le rendite catastali palermitane non sono elevatissime. Le ville e le residenze di lusso pagheranno solo l’Imu.

Il Comune incasserà in totale poco più di 16 milioni di euro tassando quasi 140mila soggetti, contro i 20 milioni della vecchia Imu: al Comune toccherà trovare altrove le risorse mancanti. La Tasi servirà a finanziare in parte i servizi indivisibili, ovvero illuminazione pubblica, servizi cimiteriali, verde, caditoie, protezione civile, servizi socio-assistenziali. Un pacchetto che in totale vale per il 2014 110 milioni.

Le opposizioni, però, sono sul piede di guerra. Da Idv a Leva Democratica chiedono a gran voce che l’imposta venga azzerata trovando altrove le risorse (circa 16 milioni), impresa improba per un Comune con i conti già all’asciutto.

LE REAZIONI

“Dalla seduta avuta ieri in commissione con l’assessore Abbonato è emerso che la richiesta di proroga da parte dei Comuni è stata data senza l’impegno di una compensazione dell’acconto, proprio come richiesto dall’Anci – dice il presidente della commissione Bilancio Francesco Bertolino – di fatto questo comporta che le amministrazioni comunali che alla data del 23 maggio non hanno approvato il regolamento potranno incassare soltanto a settembre. Al comune di Palermo ciò comporterebbe il mancato incasso a Giugno di circa 8 milioni, causando delle criticità nella gestione della cassa. Per tali ragioni sarebbe stato opportuno approvare con carattere d’urgenza questo regolamento in un momento sicuramente difficile per tutti gli enti locali. Sarebbe stato un atto di responsabilità politica, ma è evidente che se questa convocazione doveva provocare guerre o barricate esclusivamente con l’obiettivo di accendere i riflettori sulle ultime ore di campagna elettorale, è meglio rimandare l’approvazione ad altro momento. Le dichiarazioni di alcune forze politiche risultano essere più slogan elettorali che serie proposte per l’amministrazione della città”.

“L’amministrazione ha perduto una buona occasione – dice il capogruppo di Forza Italia Giulio Tantillo – ovvero quella di dire no all’anticipo della rata nel mese di giugno. Permettendo così ai contribuenti della città di poter far quadrare i bilanci delle proprie famiglie. A tale manovra abbiamo risposto con un secco no, contrari a una seduta di consiglio prevista per il 23 maggio per deliberare sul pagamento della rata della Tasi. Il bilancio del comune di Palermo è di oltre 900 milioni di euro e certamente potrà assorbire la prima rata permettendo ai cittadini di posticipare il pagamento. Questa amministrazione e il suo assessore non pensino sempre a far pagare le tasse, ma anche a migliorare i servizi carenti in tutta la città, soprattutto nel settore dello spazzamento, degli ingombranti, dell’amianto, della disinfestazione e deratizzazione, della manutenzione delle strade. Insomma, pensino a una migliore qualità della vita soprattutto in prossimità delle scuole, degli ospedali, delle chiede e degli uffici pubblici. Solo così il cittadino potrà pagare un giusto contributo, pensando che l’amministrazione lavora per abbassare le tasse e non per aumentarle”.

“I cittadini palermitani sono già vessati da tasse ad aliquote alte che non coincidono poi con la qualità dei servizi, la crisi incalza sempre di più, allora chiediamo al sindaco e al consiglio comunale di fissare per il pagamento della Tasi l’aliquota più bassa, con le esenzioni per le fasce deboli come i lavoratori in cassa integrazione, mobilità e i pensionati al minimo. Chiedano alle famiglie, che sono il motore dell’economia della città, il minor sacrificio possibile”. Ad affermarlo intervenendo sul pagamento della Tasi al comune di Palermo, è Mimmo Milazzo Segretario Cisl Palermo Trapani. “Siamo certi che con provvedimenti di taglio degli sprechi nella pubblica amministrazione, con la lotta all’evasione fiscale, si possa raggiungere l’obiettivo di ottenere risorse aggiuntive, senza dover gravare ancora sui cittadini e sui soliti noti che continuano a pagare le tasse regolarmente ” conclude Milazzo.

“Ci batteremo fino all’ultimo per non fare pagare questa tassa ai palermitani – dice il capogruppo Idv Filippo Occhipinti – trovare i soldi non è una impresa impossibile, basti pensare che per due anni l’Amministrazione si è vantata di chiudere in avanzo di amministrazione. Non è campagna elettorale, non siamo noi che abbiamo tentato di fare un colpo di mano per approvare sotto elezioni una Imu prima casa mascherata da Tasi e a carico anche degli inquilini. Basta con le tasse. Gli sprechi del Comune sono sotto gli occhi di tutti. Come è possibile che si possa pagare oltre 17 milioni di euro di utenze in particolare energia elettrica e nel 2011 erano appena 11, e nei due anni di questa amministrazione nessuno ci abbia presentato un piano per un risparmio energetico serio e con energie alternative? La piscina olimpionica comunale viene ancora riscaldata a gasolio. Gli sprechi ci sono e la Tasi può essere abolita anche in virtù del fatto che i i bilanci chiudono in avanzo da diversi anni. Italia dei Valori si impegna a fare le barricate per non fare pagare questa ennesima presa in giro ai cittadini”.

AGGIORNAMENTO Il sindaco di Torino e presidente dell’Anci, Piero Fassino, intervistato a Radio 24, ha dichiarato che è stato raggiunto un accordo col governo per lo slittamento della prima rata al 16 ottobre anziché al 16 settembre. Versione che però al momento non trova riscontro presso il ministero dell’Economia. Possibile inoltre che torni la distinzione tra prime case e altri immobili: nel primo caso si potrebbe pagare la Tasi tutta a dicembre.


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