CATANIA – L’arte può avere anche un “dna” high tech. Su questo lait motiv si muove “Hackspace Catania”, un’associazione no profit nata per poter offrire un luogo per “creativi tecnologici”. E i laboratori di via Grotte Bianche 112 sono un piccolo angolo parallelo in una città che ha bisogno di ritrovare una nuova “genialità”. Tra queste mura si muovono idee riguardanti i campi più disparati: computer, tecnologia, scienza, arte digitale, elettronica e stampa 3D.
“Il nostro progetto si fonda sul concetto di Hacking – spiega Emilio Messina, presidente di Hackspace citando quanto riporta il volantino di presentazione – che definiremo come la riprogettazione di un sistema che funziona in modi non previsti dal proprietario, amministratore o designer. Infatti, l’associazione è gestita interamente dai suoi membri in cui persone con interessi comuni possono incontrarsi, socializzare e collaborare”.
Al momento si contano più di 80 soci che hanno a disposizione le attrezzature, gli strumenti e tutti i servizi che l’associazione offre. Hackspace, insomma, sono una sorta di laboratori comunitari: officine e studi artistici dove condividere esperienze, risorse e conoscenze. Tutto per un comune obiettivo: concretizzare progetti che, magari, da soli non è possibile realizzare per mancanza di fondi, strumenti e anche background.
Al fianco del presidente ci sono altri “creatori” che hanno voluto scomettere e scommettersi in Hackspace Catania. E se Emilio gestisce il ramo della regia televisiva e videomaking, Riccardo Puglisi è il “piccolo genio del web”, David Montemagna lavora alle nuove e strane forme della Stampa 3D, Massimiliano Marchese è il punto di riferimento per l’elettronica e le produzioni audio.
Hackspace si divide in zone: dittatica per incontri, seminari, corsi, eventi ludici, dibattiti, mostre, dimostrazioni e presentazioni; officina per piccoli lavori in legno, metalli, elettronici, elettrici e anche materie plastiche e di riciclo; creativa per quei progetti interni o propri. Per far parte di questa realtà basta iscriversi alla mailing list su www.hackspacecatania.it
Alcuni degli oggetti stampati in 3D
E in questo “space” la creatività arriva anche a scopi sociali. Sono stati stampati attraverso la tecnica 3D oggetti che possono essere utilizzati da persone con problemi visivi. Il tatto diventa l’occhio affinchè una parola non è solo un pensiero evanescente nel buio, ma una forma ben definita.
