Megafono, dopo il tracollo, i veleni| Caudo: "Problemi in città" - Live Sicilia

Megafono, dopo il tracollo, i veleni| Caudo: “Problemi in città”

I 1.490 voti della Stancheris segnano il tracollo dei crocettiani a Catania. Caudo: "I nostri rappresentanti in giunta e in consiglio comunale hanno scarsa capacità di trasferire alla città le cose che sta facendo il Megafono".

dopo le europee
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CATANIA – I millequattrocentonovanta voti di Michela Stancheris nella città che doveva essere l’anima siciliana del Megafono rappresentano il segno di un tracollo che nessuno, appena un anno addietro, avrebbe osato immaginare.

Migliaia di catanesi, rinomati adulatori pronti a battere qualunque record di salita sul carro del vincitore, che facevano la fila per incontrare l’onorevole Malafarina all’Excelsior di piazza Verga, si sono letteralmente dileguati. E mentre spariva l’esercito, i colonnelli hanno abbandonato uniforme e stellette, anzi, “crocette”.

Marco Consoli, vicesindaco di Bianco che impersonava la reincarnazione del verbo gelese corretto dalle raffinatezze dei piani altissimi del potere catanese, mentre Crocetta ordinava di votare e far votare la Stancheris, ha scelto di sostenere, ufficialmente, Renato Soru.

I malumori contagiano anche i consiglieri comunali del Megafono, a partire da Rosario Gelsomino, secondo il quale “Crocetta non ha fatto niente per Catania perché non ha maggioranza e la Regione è bloccata”. Confessa Gelsomino: “Io in piccola parte ho sostenuto la Stancheris, ma ho fatto campagna elettorale per la Giuffrida”. Perfino Francesco Navarria, l’ex consigliere comunale folgorato da Crocetta, ha fatto un passo indietro lanciando dure accuse.

La patata bollente passa al segretario provinciale Giuseppe Caudo, che getta acqua sul fuoco e deve dipanare la matassa divenuta incandescente: dal caso Aci Castello al rapporto con i  c onsiglieri comunali e Bianco, per non parlare dei voti, che sono scomparsi, insieme agli elettori.

Qual è la sua analisi dei risultati delle europee?
I 72mila voti regionali della Stancheris, una bergamasca, mi sembrano un risultatone, che supera Pogliese. Non è stata eletta perché il Pd a Catania, con due candidati, Michela Giuffrida e Giovanni Barbagallo, rendeva tutto molto più complicato.

Ma appena 1.500 voti a Catania non possono essere il frutto dell’impegno dei pezzi da novanta che fanno parte del Megafono…
In città credo che ci sia un problema, sono convinto che il Megafono debba fare il punto sulla riconoscibilità cittadina dei voti. Il dato della città non mi soddisfa considerando che abbiamo un vicesindaco, un assessore e 5 consiglieri comunali. Non siamo soddisfatti.

Come state affrontando questa situazione?
Faremo l’analisi del voto molto presto e cercheremo di capire come sia stato possibile. C’è un difetto di visibilità del Megafono rispetto a quanto di buono sta facendo Bianco. In provincia però il dato è assolutamente diverso.

Come si può risolvere?
Faremo il punto, serve un correttivo

Il caso Aci Castello?
La candidata Santagati stava arrivando al ballottaggio, il Megafono aveva fatto la scelta utile che poteva far vincere il centrosinistra. Noi avevamo scommesso sulla candidatura giusta.

Rivendica questa scelta?
Certo, perché siamo arrivati vicinissimi al ballottaggio

I rapporti con il Pd?
L’interlocuzione con la segreteria provinciale del Pd procede bene, sono questioni locali. Il Megafono è stato sempre per un allargamento della coalizione col Pd e Articolo 4. Lo abbiamo fatto ad Acireale, potevamo farlo anche ad Aci Castello e Motta S.Anastasia dove è venuto a mancare il simbolo del Pd non facendo eleggere Capuana.

E a Palazzo degli Elefanti?
Al consiglio comunale nessun malumore, Daniele Bottino, mi ha detto che tutto procede bene. I consiglieri che sono stati eletti col Megafono hanno libertà piena di mandato. Chi ritiene di fare altre scelte noi non lo tratteremo un giorno. Non mi risulta che ci sia malessere, almeno formale, all’interno del gruppo.

Avete avuto modo di parlare di Catania con Crocetta?
Non è facile portare 8mila voti in tutta la provincia ad una che si chiama Stancheris. Abbiamo meso uno ad uno insieme quei voti, mentre altri avevano accoppiate strutturali. Sono le persone di maggior fiducia di Crocetta e non mi sembrano poche. In città c’è un problema di capacità di mobilitazione. I nostri rappresentanti in giunta e in consiglio comunale hanno scarsa capacità di trasferire alla città le cose che sta facendo il Megafono.

La prossima mossa?
Lavoro, quello che facciamo da sempre, continuare bene a lavorare facendo capire quanto di buono stia facendo Crocetta anche per Catania, mi riferisco alla Zona franca urbana, il Cda del Teatro Bellini, in questo dobbiamo essere più bravi.


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