Accanirsi su Cuffaro - Live Sicilia

Accanirsi su Cuffaro

L'ex governatore Salvatore Cuffaro

Il Foglio di Giuliano Ferrara torna sulla vicenda del vitalizio all'ex governatore della Sicilia. Vi riproponiamo l'articolo.

 

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Vi riproponiamo l’articolo uscito oggi su ilfoglio.it riguardo alal vicenda dell’ex governatore della Regione Siciliana, Salvatore Cuffaro, e del suo vitalizio.

Questa storia del vitalizio di Totò Cuffaro fa piuttosto schifo. Cioè: fa schifo non il vitalizio prima assegnato, ma la revoca successiva. Al massimo: se il vitalizio faceva schifo, la revoca fa ancora più schifo. Perché, fosse stato davvero un problema di norme e di regole, pazienza. Anzi, bene. Ma è sostanzialmente (ché poi la norma si trova, la regola si scova) un problema di fifa. A metterla elegantemente, un problema di opportunismo. Cuffaro è in carcere da anni. Per mafia. Dall’agosto del 2011 percepisce un vitalizio di circa 6.000 euro lordi al mese. Lo percepisce perché: a) c’è tutta la spagnoleggiante crassa normativa siciliana (la famosa autonomia, che Dio l’abbia in gloria e poi la strafulmini) che tanto assegna e tanto consente e ognuno prende; b) c’è il decreto Monti, che non esclude i condannati per mafia dal vitalizio stesso. Così, quando Cuffaro, pur dalla cella di Rebibbia, ne ha fatto richiesta – 17 anni membro dell’Assemblea regionale in loco – norma e burocrazia si sono mirabilmente messe in moto e, tanto la norma confortata dalla burocrazia, quanto la burocrazia sostenuta dalla norma, il vitalizio si è avviato – “l’odioso privilegio a un carcerato”, come scrive Repubblica: aiutatemi a dire odioso e privilegio e carcerato. Appena giovedì scorso, la nobilissima (si fa per dire) Ars aveva bocciato, con 33 voti su 58 un emendamento dei Cinque stelle che ne chiedeva la sospensione. Ma siccome si fa prima a essere un po’ vili che un po’ conseguenti, dopo che i locali orsetti dell’Orso Capo di Sant’Ilario hanno messo sul web a mo’ di gogna i nomi degli eletti che avevano votato contro, vomitando i soliti sospetti, “forse per vecchi debiti di riconoscenza”, e dopo un’interrogazione al Parlamento, “qui c’è uno stato complice”, minchia!, il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, si è messo a spulciare le carte della sentenza, e cerca cerca ha così scovato la soluzione: il vitalizio al Cuffaro mafioso non si può negare, ma al Cuffaro condannato per rivelazione di segreto d’ufficio si può revocare. Fa ridere, ma è così. Si vede che ha allungato il passo, don Abbondio, verso quel ramo dello stretto di Sicilia.


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