Regione: fannulloni e stacanovisti | Ecco chi si assenta di più - Live Sicilia

Regione: fannulloni e stacanovisti | Ecco chi si assenta di più

Pubblicato il monitoraggio sui tassi di presenza negli uffici regionali. Le percentuali "peggiori" alla Segreteria generale e all'Ufficio del garante dei detenuti. Ma in qualche ufficio del dipartimento Pesca, i lavoratori si assentano un giorno su due.

PALERMO – I “fannulloni”? Bisogna cercarli tra la Segreteria generale di Palazzo d’Orleans e l’Ufficio di Bruxelles. Tra il dipartimento del Bilancio e quello della Famiglia. Sono proprio questi i rami dell’amministrazione regionale che fanno segnare il maggior numero di assenze. E a dare un’occhiata all’interno dei singoli uffici, poi, si trova di tutto. Persino assenze superiori al 40%. In alcuni servizi, insomma, quattro giorni su dieci i dipendenti non vanno a lavorare. Sono altrove.

I dati sono stati pubblicati nella sezione “trasparenza” del sito ufficiale della Regione siciliana. Da questi numeri viene fuori che il dipartimento col più alto tasso di assenza è l’Ufficio degli affari extraregionali*. Un Ufficio posto direttamente alle dipendenze della Presidenza della Regione. In questo ufficio, nel trimestre gennaio-marzo 2014, le assenze registrate ammontano al 14,36%. Su 2604 giorni lavorativi complessivi (calcolati quindi sommando i singoli giorni di lavoro di ogni dipendente), le assenze sono state pari a 374 giorni. Più o meno lo stesso tasso di assenza quello fatto registrare dalla Segreteria generale della Regione, guidata da Patrizia Monterosso. In questo caso, le assenze ammontano al 13,35% (2160 assenze su 16.182 giorni lavorativi). Ma scendendo dal dato complessivo a quelli più dettagliati, ecco qualche “curiosità”. C’è un ufficio, in particolare, quello che riguarda il “Coordinamento delle attività delle Isole minori” della Segreteria generale, dove i dipendenti si assentano anche quattro giorni su dieci. È il caso del novembre 2013 (68 giorni di assenza sui 180 complessivi, pari al 37,8%), o del dicembre dello stesso anno. In quest’ultimo caso le assenze salgono a 77 su 180 (il 42,8%).

Tasso di assenza superiore al 10% anche al dipartimento Famiglia e politiche sociali, diretto da Antonella Bullara (1.296 assenze su 10.581 giorni di lavoro, il 12,25%), al dipartimento dei Beni culturali dove nei giorni scorsi si è assistito all’avvicendamento tra Sergio Gelardi e Rino Giglione (19.914 assenze su 168.401 giorni di lavoro complessivi, pari all’11,84%), al dipartimento Lavoro guidato da Anna Rosa Corsello (11,27% di assenza, dovuto alle 20.017 giornate sulle complessive 177.613 in cui i dipendenti non si sono recati a…lavoro), alla Pesca dove l’ex assessore Dario Cartabellotta ha da poco sostituito Felice Bonanno (10,7% di assenze), all’Energia dove Maurizio Pirillo è stato sostituito da Pietro Lo Monaco (1.114 giorni di assenza sui 10.581 lavorativi, il 10,53%), alle Autonomie locali dove a guidare è Giuseppe Morale (10,58%, dovuto ai 492 giorni di assenza sui 4.651 complessivi), alla Funzione pubblica, dove a guidare il dipartimento è Luciana Giammanco il tasso di assenze in questo trimestre è stato del 10,47%, all’Ufficio rappresentanza e Cerimoniale guidato da Silvana Genova (203 assenze su 1984 di lavoro, pari al 10,23%) e alle Insfrastrutture dirette da Giovanni Arnone (10,08% di assenze).

Ovviamente, però, a fronte degli uffici con alti tassi di assenza, se ne trovani altri nei quali, invece, i dipendenti sono molto più “presenti”. È il caso, ad esempio, dell’Ufficio speciale per la riduzione dei consumi ed efficientamento energia guidato da Salvo Cocina. In queso caso, a dire il vero, viene incontro l’esiguità dell’organico di questo ufficio speciale: sono appena 310 i giorni di lavoro nel trimestre (5 i dipendenti). Le assenze complessive nel trimestre però sono appena undici. Un tasso di presenza del 96,45%. Ma alti tassi di presenza si registrano anche in strutture assai più ampie come il dipartimento delle Attività produttive, guidato da Alessandro Ferrara. In questo caso i giorni di assenza sono solo 769 sui 13.239 giorni di lavoro complessivi (un tasso di “presenze” pari al 94,19%). Anche al dipartimento Istruzione e Formazione, diretto ad interim da Anna Rosa Corsello, le presenze sono molto alte, pari al 92,96%. In alcuni uffici del dipartimento Finanze e credito, poi, il tasso di assenze scende addirittura al 2%.

Ma come detto, in qualche ufficio ecco che le percentuali di assenze possono apparire persino imbarazzanti. Al dipartimento Programmazione, ad esempio, in diversi uffici la percentuale sfiora o supera il 30%. In uno degli uffici dell’Area Controlli, Legalità e Sicurezza è del 27%, in un’unità che fa capo allo staff del dirigente generale (Vincenzo Falgares) è del 32%, al Servizio Programmazione e Coordinamento dell’Attuazione degli Interventi riguardanti lo Sviluppo imprenditoriale e locale arriva al 28%. Nel febbraio scorso, invece, il 28% di assenza è stato registrato nell’ufficio “Pianificazione dell’emergenza” del dipartimento Pianificazione strategica dell’assessorato alla Salute.

Ma è al dipartimento Pesca che si trovano i veri assenteisti. Nell’ufficio per la vigilanza sui consorzi di ripopolamento ittico i tre dipendenti hanno fatto registrare 25 giorni di assenze solo a marzo sui 60 lavorativi complessivi (20 giorni per ciascuno). Un tasso del 42%. Ma c’è di meglio. Nello stesso dipartimento – ufficio sull’attuazione della legge sul credito d’imposta – i due soli dipendenti hanno fatto registrare la bellezza di 19 assenze sui 40 giorni di lavoro complessivo (il 48%). Un giorno su due. Lì, insomma, per “pescare” un dipendente bisogna tirare la monetina. Un giorno c’è. Il giorno dopo, non c’è più.

* in un primo momento abbiamo attribuito questa percentuale al Garante per i detenuti. Ci scusiamo con i lettori e i diretti interessati.


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