Giarre, il caso delle delibere alterate | A giudizio dirigente e capo servizio - Live Sicilia

Giarre, il caso delle delibere alterate | A giudizio dirigente e capo servizio

Il Gup di Catania Rosalba Recupido ha rinviato a giudizio Letterio Lipari e Salvatore Trischitta, dirigente finanziario e capo servizio del comune di Giarre. L’ente si è costituito parte civile.

l'inchiesta
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CATANIA – E’ stata fissata per il 7 maggio del 2015, davanti alla prima sezione penale del Tribunale di Catania in composizione monocratica, la prima udienza del processo che vede imputati per falsità materiale in atti pubblici il dirigente finanziario Letterio Lipari e il capo servizio Salvatore Trischitta, entrambi del comune di Giarre. I due sono stati rinviati a giudizio questa mattina, al termine dell’udienza preliminare celebratasi davanti al Gup di Catania Rosalba Recupido. Secondo l’accusa Lipari e Trischitta avrebbero alterato, in concorso tra loro, due delibere di giunta, entrambe in materia di ripartizione del salario accessorio. Gli atti falsificati sarebbero stati poi consegnati nel 2007 ad un ispettore inviato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

A difendere in aula i due imputati, entrambi assenti, i legali Vincenzo Mellia, per Letterio Lipari, e Giuseppe Lo Faro e Micaela Menzella, per Salvatore Trischitta. Prima della discussione l’avvocato Giuseppe Panebianco, in rappresentanza del sindaco di Giarre Roberto Bonaccorsi, parte offesa, si è costituito parte civile. Dopo la richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pubblico ministero, la parola è passata alle difese. Mellia e Lo Faro, a conclusione del breve intervento, hanno chiesto una sentenza di non luogo a procedere per i loro assistiti perché il fatto non sussiste.

Secondo i difensori di fiducia, infatti, non sarebbero stati falsificati atti originali né copie conformi all’originale. Per questo, secondo la difesa, non sarebbe stato commesso alcun reato. L’avvocato Vincenzo Mellia ha anche depositato una memoria difensiva contenente i documenti da cui si evincerebbe che le difformità rilevate riguarderebbero solo le copie e non gli originali. Nella tarda mattinata, intorno alle 13, è giunto l’esito dell’udienza. La difesa, come già preannunciato, non opterà per alcun rito alternativo. “Mi riservo di parlare con il legale dell’ente – ha dichiarato il sindaco di Giarre Roberto Bonaccorsi – per capire quali azioni possano essere intraprese”.

E sull’avvicinarsi dei termini di prescrizione del reato, che a questo punto sembra davvero inevitabile, il primo cittadino ha detto: “Rientra tra le prerogative dell’imputato. Ma se i miei dipendenti – ha concluso Bonaccorsi – volessero rinunciarvi per dimostrare di essere senza macchia, sarei fiero di loro” .

 

 

 


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