Rischio terroristi fra i migranti | Un leader di Al Qaeda a Lampedusa - Live Sicilia

Rischio terroristi fra i migranti | Un leader di Al Qaeda a Lampedusa

Il ministro Alfano lancia l'allarme infiltrazioni. Il nuovo numero del mensile S ricostruisce la storia di Ibrahim Harun Adnan, catturato in Sicilia e già estradato negli Usa: è considerato uno dei capi della jihād in Africa. CLICCA QUI PER ACQUISTARE LA RIVISTA.

Il pericolo
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PALERMO – Altro che allarme. La presenza di terroristi fra gli immigrati è una certezza. Il rischio che alcuni esponenti di Al Qaeda si nascondano fra i disperati che approdano sulle coste della Sicilia lanciato ieri dal ministro degli Interni Angelino Alfano ha un riscontro che il numero di “S”, in edicola da lunedì ma già acquistabile online, racconta nei dettagli: uno dei leader della jihād in Africa, Ibrahim Harun Adnan, è stato infatti catturato a Lampedusa e già estradato negli Stati Uniti.
Ma chi è veramente Harun Adnan? Come racconta Piero Messina sul nuovo numero di “S”, secondo le analisi delle agenzie occidentali di intelligence Harun Adnan è uno dei leader dell’integralismo islamico in Africa. La missione del terrorista risale all’estate del 2011. È il 24 giugno quando Harun Adnan viene fermato appena sceso da un barcone di migranti approdato a Lampedusa e proveniente dalla Libia. Gli investigatori si rendono subito conto di avere catturato un personaggio di rilievo. Il caso viene affidato alla Procura antiterrorismo di Palermo e agli investigatori della Digos. I magistrati siciliani formulano nei suoi confronti l’accusa di terrorismo internazionale. Harun passerà da un carcere siciliano all’altro, per poi essere trasferito nella casa circondariale di Benevento. Agli operatori della Digos, Harun ricostruisce la sua carriera nel mondo jihadista. Il suo battesimo del fuoco sono i campi afgani. Harun Adnan appartiene alla prima generazione di qaedisti. Sui campi di addestramento circondati dalle montagne afgane è presente già prima dell’11 settembre 2001. Agli investigatori racconterà ogni dettaglio della sua militanza nelle rete fondata dallo sheik Bin Laden.
Adnan ha raccontato di volere organizzare un attentato a Roma. Nel 2012 è stato estradato negli Stati Uniti. Ma una volta finito oltreoceano, su tutto quello che lo riguarda è scattato il segreto di Stato. E qui la storia si fa misteriosa: stando a una nota del dipartimento Difesa Usa del 2007 comparsa su Wikileaks, Adnan, tra il 2004 e il 2005, è stato interrogato più volte sui terroristi sauditi e nigeriani. Ma gli Usa, nella richiesta di estradizione, non ne parlano. Quale sia la sua sorte, oggi, è un mistero. Che il nuovo numero di “S” scandaglia nei dettagli.


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