In una notte in fumo auto e chalet | "Ma io non ho paura" - Live Sicilia

In una notte in fumo auto e chalet | “Ma io non ho paura”

L'incendio

Un imprenditore di Scicli subisce in una notte in una duplice intimidazione. Qui racconta quello che è successo.

Minaccia a un imprenditore
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SCICLI- “Non so molto, ma di una cosa sono certo: chi ha agito è un professionista e lo ha fatto per colpire me”. Parla Antonello Firullo, 48 anni, vittima dei due incendi che mercoledì sera hanno devastato la sua auto, una Saab parcheggiata davanti alla sua abitazione di Playa Grande, frazione di Scicli, e lo chalet estivo che, a breve, avrebbe riaperto i battenti a Pozzallo e di cui è socio insieme ad altre persone.

Firullo, coordinatore regionale della FIBA (la federazione delle imprese balneari), ha riportato danni molto ingenti e quantificati in oltre 100.000 euro, ma si dice pronto a rimboccarsi le maniche e a ripartire. “Quando dico che non ho paura è perché è così. Anche su Facebook ho scritto che ricostruirò lo chalet e comprerò una macchina nuova ancora più bella. Di chi mi devo spaventare? Queste sono persone meschine che agiscono a comando. Non mi ammazzo nè mi nascondo, la sera continuo a rientrare a casa da solo e a piedi, non intendo privarmi di nulla e, anzi, mi ritengo fortunato. Quella sera sarebbe potuta finire molto peggio se avessi permesso al mio cane di rimanere fuori a dormire perché, alla vista dei malviventi, si sarebbe messo ad abbaiare e Dio solo sa cosa avrebbero potuto fargli. Mi dispiace solo per i miei soci, che hanno investito nella struttura e non hanno colpe”.

Sui fatti stanno indagando i carabinieri di Pozzallo, ma l’intera Arma della compagnia di Modica si è messa al lavoro. Sulle risultanze investigative, però, vige il più stretto riserbo e Firullo non si sbilancia. “Hanno voluto sapere tutto di me e sulla società. Stanno lavorando e, al momento, non posso chiedere di più. Mi auguro con tutto il cuore che riescano ad arrivare ai responsabili perché voglio che siano puniti come meritano. Escludo, comunque, che possa trattarsi di qualcuno di Scicli, forse è gente di Pozzallo o, magari, di fuori. Sono, comunque, professionisti e vanno fermati”.

Che ricordo ha di quella notte?
“Sono stato svegliato dai botti dovuti allo scoppio delle gomme della macchina e dall’abbaiare del cane, sono uscito e ho visto l’incendio. Ho chiamato i vigili del fuoco ma, dovendo arrivare da Ragusa, è stata necessaria mezz’ora e, nel frattempo, l’auto è andata interamente distrutta. Non era tardi, mancava qualche minuto a mezzanotte, e questo fa capire come chi ha agito lo abbia fatto senza timore, spregiudicatamente. Pensavo fosse finita lì, invece, verso l’1.30, mi hanno chiamato i carabinieri per dirmi dell’incendio allo stabilimento balneare di Pozzallo. Quest’anno, dopo due anni, avevo ripreso la gestione, quindi il gesto è stato chiaramente rivolto a me”.

Era mai stato vittima di intimidazioni?
“Ci sono indagini in corso e non mi posso sbilanciare su questo. Posso solo dire che non appare casuale il fatto che, qualche giorno fa, ignoti abbiano incendiato delle sterpaglie nelle vicinanze di casa mia”.

Chi pensa possa avere tanto interesse a colpirla e perché?
“Non so chi possa avere tanto astio nei miei confronti, seguo tante cose, sono attivo in politica e so di essere un personaggio scomodo sia come Fiba che per vicende personali. Sto valutando tante ipotesi e sentendo tante voci. Di sicuro è stato un atto ben studiato, preparato nei minimi dettagli anche nei tempi, per colpire nei due posti senza lasciare tracce”.

Qualche mese fa c’è stato l’incendio del Pata Pata, a Sampieri. Pensa che i due fatti possano essere, in qualche modo, collegati?
“Lo escludo. Questa volta volevano colpire me, l’altra volta il titolare del Pata Pata, personalmente”.

Quale messaggio le piacerebbe lanciare a chi, come lei, è vittima?
“Alle vittime di non demoralizzarsi, di alzarsi, camminare e andare avanti senza preclusioni”.

 


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