Palermo Capitale dello sport 2016| Pronto il dossier, è sfida a due con Praga - Live Sicilia

Palermo Capitale dello sport 2016| Pronto il dossier, è sfida a due con Praga

L'assessore Lapiana con gli ispettori dell'Aces

Gli ispettori europei arrivano in Sicilia per valutare la candidatura del capoluogo siciliano. Lapiana: "Abbiamo il 50% delle possibilità, abbiamo ammesso le difficoltà sugli impianti sportivi ma puntiamo sul mare e sulla Favorita".

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PALERMO – La Favorita, il mare, le imprese di Vincenzo Florio, la passione dei palermitani: ecco su cosa punterà Palazzo delle Aquile nella corsa a capitale europea dello sport del 2016. Un titolo ambito e per la cui aggiudicazione siamo ormai alle battute finali: il 19 ottobre la commissione dell’Aces decreterà chi tra Palermo e Praga potrà fregiarsi del titolo, che sarà consegnato ufficialmente il mese successivo a Bruxelles.

“Pensiamo di avere il 50 per cento delle possibilità di farcela”, dice l’assessore allo Sport Cesare Lapiana mentre a Villa Niscemi incontra la stampa insieme agli ispettori europei giunta in città giovedì scorso. Una missione di quattro giorni nel corso della quale la commissione, formata da spagnoli, belgi, francesi, canadesi, scozzesi, gallesi, lussemburghesi e svizzeri, ha visitato Palermo e toccato con mano cosa ha da offrire il capoluogo siciliano. Ospitati in un hotel di Mondello e portati in giro su un pulmino, gli undici guidati dallo scozzese John Swanson hanno visitato il campo equestre della Favorita e poi le strutture di viale del Fante (lo stadio Barbera, lo stadio delle Palme, la piscina comunale, il Tc1, l’ippodromo), i circoli come il Telimar e il Lauria, il Cus, la Palazzina Cinese, il museo Pitrè ma anche il teatro Massimo e quello di Verdura, dove ieri sera si è tenuta una cena di gala con tutta la giunta.

Ma la sfida, bisogna ammetterlo, è tutta in salita. Praga è una capitale, ha impianti sportivi all’avanguardia e ospita manifestazioni importanti, eredità di una realtà come l’Urss che puntava molto sullo sport come elemento di propaganda. E il tallone d’Achille di Palermo sono proprio gli impianti sportivi: dal Diamante al Velodromo, passando per il Palazzetto dello Sport di fondo Patti. “Noi non abbiamo nascosto niente – ammette Lapiana – abbiamo detto loro come stanno le cose, abbiamo chiesto se volevano visitare il Palazzetto dello sport ma hanno preferito di no. Siamo stati onesti, riconoscendo le nostre difficoltà”. E gli ispettori sembrano aver compreso bene lo stato pessimo di alcuni impianti, tanto che Swanson parla con i giornalisti di un decennio “disastroso”. Insomma, la sfida sarà tra gli impianti già pronti e funzionanti di Praga e quello che potrebbe essere Palermo se vincesse il titolo. “La vittoria di Palermo sarebbe un punto di partenza – spiega l’assessore – per rimettere a nuovo i nostri impianti”.

Convincere gli ispettori non sarà certo facile, ma almeno Palermo ci sta provando. L’amministrazione sabato mattina ha presentato ufficialmente il suo dossier di candidatura alla Gam, realizzato con il contributo gratuito di esperti: l’intera candidatura è stata fatta all’insegna del risparmio, anche per evitare cocenti delusioni come quelle per la capitale della cultura. Appena ottomila gli euro spesi, contro i 30 milioni che Marsiglia sta impegnando per il titolo del 2017. Per questo Palazzo delle Aquile punta forte su quello che Praga non può offrire: la contemporanea presenza di mare e montagna, un parco come la Favorita, una tradizione di tutto rispetto, strutture per lo sport adatte ai disabili come il molo alla Cala. Anche perché gli indicatori su cui si baserà l’Aces per l’assegnazione del titolo sono tanti: non solo gli impianti, ma anche la partecipazione dei cittadini, la promozione, la facilità di praticare sport, la gestione delle strutture. “Ci baseremo sulle migliori pratiche dello sport – spiegano gli ispettori – sulle possibilità per i disabili e per chi ha meno possibilità economiche. Palermo è molto bella e il vostro sindaco ha una grande passione”.

C’è da dire, però, che l’eventuale vittoria non porterebbe finanziamenti diretti. Il Coni si impegnerebbe a far svolgere alcune importanti gare a Palermo nel corso del 2016, portando in città turisti e appassionati, oltre al possibile ritorno pubblicitario. E se Palermo vincesse, non sarebbe la prima città italiana a farlo: in passato ha vinto il titolo Milano, nel 2015 toccherà a Torino. Ma tutto è nelle mani dell’Aces, l’associazione delle città europee dello sport, una no profit riconosciuta dalla Commissione Europea.

“Gli ispettori sono rimasti stupiti da quello che Palermo ha da offrire – continua Lapiana – erano entusiasti della piscina comunale, che tante volte è oggetto di critiche. Abbiamo strutture molto belle, ma soprattutto frequentate”. Palazzo delle Aquile ha tentato di coccolare gli ispettori, offrendo loro anche il meglio della cucina palermitana (sono stati particolarmente graditi cannoli e crocchè), ma adesso la decisione finale è nelle mani dell’Aces e a Palermo non resta che incrociare le dita.

IL DOSSIER Settanta pagine ricche di fotografie e numeri per convincere gli ispettori che Palermo ha le carte in regola per meritare il titolo di capitale dello sport. Il dossier, preparato dal Comune e presentato alla Gam, punta molto sulla tradizione sportiva del capoluogo: dai primi giochi con la palla del 1700 al torneo di scherma del 1800, passando per il canottaggio, la vela, il ciclismo con le tappe del Giro d’Italia, l’ippica e la coppa degli Assi, il tennis, il calcio. Discipline in cui tanti palermitani hanno eccelso (Pietro Speciale, Vladimiro Calarese, Ignazio Fabra, Guido Messina, Salvatore Antibo, Giovanni Frangipane, Nino Vaccarella, Totò Schillaci, tanto per citarne alcuni) e che sono state praticate da personaggi storici come i Whitaker e Vincenzo Florio. Nel 2012 a Palermo si contavano 1.026 società sportive, 59mila tesserati, 2.690 tecnici, 5.803 dirigenti, 1.756 ufficiali di gara.

Palermo punterà sui centri di educazione motoria per i bambini fino ai 10 anni, coinvolgendo le scuole, sulla pedonalizzazione della Favorita, sul recupero della costa Sud. In città esistono 139 circoli privati che andranno messi a sistema (di cui ben sette velici), 14 impianti pubblici, ma si prevedono investimenti per la costruzione di una piscina polivalente, di un impianto sportivo per gli sport di base e di un’area verde attrezzata. A Palermo si svolgono con regolarità numerosi eventi: dalla Palermo-Montecarlo alla settimana velica del Mediterraneo, dalla rotta della Rina a Palermorema, dalla Maratona al Vicicittà, passando per le 24 ore del sole, la Summer cup intercircoli, la Targa Florio, il Triathlon del Mediterraneo, gli Internazionali di tennis e le manifestazioni dello sport paralimpico. A questi potrebbero aggiungersi, in caso di vittoria, un’amichevole della nazionale di rugby, la validità per il campionato italiano della Maratona in carrozzina, una regata velica da Palermo a Biserta, in Tunisia.

L’ACES L’Associazione delle capitali e città europee per lo sport, guidata dall’italiano Gian Francesco Lupattelli, è un’istituzione riconosciuta dal Coni e che opera in sinergia con la Commissione europea. L’Aces, oltre al titolo di capitale per le città con più di 500mila abitanti, dal 2001 sceglie ogni anno anche la città dello sport (per i centri tra i tra i 250mila e i 500mila) e i comuni dello sport (centri fino a 250mila abitanti) e si basa su alcuni parametri: centralità dello sport nelle politiche attive, lo sport come elemento di coesione sociale e prevenzione del disagio, la promozione di buone pratiche per la salute. La decisione toccherà al Comitato esecutivo sulla base di quanto proposto dalla giuria: il Comitato è composto dai sindaci delle passate capitali, da un rappresentante della Commissione e uno del Parlamento europeo, da un membro del Comitato olimpico europeo e da altre personalità del mondo dello sport.

 


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