I miracoli del pallone - Live Sicilia

I miracoli del pallone

Gli uomini di Prandelli impegnati in Brasile avrebbero doti 'taumaturgiche' anche a distanza di migliaia di kilometri.

Cocente delusione per l’esito dell’incontro Italia – Costa Rica ai Mondiali di Calcio che si svolgono in Brasile. Speriamo di riprenderci e battere l’Uruguay. Altrimenti resteranno solo i guay.

La partita di venerdi è stata davvero brutta. Una Nazionale italiana irriconoscibile, ferma sulle gambe, incapace di reagire alla velocità dei centroamericani che, diciamocela tutta, hanno meritato il risultato.

Voglio subito precisare che di mestiere non faccio il commentatore sportivo ma il medico ospedaliero, e venerdì pomeriggio non ho potuto seguire la partita di pallone in diretta, visto che mi hanno messo di guardia. Pazienza. Questo è il nostro lavoro, come quello di tanti altri che non possono sottrarsi al dovere.

Il fatto che voglio raccontare non ha a che fare quindi con la cronaca sportiva. Mi sono deciso a segnalarlo perché finora, con mia grande sorpresa, non è stato riportato da nessuna agenzia di stampa né dai telegiornali. Eppure la sera, al rientro a casa, ero convinto di vedere qualche servizio speciale su quanto accaduto nel pomeriggio nell’Ospedale di Villa Sofia.

Si. Perché un miracolo, anche se non sportivo, la squadra di Prandelli l’ha realizzato. E per di più a distanza di migliaia e migliaia di kilometri di distanza, proprio all’Ospedale Villa Sofia di Palermo.

Se Pirlo & Co non hanno saputo fare un tiro in porta in tutto il secondo tempo di gioco, hanno comunque dimostrato di avere dei misteriosi poteri, fino ad ora sconosciuti. I calciatori italiani hanno delle impressionanti doti “taumaturgiche”.

Vi racconto tutto: la partita con la Costa Rica iniziava alle 18 in punto. Il prepartita con tanto di collegamento RAI o SKY era già alle 17 e 30.

Fino a quell’ora nulla di straordinario. Pronto Soccorso pieno come un uovo. Codici gialli e rossi a go go. Elettrocardiogrammi, esami di sangue, TAC ed ecografie come se piovesse. Ordinaria amministrazione di uno dei tanti caldi pomeriggi in Ospedale.

Ma alle 17 e 30 ecco il “miracolo”. Viali dell’Ospedale liberi. Parcheggio vuoto. Pronto Soccorso deserto. Non un palermitano che stesse male. Non un codice rosso. Ma nemmeno verde. Non una richiesta di TAC. Esami da sangue? No grazie. Tutto OK.

Questo stato di improvviso benessere psico-fisico dei nostri concittadini che di norma prendono letteralmente d’assalto il Pronto Soccorso di Villa Sofia per urgenze o emergenze di vario tipo e genere non è durato soltanto pochi minuti, ma fino alle 20, e cioè nel preciso minuto in cui l’arbitro ha fischiato la fine dell’incontro tra Italia e Costa Rica.

Poi purtroppo tutto è tornato come prima. Si sono riammalati tutti e anche gravemente. Sono accorsi in massa a farsi curare, lamentando improvvisi mal di testa, dolori al petto, lancinanti dolori all’addome (“almeno così mi disse di dire il curante”). La magia fatta da Pirlo & Co. Era finita. Peccato.

Sono curioso, visto che anche per la prossima partita qualcuno ha pensato bene di mettermi di guardia, se il misterioso evento si ripeterà. Se così sarà farò una debita segnalazione all’Assessorato alla Sanità e al Ministero, proponendo di far giocare la Nazionale almeno 3 giorni alla settimana. Dopotutto la Salute dei cittadini va tutelata in ogni modo e forse si risparmierebbero anche tanti ma tanti soldini pubblici.

Giuseppe Bonsignore
Medico ospedaliero e testimone di eventi miracolosi

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