Termini, voto di scambio e indagini |Si dimette il primo degli eletti Pd - Live Sicilia

Termini, voto di scambio e indagini |Si dimette il primo degli eletti Pd

Giuseppe Volante ha subito una perquisizione dei carabinieri. A casa sua sarebbero stati trovati diversi curricula. "Non voglio ombre sulla mia attività politica, mi dimetto".

Lascia Giuseppe Volante
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PALERMO – E’ stato il primo degli eletti nella lista del Pd alle elezioni amministrative per il rinnovo del consiglio comunale di Termini Imerese. Con i suoi 349 voti, Giuseppe Volante era sul trampolino di lancio per puntare alle più importanti cariche istituzionali della sua città. La sua è una vita spesa per la politica, che lo aveva visto consigliere comunale tra il 2007 ed il 2009 ed Assessore alle attività produttive e alle politiche del lavoro per la città di Termini Imerese tra il 2009 e il 2012. Ora un brusco stop, il classico “passo indietro”.

Il peggiore tra gli incubi possibili s’è materializzato in carne ed ossa a Giuseppe Volante la mattina del 20 giugno, quando una pattuglia di carabinieri in borghese si è presentata di mattina presto all’uscio della sua abitazione. In mano avevano un decreto di perquisizione. Volante risulta indagato per voto di scambio, l’accusa più infamante per chi, come lui, appartiene con forza e convinzione alla corrente ultralegalitaria del PD che fa capo a Beppe Lumia.

I militari, nel corso della perquisizione ordinata dal Sostituto Procuratore della Procura di Termini Imerese, Giacomo Brandini, hanno provveduto al sequestro dello smartphone del politico e allo stesso tempo hanno prelevato documenti relativi all’attività del politico. Tra questi, ci sarebbero anche numerosi curriculum.

Per questa ragione, in attesa di chiarire la sua posizione di fronte ai magistrati, Volante ha deciso di fare un passo indietro, rassegnando le dimissioni da Consigliere Comunale, proprio alla vigilia dell’avvio della nuova consiliatura che inizia con la seduta di questa sera.

In merito alla vicenda, Volante ha affermato di aver “appreso che la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Termini Imerese sta conducendo una inchiesta diretta a stabilire se nel corso delle recenti elezioni amministrative siano state offerte utilità (nella specie possibilità di assunzioni per espletare attività lavorativa) al fine di ottenere il voto elettorale. Nell’ambito di tale indagini sono stati condotti accertamenti a mio carico per verificare la sussistenza di eventuali responsabilità penali (ai sensi del D.P.R. 570/60), accertamenti che risultano tutt’ora in corso. Allo stato, aldilà delle attività tipiche della fase delle indagini preliminari, non risulta essere stato formulato nei miei confronti alcun capo di imputazione e pertanto sono in attesa di conoscere quali saranno gli esiti delle indagini stesse. Mi preme evidenziare che mantengo assoluta fiducia nell’attività degli inquirenti e della magistratura, che la spiacevole situazione non ha turbato la mia serenità e quella della mia famiglia e che auspico che la vicenda possa, in tempi brevi, essere felicemente risolta. Tuttavia, poiché nutro massimo rispetto per le Istituzioni e poiché ho sempre espletato attività politica per mero spirito di servizio ed esclusivamente a tutela degli interessi collettivi,sono giunto alla determinazione di rassegnare le mie dimissioni dalla carica di Consigliere Comunale alla quale sono stato recentemente eletto, sicuro che i miei elettori e tutta la Città comprenderanno le ragioni della mia decisione”.

In particolare, ha precisato Volante: “Non voglio lasciare ombre sulla mia attività politica ed anche se sono certo di potere dimostrare l’assoluta bontà del mio operato, il mio impegno per Termini Imerese si traduce questa volta con un atto di dimissioni da componente del consiglio comunale. La mia città sta vivendo una crisi terribile. Lo racconta la cronaca economica e sindacale di questi anni. E non posso permettere che la posizione di un singolo rallenti l’attività amministrativa della città. La politica è servizio ed io, con spirito di servizio, rimetto nelle mani dei cittadini quel mandato che mi avevano affidato”.

 


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