Il corteo funebre in "onore" del boss |Mangano: "Paternò è indignata" - Live Sicilia

Il corteo funebre in “onore” del boss |Mangano: “Paternò è indignata”

"Esiste ancora una sacca a Paternò, anche se secondo me sempre più piccola rispetto ai decenni precedenti. Mi piacerebbe ricordare che negli ultimi mesi sono state moltissime le persone che hanno denunciato i propri estortori".

PATERNO’. Il giorno dopo il corteo funebre in “onore” del boss paternese Salvatore Leanza, avvenuto in pieno centro storico ed in pieno giorno, si prova a comprendere la valenza di un fatto che ha, comunque, scosso la città. Normativa a parte (c’è un regolamento comunale che vieta qualsiasi tipo di “accompagnamento funebre per le strade della città”), quello che occorre pesare è proprio il significato di un gesto eclatante come quello accaduto ieri. Il sindaco, Mauro Mangano, ha fermamente condannato l’episodio. Ma può bastare?

Sindaco, quale è la posizione dell’amministrazione comunale in merito al corteo funebre per Salvatore Leanza?

E’ stato un episodio totalmente incontrollato perchè è stato fatto praticamente all’improvviso. Non c’è stata alcuna richiesta di poter svolgere il corteo così come si è svolto. A Paternò i cortei a spalla sono vietati in generale per tutti. Ripeto è stato un fatto incontrollato e incontrollabile. Vi aggiungo che erano presenti  le forze dell’ordine, ma i carabinieri non hanno ritenuto necessario, per diversi motivi, intervenire.

Quindi per voi non doveva succedere?

Assolutamente no. Il corteo non era autorizzato. E se ce lo avessero chiesto non lo avremmo autorizzato. Ma questo a prescindere dal nome del defunto.

Quale è stata la reazione della città?

La città ovviamente è fortemente indignata. Anche durante il corteo i cittadini hanno preso le distanze sia fisicamente, infatti si sono allontanati, sia con proteste palesi. Da parte della città, dunque, non c’è stata assolutamente alcuna approvazione e tolleranza tacita. E come si vede anche dalle immagini il fatto che i partecipanti al corteo siano stati isolati è la dimostrazione che Paternò non vuole assolutamente essere associata a fatti di questo tipo.

Poche ore dopo l’omicidio lei ha dichiarato: “Quanto accaduto dimostra che la mafia esiste ancora e che la lotta deve continuare ogni giorno”.

Quando ho visto il video del corteo ho pensato proprio a questo. E’ la verità ed è evidente che nella città c’è un problema e non possiamo sperare che ce lo risolva qualcuno. Esiste ancora una sacca a Paternò, anche se secondo me sempre più piccola rispetto ai decenni precedenti. Mi piacerebbe ricordare che negli ultimi mesi sono state moltissime le persone che hanno denunciato i propri estortori. Abbiamo avuto tanti casi a Paternò di persone che hanno parlato apertamente e non hanno avuto paura di andare a dire nomi e cognomi di chi gli ha chiesto il pizzo. Questi sono casi che si moltiplicano nella nostra città. Quella che era una cultura un pò più diffusa oggi è una cultura marginale, ma esiste. Esiste una mafia che ha delle attività e che ha, anche se piccolo, un suo consenso sociale. E io so che dobbiamo lavorare su questo.

Sindaco, c’è la paura che sia iniziata una guerra di mafia?

Questo è difficile capirlo. I carabinieri però stanno lavorando moltissimo. Ho parlato fino a ieri sera con il capitano e mi assicurava che stanno facendo un’attività d’indagine immediata.

Ritornando al corteo, quale è la sua posizione non solo di amministratore?

Di assoluta condanna. Questo è uno di quegli episodi che ci fa capire che dobbiamo combattere ogni giorno, altrimenti non la cambieremo mai questa terra.


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