"Un Festino contro la mafiosità" | Ecco il programma 2014 - Live Sicilia

“Un Festino contro la mafiosità” | Ecco il programma 2014

La conferenza stampa di presentazione del Festino 2014

Presentato il 390° Festino di Santa Rosalia, all'insegna della tradizione e dedicato agli ultimi, seguendo l'esempio di Papa Francesco. Il monito del cardinale Romeo: "Non dimenticare i senzacasa, i tanti profughi che sbarcano sulle nostre coste e la disoccupazione". Orlando: "Festino contro la peste della mafiosità".

PALERMO – Un Festino all’insegna della tradizione e sulle orme di Papa Francesco, che guarda ai poveri e agli ultimi ma che esalta anche le donne, con un concorso riservato ai commercianti per la vetrina più bella in onore di Santa Rosalia. La 390esima edizione delle celebrazioni in onore della “Santuzza”, presentata oggi al Palazzo arcivescovile dal cardinale Paolo Romeo, dal sindaco Leoluca Orlando e dall’assessore (e nuovo sovrintendente del Massimo) Francesco Giambrone, avrà come sempre il suo culmine nella notte del 14 luglio quando il carro attraverserà il Cassaro per giungere al Castello a Mare.

Un fitto programma organizzato dalla Mymoon, la ditta di Varese che si è aggiudicata la gara che ha provocato tante polemiche e perfino un ricorso al Tar, promosso dalla Terzo Millennio, come ha scritto Livesicilia (clicca qui per leggere il servizio).“E’ normale che chi è escluso possa ritenere di essere stato leso, per questo esistono i tribunali – ha replicato il sindaco – non abbiamo scelto noi ma una commissione che ha seguito criteri oggettivi”. In conferenza stampa spazio alla presentazione alla Curia della prossima edizione della festa più amata dai palermitani, che ha anche il budget più basso degli ultimi vent’anni, lo stesso del 1995 (630 milioni di lire).

“Le edizioni del 1995, del 1996 e del 1997 sono state le più belle – ha detto l’assessore Giambrone, presentando la direzione artistica di Monica Maimone che ha curato quelle degli anni Novanta – per Palermo il Festino è un’occasione di lavoro in una città che soffre più di altri il problema della disoccupazione. Artigiani e maestranze si stanno impegnando in questo Festino per amore di Santa Rosalia e di Palermo, ma avranno l’occasione anche di lavorare. Il 98% delle persone coinvolte nel Festino sono palermitane. Il Festino è una ricchezza per Palermo e attirerà tanti turisti, per questo promuoviamo un concorso per tutti i commercianti di Palermo per la vetrina più bella in onore di Santa Rosalia, che premieremo. Il Festino è la testimonianza della devozione di questa città nei confronti della sua patrona”.

Ma, come detto, questo sarà il Festino degli ultimi non solo per i riferimenti a Papa Francesco, ma anche per i richiami forti del cardinale Romeo che ha chiesto all’amministrazione e alla città di non dimenticare i senzacasa, gli immigrati, i disoccupati e i carcerati: “Non si può far festa e dimenticare l’emergenza sempre più cogente dei senzacasa, i tanti profughi che sbarcano sulle nostre coste, la piaga endemica della disoccupazione, specie quella giovanile, e il reinserimento sociale di chi ha saldato il proprio debito con la giustizia. Il Festino è un appello perché tutti diano un contributo alla ripresa e allo sviluppo. Durante il Conclave, un cardinale ha detto al futuro Papa, una volta eletto, di non dimenticare i poveri”.

Un concetto, quello dell’attenzione ai poveri, illustrato anche dal direttore artistico della manifestazione: “Ringrazio il mio staff che mi protegge – ha spiegato la Maimone – negli anni Novanta il carro che attraversava la città era l’espressione della lotta alla mafia, la peste, da parte dell’amministrazione Orlando. Negli anni successivi non ci siamo più presentati perché non avevamo più nulla da dire, eppure quest’anno siamo tornati perché c’è qualcosa di nuovo: Papa Francesco. Viviamo in un mondo diviso tra ricchi e poveri, in cui il capitalismo e il materialismo che stanno crollando richiedono un rimedio, ovvero una chiesa povera per i poveri ma anche un’attenzione indiscutibile verso gli ultimi. Vogliamo parlare dei poveri e degli ultimi e non possiamo non ricollegarci alla vita di Santa Rosalia, che mise in pratica quanto ci propone oggi Papa Francesco, ben prima del miracolo. Ha scelto un cacciatore, un saponaro, tutta gente semplice e noi oggi ci rivolgiamo a tutti”.

“In questi anni siamo passati dalla peste della mafia alla peste della mafiosità, che è un tema più complesso della mafia – ha detto Orlando – siamo passati dalla festa del centro storico a quello di tutta la città, dalla festa di Palermo a quella che coinvolge anche i comuni di Santo Stefano di Quisquina e Campofelice di Roccella, i cui sindaci saranno presenti, e il 4 settembre inaugureremmo il cammino di Santa Rosalia che collegherà Monte Pellegrino all’eremo della Quisquina”.

L’altro tema forte di questa edizione saranno le donne (130 in tutto, di cui 129 palermitane) che saranno le protagoniste della notte del 14 luglio, quando alle 21:30 dalla Cattedrale (dove saranno raffigurate otto scene) partirà il corteo diretto al Foro Italico con danzatrici, attrici, cantastorie e figuranti selezionate durante i casting ai Cantieri della Zisa. Un cantastorie introdurrà i quadri, narrati da una proiezione sulla Cattedrale, con palcoscenici mobili che si muoveranno tra il pubblico. Il Festino, quest’anno, più che dei miracoli parlerà della vita della Santuzza. Il carro, a forma di nave, è stato curato da Renzo Milam, mentre la statua è opera di Domenico Pellegrino che sarà svelata il 13 luglio alle 19 in Cattedrale. Sul carro troveranno spazio Anita Vitale e Marcella Nigro che intoneranno i canti devozionali secondo un programma curato da Mario Incudine. Dietro al carro ci saranno i palcoscenici mobili su cui verranno rappresentate alcune scene della vita di Santa Rosalia. Infine al Foro Italico il concerto di Mario Incudine, degli Akkura, di Pino Ricosta, Emanuele Rinella, Antonio Vasta, Antonio Putzu, Manfredi Tumminello e Francesca Incudine. Dal 10 al 12 luglio in città si svolgeranno anche alcune attività collaterali: piazza Marina dalle 18 alle 23 si trasformerà in un laboratorio all’aperto per i bambini.

Fitto anche il programma religioso. Sabato alle 10 la messa a Palazzo delle Aquile, poi le messe sabato a Falsomiele (nella parrocchia che accoglie i migranti) e domenica a Brancaccio, e poi lunedì dopo i Vespri prima del corteo. Martedì 15 alborata, Pontificale in Cattedrale alle 11 e processione alle 19 con le reliquie dalla Cattedrale a piazza Marina, con i fuochi d’artificio in serata.


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