PALERMO- Dichiarò di essere in possesso di laurea e master senza averli mai conseguiti. Gaspare Lo Nigro, detto Rino, è stato condannato a tre anni per falso e truffa. La sentenza è del giudice per l’udienza preliminare Wilma Mazzara.
Una grana giudiziaria contro cui la difesa preannuncia appello, mentre studia le carte di un altro processo in cui è imputato l’ex dirigente dell’assessorato regionale al Lavoro nonché direttore generale dell’Agenzia dell’impiego. Lo Nigro, infatti, è imputato di corruzione nell’ambito del processo sullo scandalo che ha travolto il Ciapi di Palermo. Sarebbe uno dei presunti membri del “sistema Giacchetto” con cui avrebbe partecipato ad un’associazione a delinquere per sfruttare a proprio piacimento le risorse comunitarie destinate dall’Unione europea all’ente di formazione professionale.
Nel processo che si è concluso con la condanna, il pm Maria Forti contestava a Lo Nigro di avere ricoperto il ruolo di dirigente generale esterno alla Regione tra l’1 gennaio e il 30 giugno 2010 senza averne i requisiti. Per accedere al concorso, infatti, Lo Nigro aveva inviato alla Presidenza della Regione il curriculum vitae, datato 28 dicembre 2009, in cui attestava falsamente di avere la laurea in giurisprudenza e il master in gestione delle risorse umane, entrambi conseguiti alla Bocconi di Milano. Una truffa che gli è fruttata in appena sei mesi circa 93 mila euro.
L’imputato ha provato a difendersi, sostenendo che per ricoprire l’incarico i titolo da lui dichiarati non erano necessari. Il Gup, però, ha giudicato in maniera diversa ed è andato oltre la richiesta di pena dei pubblici ministeri. Non due, ma tre anni di reclusione.
